domenica 28 febbraio 2016

Con 15 ovuli, più probabilità di avere un figlio

          Secondo Arry Coomarasamy, coordinatore della ricerca, ci sarebbe infatti una stretta correlazione tra il numero di ovuli ottenuti con la stimolazione ovarica, durante un ciclo di fertilizzazione in vitro (IVF), e la probabilità di avere un bambino. Gli studiosi hanno ottenuto questo risultato elaborando i dati provenienti dalla Human Fertilisation and Embryology Authority (HFEA) su oltre 400 mila cicli di IVF, condotti tra il 1991 e il 2008 nel Regno Unito, mettendo in relazione il numero digameti prelevati in ogni ciclo con i relativi tassi di nascita. Come era logico attendersi, la probabilità di avere un figlio cresce all’aumentare degli ovuli ottenuti dalla stimolazione. Fino, però, a un numero di 15. Tra i 15 e i 20 ovuli prelevati, infatti, il tasso di nascita si mantiene stabile, mentre diminuisce fortemente superato i 20. “I nostri dati indicano che 15 è il numero di ovuli per cui si ha la più alta probabilità di concepire e portare a termine la gravidanza, riducendo, al contempo, il rischio di una sindrome da iperstimolazione ovarica”, ha infatti riportato Coomarasamy.

          Utilizzando i dati tra il 2006 e il 2007, poi, i ricercatori hanno creato un modello predittivo ed elaborato un grafico (nomogramma) che mette in relazione il numero di ovuli e i tassi di nascita previsti con l’età della donna. Questo grafico – sostengono i ricercatori - può essere utilizzato dai medici come punto di partenza per stimare il numero di ovuli da ottenere durante un trattamento di fecondazione assistita.

Fonte: “Association between the number of eggs and live birth in IVF treatment: an analysis of 400 135 treatment cycles”, by Sesh Kamal Sunkara, Vivian Rittenberg, Nick Raine-Fenning, Siladitya Bhattacharya, Javier Zamora, Arri Coomarasamy.

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