sabato 27 febbraio 2016

Coesine, le proteine chiave dell’invecchiamento riproduttivo

          In uno studio  pubblicato su Current Biology, Mary Herbert dell’Institute of Ageing and Health (presso la Newcastle University, Gb) fa luce su uno dei meccanismi per cui le donne non più giovanissime (dai 35 anni in su, in media) sono più soggette ad aborti spontanei e hanno un rischio più alto di concepire bambini con difetti genetici come la sindrome di Down. 
 
          Prima che cominci il processo di formazione della cellula uovo (ovogenesi), il Dna viene impacchettato in cromosomi, le strutture a bastoncino a forma di X. Ciascuna coppia di cromosomi fratelli (ognuno di noi ha il corredo cromosomico in doppia copia, metà proveniente dalla madre e metà dal padre) si unisce e resta legata tramite il centro. A questo punto avviene uno scambio reciproco di pezzettini di Dna (chiasma); alla fine, ogni coppia di cromosomi fratelli si divide in parti uguali, dando luogo a quatto bastoncini che finiranno in altrettante cellule uovo. Indispensabili affinché i cromosomi fratelli restino attaccati nella prima fase dell’ovogenesi sono le coesine. I ricercatori hanno ora scoperto che, durante l’invecchiamento, i livelli di queste proteine decrescono rapidamente. Ciò sembra portare i cromosomi a dividersi in maniera diseguale e, di conseguenza, a gravi difetti genetici dell’embrione. 
 
          Nello studio, Herbert ha comparato il processo di formazione degli ovociti di due gruppi di topi di 2 e 14 anni (corrispondente a un’età biologica umana di 40 anni). Le analisi mostrano che, nei secondi, un calo delle coesine è associato a problemi nello scambio dei pezzetti di Dna (destabilizzazione del chiasma); inoltre i cromosomi non risultano ben legati per il centro come dovrebbero, a causa anche di un abbassamento del livello di un’altra molecola, protettrice delle coesine stesse (Sgo2). In pratica, nei topi più vecchi, il Dna va incontro a divisioni disordinate e le cellule uovo finiscono per contenere il numero sbagliato di cromosomi. “Al momento stiamo comprendendo come agisce l’invecchiamento – ha commentato Herbert – e il prossimo passo sarà capire se e come possiamo intervenire per rallentarlo. Per esempio, se è possibile aggiungere coesine dall’esterno”. 
 
Fonte: Age-Related Meiotic Segregation Errors in Mammalian Oocytes Are Preceded by Depletion of Cohesin and Sgo2 

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