giovedì 27 febbraio 2014

Dalle proteine nuove speranze per fecondazione e contraccezione



Il segreto dell'incontro tra l'ovulo e lo spermatozoo sta in alcune proteine. Bloccare queste in maniera reversibile può spalancare le porte a nuovi metodi di contraccezione. Viceversa, riuscire ad attivarle quando queste sono assenti può aprire la strada a nuove tecniche di fecondazione assistita. Un recente studio, condotto da Rajesh K. Naz e Latha Dhandapani della scuola di medicina della West Virginia University, pubblicato sulla rivista Journal of Reproductive Immunology, ha avuto come oggetto l'analisi di questo legame.
L'aspetto più innovativo di questo studio riguarda l’utilizzo di un particolare metodo di indagine, chiamato dei "doppi ibridi". Attraverso questo sistema è stato possibile individuare nuove proteine spermatiche di legame con la zona pellucida (ZP), la membrana protettiva esterna della cellula sessuale femminile, l'ovocita. Questa struttura è di natura proteica ed è fondamentale per la fecondazione, poiché lo spermatozoo, la cellula sessuale maschile, possiede sulla testa dei recettori che riconoscono le proteine presenti sulla zona pellucida, permettendone così l’adesione e la successiva fusione. La struttura della zona pellucida è ben conosciuta, ed è costituita da 3 proteine: ZP1, ZP2, ZP3. Al contrario le proteine di legame presenti sullo spermatozoo sono meno note. In particolare poco si sa sulle proteine spermatiche che legano la ZP3, e proprio su queste si è concentrato lo studio.
L’utilizzo di questa nuova tecnica può trovare applicazioni nello studio della fecondazione, ma anche nello sviluppo di contraccettivi di nuova generazione non steroidei, o ancora nel trattamento dell’infertilità, infatti l’assenza di questa proteina può spiegare certe forme di infertilità inspiegata.




Dibattito scientifico sulla crioconservazione



Grazie ai più recenti sviluppi nelle tecniche di fecondazione assistita, la crioconservazione ora offre nuove migliori prospettive. Tuttavia, questo progresso non è esente da polemiche e molti fattori ostacolano la selezione e l'applicazione diffusa delle tecniche più efficienti. A Bologna, dove si è recentemente tenuta la 3° Conferenza Internazionale su “La Crioconservazione degli ovociti Umani”, vari esperti hanno discusso i diversi approcci in crioconservazione degli ovociti umani e degli embrioni, e per chiarire alcune incomprensioni e spiegare i motivi che sono alla base di opinioni controverse. Il lavoro di sintesi si basa sulla revisione della letteratura e analisi critica dei lavori pubblicati nel corso degli anni, con particolare attenzione agli ultimi tre.
Non c'è ancora accordo tra i sostenitori del congelamento lento e i sostenitori della vitrificazione degli ovociti. Queste due tecniche si differenziano essenzialmente nel metodo con cui si portano gli ovociti dalla temperatura ambiente a - 196 °C. Il primo è detto lento perché prevede una discesa della temperatura a stadi successivi man mano sempre più bassi con un processo che dura più di un'ora , controllato da una particolare attrezzatura. Il secondo detto "vitrificazione" si basa sul principio del congelamento immediato, cioè entro 1 minuto l'ovocita passa dalla temperatura ambiente a -196 °C. Attualmente il metodo di vitrificazione è ancora poco standardizzato: ci sono numerose differenti possibilità tecniche per raggiungere il risultato e gli embriologi sembrano essere molto creativi nell’applicazione dei metodi con utilizzo di differenti terreni, varie concentrazioni di crioprotettori, diversi tempi e temperature di disidratazione e diluizione, diversi supporti per gli ovociti e non ultima l’esperienza non uniforme dell’operatore.Tutto questo può portare a risultati evidentemente molto variabili.
A causa di queste differenze, i tentativi di rendere il confronto dei risultati pubblicati sistematico nel campo umano non hanno fornito dati sufficienti e soprattutto non vi è stata una quantità di pubblicazioni convincenti e affidabili. Secondo una recente analisi dei risultati tra la tecnica di vitrificazione in rapporto a quella del congelamento lento su 873 studi potenzialmente rilevanti solo quattro soddisfano i criteri di solidità scientifica.
Ad oggi, un ampio confronto tra i metodi di vitrificazione e di congelamento lento, eseguiti da esperti in entrambe le tecniche , è quasi inesistente. Una migliore comprensione delle caratteristiche fondamentali dei due tipi di approccio alla crioconservazione potrà venire dal chiarimento delle modalità e dei dettagli tecnici, oltre che ad una più equilibrata valutazione dei rischi possibili e potenziali. Tutto questo potrà aiutare ad accelerare il progresso in queste metodiche, in modo che possano essere sempre più affidabili e sempre più utilizzate al fine di aiutare le coppie nel loro progetto genitoriale .
Da quanto detto si evince che buona norma sarebbe rivolgersi anche per la crioconservazione degli ovociti ad un Centro affidabile sotto tutti gli aspetti, compreso quello umano, così si potrà avere la certezza che qualsiasi sia il tipo di tecnica utilizzata, questa verrà eseguita al meglio.





Arancia, l'elisir che protegge gli spermatozoi



Grazie alla vitamina C e ad altre sostanze antiossidanti, le arance, soprattutto quelle rosse, sono un vero elisir. Migliorano le difese immunitarie, combattono il grasso in eccesso e proteggono gli spermatozoi dall'invecchiamento e dall'inquinamento.

Questi frutti tipicamente invernali vengono ormai ampiamente riconosciuti come componenti essenziali di una dieta equilibrata perché ricchi di sostanze utili al nostro organismo. Le arance rosse si differenziano dalle altre non solo per il colore e per il gusto, ma anche per una maggiore presenza di antiossidanti, come la vitamina C, i flavonoidi e gli acidi idrossicinnamici che contrastano i processi di invecchiamento.

Un recente studio ha, inoltre, dimostrato che la somministrazione di succo di arancia “moro” riduce in maniera significativa il peso corporeo e contrasta l’accumulo di grassi. “Le cellule adipose sono intasate dai trigligeridi e le antocianine contenute nelle arance rosse, grazie al loro potere antiossidante, modulano i trigligeridi trasformandoli direttamente in energia, senza farli diventare grassi di riserva”, aggiunge il dietologo Giorgio Calabrese. Ne bastano 4 ogni giorno.
Non solo le arance aiutano a dimagrire, ma migliorano anche la fertilità. Le arance rosse, attraverso gli antiossidanti che contengono, possono contrastare gli effetti negativi che l’inquinamento e l’età avanza in cui si decide di avere un figlio hanno sul Dna dei propri gameti, riducendo la funzionalità degli spermatozoi e degli ovociti.
Infatti si è visto come la frammentazione del DNA degli spermatozoi è maggiore proprio nei soggetti dove sostanze ossidanti ambientali sono più presenti come, ad esempio, nei fumatori.
In queste condizioni la terapia con vitamine A, C ed E ha dimostrato di ridurre proprio la percentuale di frammentazioni del DNA. Nei pazienti che si devono sottoporre alla tecnica Icsi di Fecondazione Assistita per infertilità andrologica grave, una terapia con antiossidanti ha portato maggiori percentuali di successo in termini di gravidanze.


Articolo preso da:
www.vitachenasce.org

mercoledì 26 febbraio 2014

Essere genitori di gemelli



I genitori dei gemelli sperimentano stress fisici, psicologici ed economici molto maggiori rispetto ai genitori dei bambini singoli. La situazione si fa più complicata se in famiglia ci sono già altri bambini, di qualche anno maggiori rispetto ai gemelli

Col termine gemelli s’identificano due o più bimbi nati in un singolo parto. I gemelli si distinguono in monozigoti (o gemelli monovulari) e dizigoti (o gemelli biovulari). Esistono anche altri tipi di gemellarità tra cui i gemelli siamesi e i gemelli monozigoti con differente cariotipo, oltre a casi ancora differenti ma più rari.

Gemelli monozigoti e gemelli dizigoti
I gemelli monozigoti derivano da un’unica cellula uovo fecondata da un unico spermatozoo che si divide, nei primi stadi embrionali, dando origine a due organismi separati ma geneticamente identici. La scienza non è ancora in grado di spiegare il motivo per il quale un embrione, in un dato momento del suo sviluppo, opera una divisione. Una delle ipotesi è quella che, riferendosi all’innato istinto di sopravvivenza, ipotizza che lo sdoppiamento avverrebbe per suddividere i rischi e aumentare le possibilità di permanenza in vita qualora si verificasse un danno di natura chimica nei primi giorni dalla fecondazione. Nel caso dei gemelli dizigoti si ha invece la fecondazione di due diverse cellule uovo da parte di due spermatozoi. L’incidenza dei parti gemellari è di circa 1 su 80 (2 gemelli); di essi circa 1 su 4 darà origine ad una coppia di gemelli monozigoti. Sono possibili anche parti plurigemellari: - sono trigemine (3 gemelli) circa 1 su 8.000 nascite; - quadrigemine (4 gemelli) circa 1 su 730.000; - pentagemine (5 gemelli) circa 1 su 65.000.000.

I genitori dei gemelli sperimentano stress fisici, psicologici ed economici molto maggiori rispetto ai genitori dei bambini singoli.
Prendersi cura di due o più bambini della stessa età, richiede una gran quantità di tempo e di fatica, in particolare,
l'allattamento al seno di questi neonati diviene molto difficile, e i risvegli notturni dei genitori sono numerosi. La situazione si fa più complicata se in famiglia ci sono già altri bambini, di qualche anno maggiori rispetto ai gemelli.
Naturalmente, quando in una famiglia arrivano dei gemelli, i padri, i fratelli più grandi, i nonni, gli amici, vengono maggiormente coinvolti nella cura dei neonati. Alcune madri ricorrono anche a dei "trucchi" per risparmiare energie, come lasciare i bambini nella culla o comunque ricorrono all'aiuto di persone esterne alla famiglia.
Nonostante ciò, un numero altissimo di madri di gemelli di pochi mesi dichiarava, in uno studio australiano (Hay e O'Brien, 1984), di sentirsi esausta, depressa, e di non avere più tempo per sé stessa.

La presenza simultanea di più bambini della stessa età, può alterare la relazione genitore figlio.
In un importante studio osservativo di Lytton (1980) emergeva che i gemelli, rispetto ai bambini singoli, hanno meno scambi verbali con i loro genitori, ricevono meno comandi, spiegazioni, ed anche meno elogi e manifestazioni d'affetto. Ciò non deve essere interpretato come una mancanza d'amore, ma significa semplicemente, che i genitori hanno minor tempo da dedicare ad ognuno dei figli gemelli.
I gemelli, inoltre, hanno minori interazioni prolungate ed ininterrotte con la madre, essa, infatti, può spostare frequentemente l'attenzione tra i bambini, nel tentativo di dividere equamente il suo tempo tra i figli.
Tuttavia, le coppie di gemelli mostrano spesso una certa coesione: agiscono e giocano insieme e sviluppano un linguaggio tutto loro, estremamente semplificato, distorto e scarsamente comprensibile per gli altri.
Questa "autosufficienza" della coppia, può condurre i gemelli a ricercare meno i contatti con gli adulti

 articolo è stato preso da pianetamamma.it

Padri e madri celebretis: bambini con utero in affitto



Il cantante Miguel Bosè, a 55 anni, è diventato padre di due gemellini, avuti grazie ad una madre surrogata. Prima di lui, sono diventati papà così anche Ricky Martin ed Elton John

Miguel Bosè è diventato padre di due gemelli. "Ho una bellissima notizia da dare, sono padre di due bellissimi gemelli che hanno compiuto un mese. Si chiamano Diego e Tadeo. Stiamo già a casa e stiamo bene. Sono l'uomo più felice della Terra. Un abbraccio forte e a presto. Miguel". Lo ha annunciato felicissimo il cantante ancora molto amato in Italia dai suoi profili Facebook e Twitter.

Miguel Bosè, 55 anni, è diventato padre
grazie a una madre in affitto negli Stati Uniti. Prima di lui sono diventati padri così anche altri due celebri cantanti, Ricky Martin anche lui di due gemelli, e più recentemente Elton John, in coppia con il marito David Furnish.
Non solo uomini però, dato che hanno scelto una madre surrogata, pur avendo già dei figli naturali, sia
Sarah Jessica Parker che Nicole Kidman.
La notizia è stata confermata al quotidiano spagnolo
El Mundo dall'agente di Bosè, senza però fornire maggiori dettagli.
Secondo il blog della giornalista di Telecinco Mercedes Mila, che ha saputo dallo stesso cantante della nascita dei due gemellini il 26 marzo scorso, Bosè aveva espresso da tempo il desiderio di diventare padre e ha deciso di ricorrere a un utero in affitto, proprio vedendo come aveva fatto il suo caro amico Ricky Martin.



 

Madri surrogate e madri celebretis



Dopo Sarah Jessica Parker e Elton John ecco che a fare uso della 'cicogna in affitto' sono anche Nicole Kidman e il marito Keith Urban

Le madri surrogate spopolano a Hollywood e dintorni. Dopo Sarah Jessica Parker e i suoi due gemellini e Elton John ecco che a fare uso della 'cicogna in affitto' sono anche Nicole Kidman e il marito Keith Urban.

Nicole Kidman è diventata mamma di un’altra bambina, ma a partorirla non è stata lei, bensì una madre surrogata. La piccola è nata il 28 dicembre 2010 a Nashville e porta il nome di Faith Margaret, ma la notizia è stata resa nota adesso.
La coppia di genitori vip, entrambi 43enni, è sposata dal 2006 ed ha già una figlia biologica, Sunday Rose nata nel luglio del 2008.

Nicole Kidman ha sempre avuto problemi con la maternità: durante il matrimonio con Tom Cruise
avrebbe abortito due volte spontaneamente e la stessa Sunday Rose ha tardato molto ad arrivare, dopo un altro aborto spontaneo.
Così, viste le difficoltà della coppia a concepire un altro figlio dopo le cure per la fertilità a cui Nicole si dovette sottoporre per restare incinta della sua bambina, stavolta per diventare genitori la Kidman e Urban hanno deciso di affidarsi ad un “utero in affitto“. In alcuni paesi si può, ovvero è possibile praticare la
fecondazione in vitro e poi impiantare l’embrione nel corpo di un'altra donna che si presta, a pagamento, a portare aventi la gravidanza e a partorire il figlio di un'altra coppia.

In pratica a rimanere incinta e partorire è una donna che si 'auto affitta' ma in questo caso l'ovocita era di Nicole e gli spermatozoi di suo marito  Keith Urban. “La nostra famiglia è estremamente felice e riconoscente per aver ricevuto in dono la piccola Faith Margaret – afferma il comunicato diffuso dai neo genitori.
Non abbiamo parole per ringraziare tutte le persone che negli ultimi mesi ci sono state vicine e in particolare la nostra mamma surrogata“




l'artisolo è stato preso da pianetamamma.it

lunedì 24 febbraio 2014

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Inseminazione artificiale


L'inseminazione artificiale non è altro che una fecondazione tramite metodi non naturali e viene utilizzata in caso di sterilità maschile o di ridotta vitalità spermatica: in pratica, gli spermatozoi vengono introdotti nel corpo della donna per facilitare l'incontro con l'ovocita.
Per chi. È indicata, per esempio, quando c'è un problema durante il passaggio degli spermatozoi nel muco cervicale perché permette di depositarli direttamente nell'utero, oppure nei casi di lieve oligoastenospermia (quantità, motilità o forma degli spermatozoi al di sotto della norma) perché prima dell'inseminazione il liquido seminale viene trattato in modo da migliorarne la qualità.
Si ricorre all'inseminazione anche quando si utilizza seme proveniente da un donatore (ma in Italia ciò è vietato dalla Legge 40) o come prima terapia nei casi di infertilità inspiegata (infertilità idiopatica).
Come. Gli spermatozoi possono essere depositati nella vagina (inseminazione intravaginale, Ivi), nel canale cervicale (inseminazione intracervicale, Ici), nelle tube (inseminazione intratubarica, Iti) o nell'addome (inseminazione intraperitoneale, Ipi). Ma la tecnica più usata prevede che vengano immessi per mezzo di un catetere nella cavità uterina (inseminazione intrauterina, IUI). Prima dell¹inseminazione c'è il monitoraggio ecografico dell'ovulazione, eventualmente preceduto da un bando trattamento ormonale di stimolazione dell'ovulazione stessa.
Quando. L'inseminazione si effettua dopo la somministrazione di un ormone, la gonadotropina corionica (Hcg) o anche LH: l¹ovulazione avviene circa 36 ore dopo l'iniezione, perciò si può calcolare il momento giusto per l'intervento. Qualche ora prima dell¹inseminazione l¹uomo deve fornire un campione di liquido seminale (può raccoglierlo anche a casa, in un contenitore sterile per le urine, purché lo consegni al centro medico entro 45 minuti) che viene sottoposto a un trattamento (capacitazione), per selezionare gli spermatozoi più mobili e morfologicamente normali.
Dopo. Nei giorni successivi, può essere prescritta alla donna una terapia ormonale per aiutare l'impianto dell'embrione. Le percentuali di successo variano molto in base al numero di follicoli che si sviluppano e alla qualità del seme. In genere si consiglia di passare a un¹altra tecnica dopo 4­6 tentativi falliti di Iui. 

venerdì 21 febbraio 2014

Fecondazione assistita: cos'è?



Fecondazione assistita (anche fecondazione artificiale) è una locuzione con la quale ci si riferisce a un processo per mezzo del quale viene attuata, in modo artificiale, l'unione dei gameti (i gameti sono cellule riproduttive mature).
Non si deve commettere l'errore di considerare fecondazione assistita quale sinonimo di procreazione assistita, infatti, con procreazione (medicalmente) assistita si fa riferimento a tutte quelle metodiche attraverso le quali è possibile aiutare dei soggetti a procreare, a prescindere dal fatto che tali metodiche siano di tipo chirurgico, farmacologico ormonale ecc., mentre quando si parla di fecondazione artificiale si dovrebbe fare esclusivo riferimento alla fecondazione dell'ovulo da parte dello spermatozoo.
La fecondazione assistita è un tema attuale e alquanto controverso che ha dato vita, nel corso di questi ultimi anni, ad accesi dibattiti e controversie sulla sua liceità dal punto di vista bioetico, tant'è che anche la legislazione in merito è spesso oggetto di critiche, come del resto accade molto spesso quando si trattano temi che toccano la sfera etica. Nel nostro Paese le tecniche di fecondazione medicalmente assistita sono, al momento attuale, regolamentate dalla
legge n. 40 del 19 febbraio 2004 e dal decreto ministeriale dell'11 aprile 2008.
Fecondazione assistita e omologa e fecondazione assistita eterologa
Quando parliamo di fecondazione assistita possiamo distinguerne due tipologie:
  • fecondazione assistita omologa
  • fecondazione assistita eterologa.
La fecondazione assistita omologa prevede che vengano utilizzati gameti che appartengono, in senso biologico, alla coppia che sta cercando di avere un figlio, mentre la fecondazione assistita eterologa prevede che venga utilizzato almeno un gamete derivante da un donatore o da una donatrice; i gameti utilizzati possono quindi derivare entrambi da donatori che sono esterni alla coppia che sta cercando una gravidanza.
Sia che si parli di fecondazione assistita omologa sia che ci si riferisca a fecondazione assistita eterologa, si distinguono tecniche di primo e secondo livello. In realtà si dovrebbe parlare anche di tecniche di terzo livello che sono quelle in cui, a differenza di quanto accade con le procedure di I e II livello, è necessario ricorrere ad anestesia generale con intubazione.
Fra le tecniche di primo livello ricordiamo l'inseminazione intrauterina (nota anche con la sigla IUI, Intrauterine Insemination), mentre fra quelle di secondo livello, che solitamente vengono utilizzate quando si hanno di fronte problematiche particolarmente complesse, possiamo citare la Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer (meglio nota come FIVET) e l'iniezione intra-citoplasmatica di spermatozoi (nota anche come ICSI, Intra-Citoplasmatic Sperm Injection).
Tecniche di fecondazione assistita di primo livello
Fra le tecniche di fecondazione assistita di primo livello abbiamo ricordato nel paragrafo precedente l'inseminazione intrauterina; esistono però altri tipi di inseminazione che possiamo considerare come varianti della prima, fra queste citiamo l'inseminazione intracervicale (ICI, Intracervical Insemination), l'inseminazione intraperitoneale (IPI, Intraperitoneal Insemination) e l'inseminazione intratubarica (IFI, Intratubal Insemination).
La IUI, nota anche come AIH (Artificial Insemination by Husband, inseminazione artificiale omologa - letteralmente husband significa marito) è una tecnica di fecondazione assistita relativamente semplice e poco invasiva; di fatto consiste nell'introdurre al'interno della cavità uterina del liquido seminale trattato in modo opportuno. Viene generalmente consigliata quando sia stata accertata incompatibilità fra liquido seminale e muco cervicale, in caso di infertilità di grado lieve o moderato oppure in quei casi in cui l'infertilità non è spiegabile e anche nel caso che vi siano oggettive difficoltà nel rapporto sessuale dovute, per esempio, a vaginismo o a impotenza coeundi. La tecnica si basa essenzialmente su: a) monitoraggio ecografico dell'ovulazione tramite ecografie transvaginali che hanno lo scopo di verificare quale sia il momento più idoneo all'inseminazione; b) preparazione del liquido seminale mediante particolari tecniche che hanno lo scopo di migliorare la sua qualità; c) deposizione del liquido seminale in utero tramite apposite cannule flessibili.
La fecondazione assistita tramite inseminazione intracervicale o pericervicale è una tecnica decisamente poco invasiva. Consiste essenzialmente nell'inserire, tramite un'apposita cannula, nel canale cervicale una parte di liquido seminale fresco (0,5), la parte rimanente del seme maschile viene inserita direttamente in vagina; quest'ultima viene "chiusa" con l'aiuto di una particolare coppetta per circa 6 ore; la tecnica ha lo scopo di far arrivare con maggior facilità lo sperma alle ovaie; non sono necessari trattamenti particolari sugli spermatozoi; viene però richiesto al donatore di astenersi dai rapporti sessuali nei quattro giorni che precedono l'intervento allo scopo di garantire una maggiore concentrazione e un maggiore volume del liquido spermatico. La fecondazione assistita tramite inseminazione intracervicale è una tecnica che viene consigliata a quelle coppe in cui il grado di infertilità non appare particolarmente compromesso.
L'inseminazione intraperitoneale viene effettuata pungendo con un ago la parete vaginale dopodiché si depositano 2 ml di liquido seminale nel cosiddetto Cavo del Douglas (il recesso più basso del peritoneo viscerale che nella donna è posto tra retto e utero), da qui gli spermatozoi potranno facilmente giungere nelle tube; è una tecnica che richiede che le tube siano in condizioni eccellenti e che l'ovulazione sia molto buona; l'inseminazione intraperitoneale viene utilizzata generalmente quando ci si trova di fronte a casi di sterilità inspiegabili oppure in caso di sterilità derivata da problemi cervicali. Uno dei problemi in cui si può incorrere adottando questa tecnica è che l'organismo, dopo la deposizione degli spermatozoi, secerna anticorpi antispermatozoo, cosa che rende vana l'operazione.
La fecondazione assistita tramite inseminazione intratubarica è una tecnica in cui lo sperma viene immesso, con l'aiuto di cateteri e attraverso una guida monitorata, nelle tube. Il ricorso a tale metodo è indicato quando siano falliti diversi tentativi di inseminazione intracervicale. Non è applicabile quando le salpingi risultano ostruite oppure in casi di grave subfertilità maschile. 
Tecniche di fecondazione assistita di secondo livello
Una tecnica di fecondazione assistita particolarmente conosciuta è la cosiddetta FIVET.
La FIVET è una tecnica di fecondazione assistita abbastanza comune. È una fecondazione in vitro dell'ovulo con trasferimento successivo, nell'utero della futura madre, dell'embrione venuto a formarsi. La tecnica è stata sviluppata da due inglesi, Patrick Christopher Steptoe (1913-1988) e Robert Geoffrey Edwards, ginecologo il primo e biologo il secondo. Per aver sviluppato tale tecnica, Edwards è stato insignito nel 2010 del premio Nobel per la medicina. Il primo essere umano nato grazie alla FIVET è una bambina londinese, Louise Brown, la cui data di nascita risale al 25 luglio 1978.
La tecnica in questione consta di diverse fasi; inizialmente vengono somministrati alla donna farmaci a base di gonadotropine allo scopo di indurre iperovulazione (si induce cioè lo sviluppo di più follicoli e conseguentemente di un maggior numero di cellule uovo). È necessario che la donna venga sottoposta a monitoraggi atti all'individuazione del momento migliore per portare a maturazione gli ovociti. Si procede poi all'aspirazione dei follicoli, effettuata tramite tecnica ecoguidata, per poter recuperare gli ovociti che sono giunti a maturazione. A questo punto si procede con l'analisi laboratoristica del liquido follicolare e si recuperano quegli ovociti che si ritengono essere maggiormente idonei alla fecondazione. Successivamente i gameti vengono posti in un apposito contenitore per far sì che lo spermatozoo penetri l'ovocita. In alcuni casi si utilizzano tecniche particolari quali l'ICSI, una procedura nella quale si procede con l'iniezione diretta dello sperma nel citoplasma dell'ovocita.
A questo punto, se tutto è andato secondo le previsioni, si procede con l'introduzione in utero, per via vaginale, dell'embrione che si è venuto a formare sperando che possa "radicarsi" nell'endometrio e continuare il suo sviluppo.
La FIVET non è una tecnica di fecondazione esente da rischi, anche se infezioni ed emorragie sono eventi che si verificano molto raramente. Alcuni problemi possono verificarsi dalla somministrazione delle gonadotropine; fra questi, nel breve periodo, vi sono aumento di peso, nausea, vomito, vertigini, dolenzia addominale. La somministrazione di ormoni può inoltre indurre una condizione detta sindrome da iperstimolazione ovarica che nei casi più seri, invero rari, richiede l'ospedalizzazione; la maggior parte delle volte tale condizione si presenta in forma lieve o in forma intermedia e si risolve in modo spontaneo senza che si debba ricorrere all'ospedalizzazione; richiede comunque un'attenta monitorizzazione. È anche possibile, ma non vi sono evidenze scientifiche assolute, che l'iperstimolazione giochi un certo ruolo nella comparsa di menopausa precoce. Generalmente non vengono impiantati più di tre embrioni; la scelta di un numero massimo di embrioni è prevista dalle linee guida della European Society for Human Reproduction & Embryology (ESHRE) allo scopo di mantenere un certo equilibrio fra probabilità di gravidanza e rischio di gravidanza plurigemellare.
Le percentuali di successo della FIVET sono alquanto variabili e dipendono da diversi fattori tra i quali ricordiamo la risposta individuale alla terapia (non tutte le donne producono un numero di follicoli sufficiente allo scopo), il grado di maturazione degli ovociti, la fertilità del soggetto che si sottopone alla terapia ecc.
Altre tecniche di fecondazione assistita di secondo livello sono la già citata ICSI, il prelievo testicolare dei gameti (prelievo percutaneo o biopsia testicolare), il trasferimento intratubarico dei gameti maschili e femminili (GIFT), zigoti (ZIFT) o embrioni (TET) per via transvaginale ecoguidata o isteroscopica.
Fecondazione assistita: riflessioni relative alla legislazione in materia
Come detto nella parte iniziale dell'articolo, nel nostro Paese esistono alcune regolamentazioni relative alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita.
Diversamente da quanto accade in altri Paesi, in Italia è consentita soltanto la fecondazione assistita omologa; tale limitazione fa sì che la fecondazione dell'ovocita non possa avvenire con l'ausilio del seme di un donatore estraneo alla coppia (dove per coppia, oltre alle persone sposate si intendono anche conviventi more uxorio purché non vi sia identità sessuale).
Alcuni anni fa, detta limitazione fu soggetta a consultazione referendaria, ma il quorum necessario a consentire la modifica della norma in questione non fu raggiunto.
Di fatto, in base alla legislazione vigente, la fecondazione assistita è preclusa a: a) quelle coppie eterosessuali nelle quali almeno uno dei due partner sia sterile al 100% (non vi è cioè alcuna possibilità di estrarre, con le tecniche previste, gameti maschili o gameti femminili); b) ai soggetti di sesso maschile definiti come "single" perché la legislazione vivente non permette la possibilità di impiantare un embrione nell'utero di una donna che sia considerata quale protagonista della procedura di fecondazione assistita; c) alle coppie omosessuali in quanto, in base a quanto previsto dal decreto ministeriale, viene a mancare il requisito della diversità sessuale fra membri della coppia.
Secondo molti, l'attuale impostazione legislativa relativa alla fecondazione assistita apre le porte a quel fenomeno che è stato definito come "turismo riproduttivo". Tale fenomeno consiste sostanzialmente nel trasferimento temporaneo di soggetti residenti in Paesi in cui le norme sulla fecondazione assistita sono restrittive in Paesi in cui esiste la possibilità di ricorrere legalmente a determinati interventi di fecondazione assistita non previsti nei loro Paesi di origine.
Sono numerose le coppie italiane che hanno scelto questa strada per avere la possibilità di effettuare quegli interventi di fecondazione assistita ai quali la legislazione italiana non consente di ricorrere. 

Le procedure di fecondazione artificiale (sia l'ovodonazione che l'embriodonazione) e la maternita surrogata sono ammesse in Ucraina dalla legge art.123 parte 2 e dall'ordine del Ministero della Sanità № 771.

Utero in affitto. Diventare madre a tutti i costi.


In Italia non è permesso, ma molte coppie scelgono di farlo all’estero. Nel 2011 sono state 4mila
Tutti lo chiamano “utero in affitto”, ma gli esperti preferiscono definirla “maternità surrogata” o “assistita”. In pratica: una donna si fa carico di una gravidanza, per conto di una coppia sterile, omosessuale o di un single, fino al parto. La fecondazione (in vitro) viene effettuata con seme e ovuli della coppia richiedente o, se necessario, di donatori e donatrici. L’embrione, poi, viene impiantato nell’utero della portatrice (o madre surrogata), che partorirà senza essere però riconosciuta come madre. La madre legale sarà solo colei che ha trasmesso i geni, anche se non ha partorito. Secondo diverse sentenze, per riconoscere i diritti genitoriali non basta il parto, occorre una connessione genetica. 
In Italia questa procedura non è legale: la legge 40 del 2004 la vieta espressamente. Nonostante questo, sempre più coppie italiane decidono di ricorrere alla maternità assistita. Ma all’estero, in Paesi come Canada, Stati Uniti, Russia, Ucraina o India. Con differenze di prezzo notevoli: dai 20mila in India fino a più di 100mila euro negli States. Non ci sono dati certi su quanti italiani decidano di farlo: secondo un’indagine condotta da Quotidiano sanita' su 39 centri in 21 Paesi diversi, nel 2011 le coppie che dall’Italia hanno deciso di seguire la procedura all’estero sono state ben 4mila. Dopo la fecondazione degli ovuli, si stipula un contratto con una agenzia specializzata nel Paese scelto, che cerca la madre portatrice. I requisiti sono l’affidabilità, la buona salute e essere già madre. Una volta trovata e impiantato l’embrione, si aspetta il tempo della gravidanza. 
In alcuni casi, però, al rientro in Italia possono sorgere problemi. Una volta tornati, i neogenitori devono ottenere il riconoscimento da parte dello Stato italiano del certificato di nascita dei bambini e quindi dell’attestazione di genitorialità. Può succedere che questo non avvenga, e che la coppia sia accusata di “alterazione di stato di nascita”, reato punito con la reclusione da tre a dieci anni. Per questo in tanti si affidano a esperti legali che conoscono bene procedure e ordinamenti giuridici sia del Paese ospitante sia di quello di provenienza. Come l’avvocato Susanna Lollini, che fa parte del Gruppo legale dell’associazione famiglie arcobaleno e si occupa di “maternità assistita” nello studio legale romano Menzione-Lollini. «Parlare di “turismo procreativo”», dice, «significa non aver capito nulla della gravità del problema. Sarebbe più corretto e giusto parlare di “esilio procreativo”, perché del divertimento del turismo non ha proprio nulla». 
Avvocato, chi sono le coppie che scelgono la maternità surrogata?
La maternità surrogata è sempre l’ultima spiaggia dopo numerosi altri tentativi.  Ci sono anche coppie omosessuali che scelgono di ricorrere alla maternità surrogata. 
In quali Paesi si può praticare?
Molti italiani si spostano in Canada o Stati Uniti, ma anche in Russia, Ucraina o India.
Qual è la differenza?
Per Canada e Stati Uniti al rientro in Italia non ci sono problemi penali, in quanto i bambini hanno cittadinanza e passaporto americani o canadesi. Non ci sono problemi di trascrizione dei certificati di nascita da questi Paesi. Noi come studio legale abbiamo assistito dal punto di vista legale le persone che hanno fatto ricorso alla maternità surrogata in questi Paesi avendo, se necessario, contatti con gli avvocati locali specializzati.
Per Russia e Ucraina il problema è che in questi Paesi i bambini non hanno nessuna cittadinanza finché non acquisiscono quella italiana con la trascrizione allo stato civile del certificato di nascita. Quindi hanno bisogno di un’autorizzazione del Consolato per uscire dal territorio in cui sono nati. È in questo momento che il consolato segnala alla procura il sospetto che si tratti di maternità surrogata. Per cui quando le coppie tornano in Italia sono soggette a procedimento penale. In questi casi, soprattutto l’avvocato Ezio Menzione, il penalista “puro” dello studio per cui lavoro, ha difeso in giudizio le coppie a cui è stato contestato il reato di alterazione di stato.
Per quanto riguarda le coppie omosessuali, invece, in genere lo fanno negli Stati Uniti e in Canada. In Ucraina i richiedenti devono essere sposati, con un documento che certifichi la sterilità della paziente. Non è consentito a omosessuali e single. In Russia, invece, soprattutto per le donne, è possibile. 
Perché tante coppie eterosessuali scelgono l’Ucraina?
Il punto è che andare in Usa o in Canada costa dai 100mila euro in su. I costi in Ucraina invece sono più bassi, dai 30 ai 70mila euro al massimo. Ci sono molte variabili ovviamente: se si tratta di un solo bambino o di due gemelli; se non si riesce al primo tentativo; se si deve fare il parto cesareo; se i bambini nascono prematuri ecc. ma comunque i costi restano più bassi.

Quali sono i rischi per i genitori che rientrano dall’Ucraina?
Oltre alla procura che apre un procedimento penale, può intervenire anche il Tribunale per i minorenni che in questo caso apre una procedura per dichiarare lo stato di adottabilità del bambino. Fino a poco tempo fa la decadenza definitiva della potestà genitoriale era prevista come pena accessoria del reato di alterazione di stato. Poi è intervenuta la Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’automatismo di tale decadenza. Solo il Tribunale per i minorenni infatti ha giurisdizione sulle questioni relative alla potestà sui minori.



L'articolo da www.linkiesta.it

martedì 11 febbraio 2014

Bambini nati all'estero da utero in affitto. Questione legale: come fare? Risponde avvocato


Salve, volevo sapere chiarimenti legali sulla registrazione in Italia di bambini nati all'estero da utero in affitto . Grazie


RISPOSTA


Facciamo chiarezza sull'argomento.

L'utero in affitto, è la tecnica che permette a quelle donne che sono in grado di concepire ma non di portare a termine la gravidanza di avere un figlio. L’embrione dopo la fecondazione in vitro viene impiantato nell’utero di un’altra donna che porta a termine la gravidanza. Questa tecnica non è consentita in Italia, per motivi etici, mentre in altri paesi è diventato quasi un business.

Appena nato, nello Stato dove la pratica dell'utero in affitto è lecita, il nascituro riceve i documenti ed il cognome dei genitori italiani e rientra in Italia insieme a loro, come figlio naturale o legittimo (legittimo se i genitori sono uniti nel vincolo del matrimonio, altrimenti naturale), senza alcun problema di carattere burocratico.

Se un cittadino italiano ed una cittadina italiana dichiarano all'estero un figlio, come proprio figlio naturale o legittimo, nulla osta da parte delle autorità italiane, a riconoscere al neonato la cittadinanza italiana.

Se la coppia è sposata peraltro, il nostro diritto di famiglia impedisce alcuna ricerca o verifica sullo stato di legittimità del neonato (vedi articolo 253 del codice civile).

Art. 253 del codice civile. Inammissibilità del riconoscimento.

In nessun caso è ammesso un riconoscimento in contrasto con lo stato di figlio legittimo o legittimato in cui la persona si trova.

In concreto, se la legislazione straniera consente di riconoscere come figlio legittimo/naturale, colui che nasce con la pratica dell'utero in affitto, le autorità italiane non possono fare altro che accettare la registrazione nel registro anagrafico del neonato, come figlio a tutti gli effetti della coppia in questione.
Siamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.

mercoledì 5 febbraio 2014

Partorire ai 50? Facilmente! BioTexCom sa come aiutarvi!

L’infertilità, come qualsiasi altra malattia, non sceglie le sue vittime in base alla razza o luogo di residenza. L’infertilità è un problema globale che i medici e specialisti hanno chiamato “la peste del 21° secolo”. In Italia ogni settima coppia non riesce a concepire un figlio in modo naturale oppure portare avanti la gravidanza. Poì, ci sono sempre più donne che vogliono partorire un figlio in modo naturale in età superiore al periodo fertile. Grazie alla scienza e alle tecnologie moderne della medicina riproduttiva è possibile. I Centri della Medicina Riproduttiva aiutano tali coppie a concepire un figlio con l’aiuto delle tecniche della procreazione assistita come la donazione di ovuli e la maternità surrogata. Uno di questi centri medici è la clinica BioTexCom. Questo centro medico è riuscito a conquistare la fiducia e la posizione leader tra gli altri centri ed introduce con un gran successo sempre le nuove tecnologie della medicina riproduttiva. Va considerato che dopo i 50 sia proprio impossibile concepire un figlio e portare avanti la gravidanza anche con l’auito della fivet, l’icsi e l’ovodonazione...però non è il vero! I medici della BioTexCom danno le garanzie di successo anche alle donne che hanno già compiuto 50 anni. Quindi, grazie alla FIVET con l’ovodonazione che sono legali in Ucraina, i medici specialisti della medicina riproduttiva di BioTexCom ogni mese eseguono circa 10 procedure di fecondazione in vitro con gli ovociti donati per le clienti italiane che hanno più di 50 anni. Il tasso di buon esito con la prima prova è molto alto. Allora, che segreto di successo hanno i medici ucraini? Tutto ingegnoso è semplice: gli embriologi del centro medico BioTexCom effettuano le ricerce nel campo della procreazione assistita e introducono le più moderne tecnologie e possibilità. La chiave del successo è la tecnica “al fresco”: l’utilizzo del materiale biologico fresco, cioè fecondazione degli ovociti freschi con lo spermatozoo fresco. Questa tecnica aumenta notevolmente il tasso di successo di concepimento anche nei casi più disperati. Per lo più, i medici di questo centro effettuano l’impianto degli embrioni nell’utero della donna al quinto giorno di maturazione di essi nell’incubatrice. Tale metodica dell’impianto ha molto alto tasso di successo visto che gli embrioni di questa fase della maturazione sono più forti ed hanno più probabilità di attecchirsi nell’utero. Ci sono molte donne italiane che hanno più di cinquant’anni e che si rivolgono alla clinica BioTexCom per provare la felicità di essere madre. L’età di donna non è un ostacolo che impedisce di portare avanti la gravidanza e partorire un figlio grazie alla tecnologia di fecondazione artificiale con gli ovociti donati. I medici del centro ucraino eseguono gli esami della salute della coppia molto attentamente e pongono l’accento su molti dettagli per scegliere un trattamento individuale. Non ci sono dei trattamenti uguali, ogni paziente della clinica BioTexCom riceve un approccio medico individuale. Lo scopo di questo centro non è la quantità ma la qualità ed il successo di programmi effettuati. Per questo motivo il Centro medico BioTexCom viene considerato uno dei migliori centri della medicina riproduttiva in tutto il mondo. Il centro dà la garanzia di successo e fornisce il servizio “tutto compreso”.

L’Italia è uno dei paesi i cuì cittadini più spesso si recano nei centri della medicina riproduttiva  dell’Ucraina. Per lo più, l’Italia ha le leggi più severe per quello che riguarda le procedure della medicina riproduttiva, per esempio, la maternità surrogata vieta la legge 40 che prevede 15 anni di reclusione. L’uso degli ovociti donati è pure vietato in Italia perciò le donne che si sono decise per portare avanti la gravidanza dopo i 50 vanno all’estero, nei paesi dove lo consente la legislazione tra i quali c’è Ucraina – la culla dei bambini nati grazie alle tecnologie della medicina riproduttiva. Rivolgendosi alla clinica BioTexCom le coppie infertili possono assolutamente legalmente e senza rischio di perdere i soldi e la salute, risolvere il loro problema di non poter avere i figli ed effettuare le procedure della medicina riproduttiva a qualsiasi età. Non dimenticate che i bambini sono il futuro del genere umano e come ha detto la grande filosofa tedesca Rosa Luxemburg: “Dove non ci sono bambini non ci sono né feste né vita familiare”.

Attenzione! L’euromaidan in Ucraina non interferisce al lavoro della clinica Biotexcom


Gli eventi rivoluzionari in Ucraina che hanno fatto un giro in tutto il mondo incutono paura ed inquietudine alle persone che stanno per partire per Ucraina, sopratutto per Kiev.Vi vogliamo assicurare che la situazione nelle città, in particolare a Kiev, è tranquilla e sicura per i turisti e gli ospiti che non risiedono e non fanno le passegiate nelle zone del centro della città. Il popolo ucraino si è radunato nella piazza centrale (Piazza dell’Indipendenza) di Kiev per sostenere l’eurointegrazione dell'Ucraina e per difendere la sua posizione contro la politica anti-democratica. Questi avvenimenti non hanno nessun pericolo per la vita dei cittadini pacifici e degli ospiti della capitale. Le manifestazioni si svolgono solamente nel centro della città perciò gli ospiti della capitale possono essere tranquilli e non avere paura di andare a Kiev.
Centro medico BioTexCom continua a lavorare nel regime pieno e ordinario dell’orario di lavoro. Come sempre, gli autisi della clinica incontrano i nostri clienti all’aeroporto, li alloggiano e li accompagnano sia alla clinica che nella casa dove saranno alloggiati. Sia il centro medico BioTexCom che gli appartamenti per i nostri ospiti si trovano lontano dal centro degli avvenimenti. La strada appartamento-clinica è del tutto sicura. Ci vogliono solo le precauzioni elementari della propria sicurezza, cioè: non visitare il centro degli avvenimenti di Euromaidan ed evitare di uscire tardi sera.
Le persone radunate in Euromaidan vedono l’Ucraina come uno dei stati europei e sostengono l’eurointegrazione dell’Ucraina. Nella Piazza dell’Indipendenza si possono vedere le persone di età diversa, le donne e gli uomini, i musicisti ucraini che danno i concerti a sostegno di attivisti, i politici e rappresentanti di varie organizzazioni sociali. Tutti gli eventi nella Piazza dell’Indipendenza non impediscono il funzionamento degli aeroporti, trasporti pubblici, supermercati e istituzioni culturali.
Se volete visitare la nostra clinica BioTexCom oppure già avete fissato una visita potete arrivarci senza nessuna paura. Ancora una volta vogliamo prestare la vostra attenzione che le strade aeroporto-clinica-appartamento e il nostro centro medico si tovano lontano dagli eventi rivoluzionari.
Ci teniamo e ci prendiamo tanta cura della sicurezza dei nostri clienti. Vi garantiamo piena sicurezza e assistenza continua.