giovedì 29 gennaio 2015

Strasburgo dice sì all’utero in affitto

Strasburgo dice sì all’utero in affitto. La Corte europea ha condannato l’Italia a pagare ventimila euro ad una coppia molisana per aver violato il loro diritto a formarsi una famiglia. Parlano i due: «Abbiamo violato la legge per amore. Rivolevamo nostro figlio, non i soldi»
la Repubblica, mercoledì 28 gennaio 2015
Non importa che tra figlio e genitori non vi fosse alcun legame genetico, che il piccolo fosse stato partorito da un’altra donna grazie all’utero in affitto. Quel bambino avrebbe dovuto restare con chi lo stava crescendo. Questo dice la sentenza della Corte di Strasburgo che ha condannato l’Italia a pagare ventimila euro ad una coppia molisana per aver violato il suo diritto a formarsi una famiglia. Per aver allontanato senza alcun bisogno il piccolo, nato da utero in affitto e che senza affinità genetiche marito e moglie lo allevavano. Per alcuni questa sentenza, approvata per 5 voti a due, contrario il vicepresidente, l’italiano Guido Raimondi, sarebbe un’apertura alla maternità surrogata, che vede ogni anno più di cento coppie partire dall’Italia verso i paesi dell’est dove è legale. Secondo la Corte l’Italia ha violato la Carta dei diritti dell’uomo visto che «l’allontanamento di un minore dal contesto familiare non si giustifica se non con un rischio immediato per il minore». Condizioni assenti, secondo i giudici. La coppia non rivedrà però mai più il bambino. La Corte ha infatti deciso che è meglio per lui restare nella famiglia a cui è stato affidato nel 2013 perché «ha certamente sviluppato dei legami affettivi». Il ricorso contro l’Italia era stato presentato dall’avvocato bolognese Giorgio Muccio, a nome della coppia che era andata in Russia, dove è legale la pratica della maternità sostitutiva. Il bambino, nato nel 2011, era stato riconosciuto come figlio dai due aspiranti genitori e iscritto all’anagrafe di Mosca. Ma i coniugi si erano visti poi rifiutare l’iscrizione all’anagrafe italiana, anche perché, secondo le autorità, il certificato di nascita conteneva dei dati falsi.
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«Che te ne fai dei soldi quando ti tolgono un figlio, quando ti strappano il bambino che hai cresciuto giorno e notte per otto mesi? Niente. Il risarcimento che vogliono darci non ci riporta Filippo, i suoi sorrisi, i suoi abbracci. Anzi, da oggi abbiamo la certezza che non lo rivedremo mai più».
Parla di lei Maria e di suo marito Fabio, la sentenza della corte di Strasburgo. Il verdetto che ha condannato l’Italia a pagare 20mila euro di danni morali per aver allontanato da loro il bambino quando si è scoperto che era stato partorito grazie all’utero in affitto, legale in Russia ma vietato nel nostro paese, ma soprattutto che non aveva nulla di genetico della coppia.
Hanno condannato l’Italia.
«Sì, dicono che è stato leso il diritto alla famiglia, ma poco importa, la realtà è che non rivedremo più il piccolo, i giudici hanno anche deciso che nel suo interesse è bene che resti con la famiglia a cui l’hanno affidato solo un anno fa. Dopo averlo tenuto per mesi in un orfanatrofio dal quel pomeriggio in cui vennero a portarcelo via da casa».
Non era figlio vostro.
«Geneticamente no, ma noi non lo sapevamo. Hanno sbagliato con le provette in Russia, noi eravamo in buona fede».
Ma l’utero in affitto è vietato.
«Lo so, e anche l’eterologa lo era fino a qualche mese fa, ma lei ha presente la disperazione di chi tenta di diventare genitore da 15 anni? In Italia, è vero, non si può, ma in Internet dicevano che in Russia era tutto legale e io ho chiamato. Mi hanno risposto che andava tutto bene, gli ho dato 50mila euro per la donatrice di ovuli, per chi avrebbe cresciuto in grembo il bambino».
C’è chi vi accusa di aver comprato un bebé «No, avrebbe dovuto essere nostro figlio, come un’eterologa, avrebbe dovuto avere il patrimonio genetico di mio marito. Io sono partita con i suoi gameti, non so cosa sia accaduto, ma questa è una storia lunga e complicata di dolore e sofferenze».
Una lunga storia d’amore?
«Io ho 46 anni mio marito 54, stiamo insieme da più di venti e per anni abbiamo cercato di avere figli. Niente fa fare, gli esami erano buoni ma io restavo incinta e poi li perdevo. Così ho cominciato a fare fecondazioni assistite. Niente, ancora illusioni, fallimenti, lacrime».
Poi ha provato l’eterologa.
«Sì, in Italia era vietata ma come tante ho deciso di rischiare, sono andata in Spagna, ho fatto cinque tentativi, 10mila euro l’uno. Tutto inutile, li perdevo nelle prime settimane».
A questo punto?
«Sono medico, ho pensato che non solo erano i miei ovuli a non andare bene ma che era proprio il mio corpo ad essere in qualche modo sbagliato ma non volevo arrendermi. Allora ho studiato in rete, ho pensato all’utero in affitto, ho visto che in Russia era legale, che si poteva trovare una donatrice e un’altra signora che avrebbe ospitato l’embrione nella sua pancia. E ci siamo organizzati».
Con quali soldi?
«I risparmi di una vita, di anni senza vacanze, cinema o pizza sognando quel bambino».
E quando è nato?
«Eravamo a Mosca, siamo andati a comunicarlo in ambasciata, ci hanno detto che era tutto regolare e siamo tornati in Italia. Mesi dopo il tribunale ha chiesto l’esame del Dna e sono venuti a bussare alla nostra porta per portarcelo via. Parlavano di false attestazioni di identità, ipotizzavano compravendita di bambini. E noi ci siamo sentiti morire».
Nulla di vero?
«No, se non fossimo stati in buona fede mica avremmo dato al tribunale gli esami del dna e dello sperma, il contratto per la maternità surrogata».
E ora?
«Ci aspetta un processo penale in Italia a marzo per false attestazioni, c’è anche l’ipotesi di compravendita di minore.... Ma appena mi guarderanno capiranno che non è proprio possibile».
Cosa vedranno?
«La mia pancia, sono incinta ormai di quattro mesi. È figlio nostro, fatto senza fecondazione assistita o eterologa».
Incinta dopo 20 anni senza aiuti?
«Lo chiami miracolo, pensi quello che vuole... Questa è la nostra realtà, il nostro futuro, ma non toglie il dolore per la perdita di Filippo. Lui ci manca tutti i giorni. Come fanno a dire che a otto mesi non hanno memoria, ma se già balbettava papà piangendo quando ce lo hanno portato via».Caterina Pasolini

Donatrici ucraine: influisce ancora la radiazione di Chernobyl?‏



I radionuclidi scaricati nell'atmosfera circostante nel 26 apr 1986 , durante l’esplosione alla centrale nucleare di Chernobyl in un breve periodo di tempo hanno raggiunto la Finlandia, la Svezia e l'Austria. Ma le ex repubbliche sovietiche di Bielorussia, Ucraina e Russia ne hanno pagato le spese.
 
È stato a lungo un segreto che l'infertilità maschile può verificarsi come uno dei potenziali effetti nocivi dell'esposizione alle radiazioni. Quando i radionuclidi pericolosi entrano nel corpo umano, una catena di alterazioni a livello genetico viene messa in movimento, rendendo impossibile il concepimento naturale. Ci sono altri rischi, non meno sconvolgenti: anche in caso di successo, la fecondazione con lo sperma del DNA danneggiato può portare ad anomalie irreversibili dello sviluppo embrionale, innescando disordini gravi, patologie dello sviluppo e cambiamenti del DNA del feto. Tra le altre conseguenze note dall’ esposizione alle radiazioni, oltre agli effetti negativi sulla fertilità maschile, ci sono una maggiore incidenza di cancro, aberrazioni genetiche, e molti altri disturbi.

Tuttavia, secondo l'OMS, date le basse dosi di radiazioni ricevute dalla maggior parte delle persone esposte a Chernobyl, gli effetti sulla fertilità, il numero di nati morti, i vari esiti negativi della gravidanza o complicazioni, non sono stati né dimostrati né previsti. C’è un gran numero di altre cose che possono influenzare la fertilità e la condizione di salute comune. E 'anche abbastanza possibile, secondo gli specialisti, notare che tutti e tre i fattori lavorano in combinazione per aumentare le probabilità di difetti congeniti.

In Ucraina sono nati molti bambini sani. E la gente non sente alcuna particolare influenza a causa della radiazione causata da Chernobyl. Tuttavia, ogni giorno affrontiamo un gran numero di cose dannose. In particolare, cibi OGM, fast-food, le cattive abitudini, cambiamenti climatici, stile di vita passivo e molti altri. Tutti questi possono influenzare negativamente la fertilità della persona. Se tutto nei media fosse vero, saremmo tutti morti in questo momento. Alla gente piace utilizzare tattiche intimidatorie per attirare la tua attenzione ed apparire come eroi. Con tutte la radiazioni, OGM che ci sono nel mondo, perché siamo ancora vivi? La paura delle radiazioni di Fukushima è piccola rispetto a tutto ciò che sta succedendo là fuori. Eppure siamo ancora vivi.

Lo sapevate che ci sono ancora persone che vivono oggi dal 1945, dopo l’esplosione nucleare di Hiroshima? Eppure i bambini in questo paese stanno morendo di cancro, perché vivono una vita moderna standard pessima e mangiano cibi tossici. Le radiazioni sono ovunque (comprese le radiazioni del telefono cellulare in questo momento). Vedete, la vita non finisce mai. Si cambia solo forma. Non si può fermare il cambiamento. Ma si può cambiare la direzione in cui stanno andando le cose.

Le donatrici che si trovano nel database della BioTexCom sono assolutamente sane. Abbiamo scelto le candidate che vivono lontano dal luogo dell'incidente di Chernobyl. E i bambini che nascono con l'aiuto di ovuli sono sani e non hanno anomalie connesse con l'influenza di radiazioni. Scegliamo solo donatrici sane che rispondono a tutte le norme e gli standard necessari prescritti nella legge nazionale, anzi quelle, che hanno gia' uno o piu' figli assolutamete sani! I nostri medici controllano tutti gli indicatori di salute e conducono numerosi test medici prima che la candidata per la donazione acceda al programma di base .

Storie di utero in affitto

Utero surrogato

“Che bella bambina. è sua figlia, signora?”. Era bastata la domanda di un funzionario aeroportuale a tagliarmi il respiro. L’attacco di panico che ero riuscita in qualche modo a domare durante il volo di rientro da Kiev era lì, pronto a scatenarsi. Poi un’occhiata alla lunga fila era bastato a convincerlo: ci aveva fatto passare senza insistere. Certo che era nostra figlia,Francesca. Figlia di una maternità inseguita per 15 anni a costo di cure dolorose, tentativi estenuanti col calendario alla mano, aborti ripetuti che ti si conficcano nel cuore oltre che nella carne, nell’attesa che un miracolo della provetta esaudisca le tue preghiere.

Una figlia che a 43 anni suonati io e mio marito non saremmo mai riusciti ad avere senza l’aiuto di Ljudmila, la giovane donna che ha portato in grembo la nostra bimba per nove mesi e l’ha partorita. Per definire ragazze come lei qualcuno usa parole tipo madre surrogata, utero in affitto, come se dietro a quegli organi non ci fossero volti, persone, storie. La legge italiana ricorre ai divieti. Io riesco solo a pensare all’enorme dono che questa ragazza ci ha fatto: 26 anni, già mamma di Vlady, sposata con un impiegato, Ljudmila ha scelto di affrontare questa esperienza per regalare al suo piccolo un po’ di sicurezza in più. Il compenso per questi nove mesi (circa 20mila euro) lo destinerà all’acquisto di un monolocale da intestare a lui. Una scelta che pare sia abbastanza comune tra le giovani ucraine, reclutate in gran numero dalle cliniche di Kiev, che mi ha ricordato quello che un tempo da noi succedeva con le balie. Del nostro incontro, poco prima del parto, conservo emozioni che non è facile descrivere: impacciate dalla babele linguistica (c’era anche un’interprete), ci siamo guardate come se ci riconoscessimo e abbracciate a lungo, commosse e un po’ confuse.

Poi lei mi ha preso la mano e l’ha appoggiata sul pancione dove stava crescendo Francesca, concepita con uno dei miei ovuli e col seme di mio marito: la figlia che io non avevo potuto portare in grembo, per colpa di un intervento all’utero finito male, molti anni prima. A Ljudmila avrei voluto raccontare di come mi sono sentita quando abbiamo ricevuto la prima ecografia con il profilo della piccola in chiaroscuro. Della notte in cui mi sono svegliata per quei calci che - contro ogni logica - avevo sentito nella pancia. Delle mie ansie, quando controllavo le temperature di Kiev e mi chiedevo se lei fosse abbastanza coperta, se avesse fatto colazione, se avesse finalmente smesso di andare in bicicletta. Di quanto avevo invidiato le sue nausee, il corpo che cambiava. Di quella fitta di gelosia che non sapevo come scacciare. Ma di quei nove mesi vissuti col pensiero fisso a duemila chilometri di distanza non sono riuscita a dirle nulla. Avevo scritto tutto in una poesia che le ho infilato in tasca. Lei invece ha subito voluto rassicurarmi: “Tranquilla, va tutto bene. Io l’ho fatto per il mio bambino, tu per la tua”.

Era tutto così semplice, visto con i suoi occhi. Nata in una famiglia numerosa, Ljudmila aveva vissuto le mille difficoltà che sette fratelli e magre risorse portano con sé. Per questo aveva giurato a se stessa che il suo bambino sarebbe rimasto figlio unico, anche se la sua nuova famiglia era più che benestante. Aveva amato la maternità. Ma un secondo figlio non voleva allevarlo. Una decisione che non si è incrinata nemmeno per un attimo: due giorni dopo il parto ha firmato al volo gli ultimi documenti con i quali io e mio marito siamo diventati genitori di Francesca a tutti gli effetti, secondo la legge ucraina. Poi ci ha salutato, scappando via con la sorella senza voltarsi: Vlady la stava aspettando. D’improvviso eravamo solo noi tre: una famiglia. Dopo gli ultimi controlli Francesca era stata dimessa e ci eravamo ritrovati con la bimba tra le braccia, travolti dalla felicità ma anche impacciati, frastornati. Grazie a dio l’organizzazione della clinica aveva previsto un paio di settimane di soggiorno in un residence lì vicino, per darci il tempo di imparare a destreggiarci tra poppate e pannolini, fare le ultime visite pediatriche. Di quei giorni ho ricordi magnifici e poco lucidi: l’emozione del primo biberon, lo sguardo da latte - trasognato e appagato - della nostra bambina; il primo cambio incerto, con mille salviette; l’intimità del lettone, la mattina.

Felicità subito incrinata dai primi contatti con la burocrazia nostrana, al consolato di Kiev, che ci aveva fatto sospirare a lungo la traduzione dell’atto di nascita di Francesca, regolarmente rilasciato dalle autorità locali. Eppure non stavamo facendo nulla di illegale: dopo il disconoscimento firmato da Ljudmila, per la legge ucraina gli unici genitori eravamo io e mio marito. Ma al consolato ci avevano avvertito: il nostro caso sarebbe stato segnalato alle autorità aeroportuali italiane, oltre che al nostro Comune. Ecco perché avevo il cuore in gola all’arrivo a Roma: il mio incubo era quello di essere separati alla dogana, come pare sia capitato ad altre coppie. Le domande di quel funzionario solerte ci avevano fatto sentire ladri di bambini, rapitori di neonati, mentre eravamo semplicemente vittime di una tra le norme più severe dei paesi occidentali: la legge 40.

Io e mio marito non smettiamo di chiedercelo. Come può un legislatore entrare tanto pesantemente in uno degli spazi più intimi e privati della vita di una famiglia? Avremmo preferito mille volte fare tutto alla luce del sole, qui nel nostro paese. Eravamo pronti ad affrontare incontri con psicologi, assistenti sociali, come nel caso dell’adozione. All’espatrio siamo stati costretti. Era il nostro ultimo treno, dopo anni di tentativi. Per fortuna all’anagrafe del nostro Comune (viviamo in Romagna), le cose sono andate meglio. L’atto di nascita è stato trascritto senza obiezioni, e questo ci fa sperare che nessuno voglia rimettere le cose in discussione. Ora che Francesca sta per compiere cinque mesi, i suoi occhi chiari ricordano sempre più quelli del padre, le sue dita lunghe e affusolate quelle della mia famiglia. Non c’è stato neanche un attimo in cui non l’abbia sentita mia figlia, da quando ci hanno mandato i primi test positivi sul sangue di Ljudmila. Nel frattempo le foto sul suo album aumentano. Gli scatti con le sue mille espressioni, le prime pappe, l’incontro con i nonni, i cugini, si aggiungono alle ecografie refertate in lingua ucraina, alle immagini della clinica di Kiev, dei suoi medici, delle sue infermiere, delle altre neofamiglie italiane incontrate nel residence ucraino. Manca solo quella di Ljudmila. I nostri incontri sono stati così brevi che non abbiamo fatto nemmeno uno scatto insieme. Magari proverò a scrivere alla clinica...

Ma non ci saranno misteri, nessuna bugia sulla storia della sua nascita. Vogliamo che Francesca cresca nella consapevolezza di essere una bambina speciale, voluta dalla tenacia e dall’amore grandissimo dei suoi genitori, ma anche dalla generosità di una ragazza lontana, che l’ha ospitata per 9 mesi nella sua pancia accogliente. Appena tornerà la calma in un Paese dai confini e padroni sempre meno certi, torneremo a visitare Kiev con Francesca. Nostra figlia, senza nemmeno un dubbio.

Essere una surrogata

Tutto così semplice. A questo punto era forte il bisogno di ascoltare la voce di una donna come Ljudmila, di conoscere i pensieri di chi per nove mesi sente crescere dentro di sè un figlio che non sarà mai suo. E poi c’era la storia di Crystal Kelley, l’americana che due anni fa aveva rifiutato di abortire e ha dato alla luce una bambina gravemente handicappata, contro il volere dei genitori con cui aveva stipulato il ferreo contratto di surrogacy.

“Non potrò mai rinunciare a te”, scriveva Crystal nel blog dedicato a Baby S, appena diventato un libro, Fire Within. Invece non ce l’ha fatta. E ha dato la bimba in adozione.

Insomma, sono faccende che aprono molte crepe emotive, ci siamo dette in redazione. E per capirne di più abbiamo intervistato Jessica, giovane californiana che l’anno scorso ha dato alla luce Baby Lee per conto di una coppia di Hong Kong.

Che emozioni vive una “surrogata” e dove trova la forza?

La triste storia di Baby S. mi aveva fatto riflettere. Non voglio giudicare, ma situazioni così non dovrebbero mai succedere. Sin dall’inizio, quando firmi un contratto di surrogacy, ti insegnano a considerare quel bimbo non tuo. Ho imparato subito a prendere le distanze emotive necessarie. Il fatto di avere già una figlia mi ha facilitato le cose.

Sua figlia le ha mai chiesto perché il fratellino poi non è arrivato?

Quando ero incinta Muriel era troppo piccola per farsi certe domande. Ma ora che il compleanno di Baby Lee si avvicina, abbiamo scelto insieme il biglietto di auguri. Per lei è una specie di cugino lontano, di cui riceviamo regolarmente le foto via mail.

Come è arrivata a questa scelta?

L’assicurazione sanitaria, il rimborso spese, la possibilità di una pausa ti incoraggiano parecchio. Ma è capitato tutto un po’ per caso: lavoro come impiegata per un centro di procreazione assistita dove la surrogacy è sempre più richiesta. E c’era una coppia asiatica che non trovava la persona adatta. Qualcuno mi ha passato la loro domanda (avevo molte delle caratteristiche desiderate). Non me la sono sentita di rifiutare: ho la tendenza a prendermi cura degli altri. E poi mi sentivo una privilegiata, con una figlia tutta mia: ho sempre pensato fosse giusto restituire qualcosa al destino, se è stato buono con te.

Dopo il parto, il distacco è stato difficile?

Con gli ormoni a mille e il baby blues, affrontare quel vuoto è stata dura: mi mancava il pancione, ma anche il supporto discreto dei due genitori, che nelle ultime settimane si erano trasferiti a L.A. Ma appena a casa Muriel mi ha subito travolto: non c’era spazio per la tristezza.

Oggi lo rifarebbe?

Non con una nuova coppia. Ma se i genitori di Baby Lee volessero dargli un fratellino, beh, credo proprio di sì.

Ovodonazione. La mia storia




Mi ricordo che camminavo lungo la strada e singhiozzavo. La diagnosi di infertilità suonava per me come una condanna. "Non sarai mai in grado di avere figli!" - disse il medico. E 'stata una sensazione terribile. Per tutto il giorno mio marito mi ha telefonato per sapere i risultati. Non ero in grado di dire di lui quanto mi avevano detto. Quando mio marito è tornato a casa ha trovato i risultati sul tavolo, e mi ha visto piangere mentre guardavo le foto in cui ero una bambina. Lui mi guardò e gli occhi sono scoppiati in lacrime. Abbiamo pianto senza dire niente ...
Inoltre ho lavorato come commessa in un negozio di prodotti per bambini. Ogni volta che vedevo una donna incinta, era terribilmente doloroso per me. E ho sempre chiesto: «Perché lei e non io?"
Pochi mesi dopo ho deciso di ritornare sulla mia domanda. E 'stato piuttosto difficile, ma poiché ci convivevo, decisi ancora una volta di affrontare questa situazione dolorosa. Ho letto in internet sui diversi modi di fecondazione. Abbiamo visitato diversi medici.
Dopo 5 anni alla ricerca di un buon medico e una clinica appropriata, abbiamo trovato un professore. Lui ci ha detto che forse c'era una possibilità. Ci ha suggerito l'inseminazione artificiale con ovuli di donatrici. Sono rimasta scioccata. Il professore ci ha raccomandato di pensarci attentamente. Lasciando l'ufficio del medico ho guardato mio marito e ho detto con le lacrime agli occhi - no. Ci siamo seduti su una panchina e cominciò a parlare. Naturalmente mio marito cercava di convincermi, ma avevo le mie contraddizioni che hanno afflitto la mia anima. Per me, è stato come un tradimento. Ma mio marito costantemente cercava di convincermi, dicendo che avevamo una possibilità e dovevamo prenderla, perché sarebbe stato il nostro bambino e noi lo avremmo amato più di chiunque altro.
Dopo due mesi di persuasione, alla fine ho accettato. Siamo andati di nuovo al professore. Avevamo bisogno di guidare 500 chilometri per raggiungerlo. A quel tempo, la strada ci sembrava di essere un'eternità. La procedura è stata condotta  in una sola volta, ma c’era qualcosa dentro di me che diceva che non ci sarebbe stato risultato positivo. Istinto della donna.
Tornando a casa, eravamo ansiosi durante le tre settimane che dovevano passare e, infine, ho fatto un test di gravidanza, ma alla fine della terza settimana  è stato negativo. Non c'era tempo per pensare. Ho chiamato di nuovo alla clinica e il medico mi ha ordinato la seconda procedura. I sentimenti sono stati piuttosto vari dentro di me. Ma anche la seconda volta è stato negativo. Il test ha mostrato un risultato negativo ancora una volta.
Ho avuto un appuntamento con il medico per il terzo tentativo e ho avuto la sensazione che tutto andava come dovrebbe. Siamo andati alla clinica rilassati e sorridenti. In ospedale mi è stato fatto un esame del sangue per i livelli di ormone e la risposta è stata la seguente: è necessario aspettare altri due giorni, dal momento che il mio ciclo mestruale è arrivato in ritardo. Poi ci sono stati altri due giorni e due giorni ancora una volta. Di conseguenza, il medico ci ha detto che sarebbe stato meglio venire un'altra volta. Mi sono sentita  a pezzi. Ho telefonato a mia madre e versato fiumi di lacrime. Ero psicologicamente rotta. Ma, alla fine ho aspettato fino al prossimo mandato. C'erano 6 coppie in sala. Tutti aspettavano la procedura. Eravamo la terza in questa linea. Quando è stato il nostro turno il professore ci ha chiesto di aspettare. Abbiamo tutti aspettato e aspettato. Finalmente l'infermiera ci ha chiamato e ha detto che era il nostro turno. Il professore ci spiegato che nel caso del terzo fallimento sarebbe stato necessario fare in vitro. Ma sentivo che che tutto andava bene.

Dopo la fine della procedura, il professore accarezzò la mia spalla e ha detto che era andato tutto bene, senza alcun intoppo. Siamo andati a casa e dopo la procedura abbiamo dovuto solo aspettare. Due settimane più tardi, mi sono alzata alle 5 del mattino, e non riuscivo a trattenermi dal condurre un test di gravidanza. Ho chiuso gli occhi e ho aspettato per 5 minuti con le lacrime agli occhi.
Infine, ci sono due linee, che hanno sottolineato che ero incinta! Non potevo credere ai miei occhi. Le lacrime rigavano le guance. Ho messo il test sul cuscino, ho svegliato mio marito e gli ho detto: "Alzati papà." Ha anche iniziato a piangere. Infine, la fortuna ha sorriso su di noi. E ' stato il giorno più bello della mia vita.

venerdì 23 gennaio 2015

Sentirsi libere di partorire dopo i 40!



 
Una donna ha festeggiato il suo 40 ° compleanno e non ha ancora figli. Sempre più spesso vediamo tale situazione in tutto il mondo. Ma possiamo dire con certezza che sei una bella donna, con la saggezza e l’esperienza di vita, ed hai già raggiunto il successo professionale e costruito una solida base per creare una famiglia felice! E proprio ora è il momento perfetto per dare alla luce un bambino. Non fatevi confondere da un gran numero di articoli di mass media i quali dicono che è praticamente impossibile rimanere incinta dopo i 40, e che questa gravidanza sarà certamente accompagnata da una serie di complicazioni e rischi. Noi non insistiamo sul fatto che rimanere incinta dopo i 40, non comporti delle difficoltà. Ma non dimentichiamo il fatto che anche una gravidanza a 25 anni può essere associata a ogni sorta di difficoltà e complicazioni.

Tuttavia, la decisione di rimanere incinta in tarda età  ha i suoi grandi ed importanti vantaggi. In primo luogo, raggiungendo questa età, la donna ha già ottenuto quasi tutto quello che voleva, e si è formata come persona. La donna sa esattamente quello che vuole e ha obiettivi ragionevoli. In secondo luogo, la donna ha già creato una solida famiglia, e marito e moglie fanno tutto insieme per dare alla luce un bambino sano. Ma, a causa delle peculiarità di età, l'organismo della donna subisce certi cambiamenti fisiologici che interferiscono con il concepimento naturale.


Di conseguenza la donna ha bisogno di usare i metodi della medicina riproduttiva. Tenendo conto dei recenti risultati che sono stati raggiunti da rappresentanti della scienza e della medicina, si può dire con certezza che nulla è impossibile, anzi è possibile dare alla luce un bambino sano all'età di 40 anni e anche più tardi. Queste non sono parole buttate al vento. Esaminiamo la pratica del mondo. Ad esempio, parliamo dell’ ambito show-business. Nelle sezioni di notizie, possiamo vedere i volti e le osservazioni di star della TV, che sono diventati genitori in età matura. Così, Madonna ha dato alla luce il suo primo figlio a 38 anni, e dopo 4 anni, con coraggio, ha deciso di avere un secondo figlio. Mariah Carey ha dato alla luce due gemelli all’età di 42 anni, e alla stessa età, Celine Dion, ha subito 6 tentativi di fecondazione in vitro e presentato a suo marito dei gemelli sani. E questa lista può continuare all'infinito.

L’Ucraina, in questo settore, ha superato i confini e il mondo intero, ottenendo un vantaggio grazie all'uso delle moderne tecniche di fecondazione artificiale. Negli ultimi anni il livello di gravidanze tardive è aumentato del 50%. Ora, l'età di 40 anni, non è considerata una tarda età per la nascita del primo figlio. Oggi sono triplicate le donne che danno alla luce il loro primo figlio dopo i 35 anni rispetto a vent'anni fa. Secondo le statistiche, circa il 4% delle donne oltre i 40 partorisce naturalmente e oltre il 70% - con l'aiuto del programma di donazione di ovociti.

La clinica ucraina di medicina riproduttiva BioTexCom è nella lista dei centri medici autorizzati per aiutare le donne dopo i 40 a diventare mamme felici. Questo centro medico aiuta le donne che non sono più in grado di avere un bambino, naturalmente, a causa della fine dell'età fertile, per trovare la felicità della maternità. Per effettuare tali procedure come la fecondazione in vitro, ICSI, donazione di ovociti e la maternità surrogata, i nostri medici conducono con successo programmi per le donne dopo i 40. Negli ultimi anni, il numero di nascite (donne dopo 40 anni) è in aumento. Ci sono molti esempi positivi, in cui la donna dopo i 40 ha iniziato una famiglia con l'aiuto di tecniche di riproduzione assistita. La clinica BioTexCom è orgogliosa del caso incredibile quando una donna di 66 anni ha dato alla luce due gemelli sani con successo, utilizzando l’ovodonazione! Basandosi su anni di pratica, le statistiche positive, e tante storie felici di genitori che hanno dato alla luce il loro tanto atteso bambino, si può dire tutto ciò che sembra impossibile in un primo momento - in realtà, è possibile e reale! Quindi, care donne, non abbiate paura del vostro desiderio di diventare madre in qualsiasi età!

Non c'è sterilità assoluta! "Tutte le cose positive arrivano per chi è in attesa"




L’infertilità maschile e femminile è una sfida globale a cui tutto il mondo si trova a dover affrontare. Ad oggi, oltre il 20% delle coppie di tutto il mondo hanno alcuni problemi con la gravidanza. Ambiente ostile, prodotti nocivi, pessimo stile di vita, le cattive abitudini, sono tra gli aspetti principali che influenzano negativamente la salute umana, in particolare la funzione riproduttiva. Sono molti i problemi per cui, un gran numero di persone non può avere figli naturalmente, ponendosi una serie di complicazioni. Possono essere sia di natura personale che sociale.

In primo luogo, naturalmente, ogni persona desidera avere una famiglia e dei bambini. Ed apprendere l’amara verità che non potrete mai avere dei figli, può estremamente opprimere. Come risultato, molte famiglie si sfasciano, mogli infertili o mariti in depressione e tutta la vita diventa un inferno. Parlando del lato sociale (globale) del problema, l’infertilità provoca ostacoli demografici. Il tasso di natalità scende, il numero degli anziani aumenta e di conseguenza si può vedere l’invecchiamento della popolazione. Secondo gli esperti, la situazione demografica nella maggior parte dei paesi avanzati è piuttosto triste e un livello di ricambio cosi basso della popolazione può portare alla degenerazione della nazione nel prossimo futuro. Ma la scienza e la medicina non sono a un punto morto. E oggi, moderni centri medici della riproduzione offrono a tutti coloro che affrontano l'infertilità, un insieme di tecniche di riproduzione assistita, che funzionano a meraviglia.

Il centro ucraino di medicina riproduttiva BioTexCom è una scelta perfetta per rompere il problema della sterilità. In questa clinica,  gli esperti utilizzano i più recenti metodi di inseminazione artificiale fissando uno dei più alti tassi di nascita. Ostetrico-ginecologi della BioTexCom conducono il trasferimento di embrioni il quinto giorno, quando si raggiunge la fase più adeguata di sviluppo per realizzare un maggior successo. Inoltre, i medici non lavorano con embrioni congelati; usano solo uova fresche. Le cellule del donatore, destinate ad un determinato paziente non sono divise tra altri clienti. Ciò significa che ogni paziente ha un suo donatore. Tutte queste cose aumentano in modo significativo le probabilità di un esito positivo di gravidanza.

Il centro medico BioTexCom ha il 70% di efficienza. E l'orgoglio più grande del centro sono le donne che diventano madri felici, all'età di 40 anni e anche oltre. Durante l'ultimo anno, circa 3 mila donne di età superiore ai 45 anni hanno provato la felicità della maternità. E 'diventato possibile grazie alla procedura di fecondazione in vitro nella clinica BioTexCom. E la cliente più famosa di questo centro è di 66 anni, la donna che è arrivata in Ucraina dalla Svizzera, e ha dato alla luce due gemelli sani. Complessivamente, oltre il 60% delle pazienti che visitano il centro medico BioTexCom sono donne dopo i quaranta che sono venute nella capitale dell'Ucraina da diversi stati del mondo.


L’amministratore delegato del centro di medicina riproduttiva BioTexCom è un cittadino tedesco, che ha utilizzato l'esperienza europea e ha introdotto le migliori pratiche del trattamento dell'infertilità nella clinica ucraina. Rivolgendosi agli specialisti della BioTexCom, i clienti ricevono trattamenti con alti standard europei e alta qualità dei servizi. Sotto il comando di uno specialista tedesco, la clinica BioTexCom utilizza i più recenti metodi di tecnologie assistite per far fronte ai casi più disperati di infertilità, questi sono in particolare FIVET (fecondazione in vitro), ICSI (iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi), la diagnosi pre-impianto e ovodonazione.
"Non c'è sterilità assoluta!" È lo slogan principale della clinica BioTexCom. Questa istituzione medica strizza l'acqua da una selce nel campo riproduttivo. Affermato questo, i medici sono supportati da diversi fattori. In primo luogo, la clinica BioTexCom utilizza solo trattamenti dell'infertilità competenti che rendono possibile la gravidanza, anche in caso di diagnosi complicate. E in secondo luogo, la maggior parte dei clienti che sono venuti al centro medico riproduttivo ucraino sono diventati genitori felici e trasformato le loro speranze e sogni in realtà. A volte, ostetrico-ginecologi, embriologi stentavano a credere in risultati positivi, ma giustamente, con trattamenti ben organizzati, hanno aiutato alcune coppie praticamente senza speranza di sperimentare genitorialità.

Il centro medico riproduttivo BioTexCom è nella lista dei principali leader nel settore del trattamento dell'infertilità in tutto il mondo. In aggiunta al tasso più alto,  il centro riproduttivo ucraino ha qualcosa di molto eccezionale da raccontare. Vale a dire, il centro lavora con le coppie di qualsiasi età. Al giorno d'oggi, rispetto ai secoli precedenti, è assolutamente privo di problemi partorire dopo i 40, e anche 50 anni. Grazie alle brillanti tecniche di riproduzione assistita che la clinica BioTexCom adopera, è diventato abbastanza reale riuscire ad ottenere una gravidanza desiderata in qualsiasi età. Tra l'altro, la maggior parte delle clienti che si rivolgono al centro BioTexCom sono le donne sopra i 45 anni, e si può affermare con certezza che il 100 per cento piange lacrime di gioia di genitori ed esprime parole come "Oh, non sono mai stato così felice in tutta la mia vita!".  È il premio più prezioso per il personale della clinica.

Naturalmente, il centro ucraino BioTexCom non è l'unico che si occupa dei trattamenti dell'infertilità. Quindi, ci si pone una domanda motivata, perché ci si può fidare solo di questa clinica ucraina? Abbiamo già accennato in precedenza all’ alto tasso di nascita e di lavoro con tutte le età. Nel frattempo, l’aspetto legislativo di questa materia è il più importante. Riguardo questa questione, la clinica BioTexCom è altamente responsabile.

Nella sfera delle tecnologie riproduttive, i legislatori ucraini hanno dimostrato di essere molto più emancipati rispetto a molti dei loro colleghi europei. Oggi, l'Ucraina è uno dei pochissimi paesi amichevoli in Europa, che offre l'intera gamma di procedure in materia di tecniche di riproduzione assistita. A differenza di nazioni che limitano o addirittura mettono sotto un divieto questo tipo di azioni, la legislazione ucraina le permette e le disciplina. Quindi, vuol dire, che tutte le procedure in materia di medicina riproduttiva sono assolutamente legali in Ucraina. Inoltre, BioTexCom soddisfa tutti i requisiti redatti negli accordi necessari. In generale, va detto che i clienti europei apprezzano il rapporto qualità-prezzo e l’ insieme favorevole di servizi che sono inclusi nei contratti.

Oltre a tutti i vantaggi che si possono ricevere visitando il centro medico ucraino BioTexCom, c'è ancora un altro – l’attrattiva turistica! L'Ucraina è un vero gioiello turistico. Con il campionato di calcio Euro 2012, l’ Ucraina ha aperto al mondo tutta la sua ospitalità, ricca di storia, bellezze architettoniche e un gran numero di luoghi che vale la pena vedere. In poche parole, scegliendo la clinica BioTexCom per risolvere i vostri problemi riproduttivi, è come prendere due piccioni con una fava. In Ucraina, sarete in grado di vedere oggetti unici di interesse e potrete  lasciare questo stato insieme al vostro bambino così tanto atteso.
Di anno in anno, il centro ucraino di medicina riproduttiva BioTexCom sta andando forte e si sviluppa sempre di più. Attualmente, sono in corso i negoziati per una ristrutturazione ed ammodernamento. Si pianifica di costruire un grattacielo a Kiev centro.

giovedì 22 gennaio 2015

Ventesima e ventunesima settimana di gravidanza

COSA SUCCEDE AL TUO CORPO

Potresti sentire il fiato corto e avere difficoltà a respirare in quanto l’utero si sta ingrandendo e ruba spazio agli altri organi tra cui i polmoni.
Questa situazione durerà finché inizierà la fase di impegno, in cui il bambino scenderà nel bacino ( avviene circa quattro a sei settimane prima della data di scadenza), e questo sarà un vero e proprio sollievo! Le perdite vaginali che stai avendo possono essere molto abbondanti. E’ un disturbo tipico dei mesi della gravidanza. Se le perdite sono limpide e non maleodoranti non preoccuparti. Cambia spesso la biancheria e lavati con un detergente a pH leggermente acido.
Se avvertite un dolore a livello delle costole non preoccupatevi, il dolore è dato dallo stiramento dei legamenti rotondi dell’utero.
La punta dell’utero si trova allo stesso livello dell’ombelico. Potrai ancora avere questi piccoli problemi: minzione frequente, stipsi e bruciore di stomaco. Se avverti del purito non preoccuparti, è abbastanza comune e può essere causato dalla disidratazione e quindi pelle secca. Bevi tanto, e se il prurito continua fatti prescrivere gli esami del fegato. Sulla zona che ti da prurito metti del bicarbonato di sodio ed acqua.

COSA SUCCEDE AL BAMBINO

Nelle ultime 4 settimane il bambino è cresciuto tantissimo tanto da quadruplicare il proprio peso!
Adesso è sufficientemente grande da poter sentire il cosiddetto sfarfallio o piccoli calcetti in modo abbastanza regolare. Dovreste infatti capire quando è sveglio oppure sta dormendo.
Il tuo bambino ha iniziato a praticare i movimenti respiratori anche se i suoi polmoni non sono ancora sufficientemente maturi consentirgli loro di sopravvivere al di fuori del tuo corpo.
La lanugine continua a ricoprire il suo corpo e stanno crescendo pure i capelli.
Le orecchie sono perfettamente funzionanti e così può iniziare a godersi i rumori che gli pervengono.
Se è una femminuccia allora il suo utero ha iniziato a svilupparsi.
Tutti gli organi e le strutture del corpo del bambino sono quasi formati e pertanto il piccolo sta entrando in un periodo di semplice crescita.
E’ lungo 22 cm e ha le dimensioni di una banana.

PER IL PAPA’

Portala fuori a cene per festeggiare il raggiungimento della metà della gravidanza!!! Magari porta anche un regalino per il bimbo o bimba che aspettate! Sarà una serata dolcissima!

CONSIGLI

Se soffrite di insonnia perché il pancione non vi da riposo consiglio una tisana di melissa, passiflora, escolzia e fiori di arancio.

CONTROLLI DA FARE

E’ arrivato il momento di fare la seconda ecografia, chiamata “morfologica”, si esegue nel corso della seconda visita ginecologica. È la più importante della gravidanza. valuta lo sviluppo del bambino e potrai sapere con certezza il sesso.

Ventunesima settimana di gravidanza

COME CAMBIA IL TUO CORPO

Sei emotivamente più stabile dato che gli ormoni si sono stabilizzati.
Adesso l’utero arriva poco più di un centimetro circa sopra l’ombelico che pian pianino potrebbe iniziare a sporgere un po’ ( a differenza il mio si è semplicemente richiuso a forma di mezzaluna…tanto che sembrava una piccola bocca sorridente!).
Potresti essere aumentata 4-7 Kg dall’inizio della gravidanza.
Continua a mantenere una dieta equilibrata e bere molta acqua.
Potresti avere le caviglie un po’ gonfie alla sera pertanto cerca di tenere le gambe sollevate per almeno 30 minuti. Potete indossare delle calze contenitive per aiutare la circolazione e il ritorno venoso.
E il sesso?
Molte coppie si sentono un po’ a disagio quando si parla di sesso in gravidanza. Tuttavia in gravidanza la sessualità subisce dei cambiamenti importanti.
Mentre nel primo trimestre la donna ha un calo del desiderio dovuto alla stanchezza, alle nausee, ecc, nel secondo trimestre ci potrebbe essere un aumento significativo della libido.
L’utero si trova, 1-2 cm al di sopra dell’ombelico.

COSA SUCCEDE AL BAMBINO

Il tuo bambino è lungo  circa 27-30 centimetri e pesa circa 300 grammi. Ha le dimensioni di una carota. E’ ancora molto attivo e continua a muoversi in tutto il liquido amniotico. Tuttavia, verso la fine di questo trimestre, il bambino comincerà a stabilizzare la sua posizione, generalmente e testa in giù. Ingerisce regolarmente grandi quantità di liquido amniotico e lo elimina attraverso le urine. 
Il tuo bambino presenta adesso le ciglia e le sopracciglia e sono visibili anche i capelli.
Sta sveglio e dorme ad intervalli regolari, in modo simile a quello che farà una volta nato. Ti potrai accorgere di questi ritmi ascoltando i suoi movimenti. 
Il tuo bambino sente quando parli e le conversazioni che hai con la altre persone, parlagli, leggetegli una storia e cantate per lui. Comunicate con il vostro bambino così da sviluppare un legame con Lui.

PER IL PAPA’

Non spaventarti durante i corsi pre-parto!
Dato che non devi sostenere un esame finale, sorridi e stai tranquillo, la tua compagna ha bisogno di vederti sereno.

CONSIGLI

Le infezioni, sopratutto le Cistiti, in gravidanza sono molto frequenti. Alcuni rimedi naturali:
– Bere 600 ml di tisana alla malva tiepida durante l’arco della giornata per favorisce la diuresi e i germi responsabili
– Curate l’igiene intima personale con prodotti naturali,
– Indossate indumenti comodi e in puro cotone, lavate gli indumenti con sapone di marsiglia,utilizzate assorbenti in puro cotone lavabili.
– Acqua e limone (1,5lt d’acqua e il succo di un limone) senza zucchero
– Tè verde detto anche tè bancha, diuretico fa bene ai reni e disinfetta le vie urinarie.
– Succo di mirtillo non zuccherato.
– Tisana di Uva ursina fino a 3 tazze al dì per un massimo di 10 giorni

CONTROLLI DA FARE

Stai tenendo sotto controllo la pressione? Durante la prima metà della gravidanza puoi misurartela una volta al mese in occasione della visita con l’Ostetrica, da ora è opportuno misurarla più spesso per valutare ogni piccolo innalzamento. Se hai cefalea, alterazione della vista, nauseE e vomito controlla la pressione.

L'Ucraina non sa come costruire strade ma ha la migliore medicina riproduttiva in tutto il mondo!




 La maternità surrogata, che è così popolare in tutto il mondo, non arriva dalla Gran Bretagna. Diritto e legalità sono i componenti principali di questo problema. Perché un bambino nato, indipendentemente dal metodo, deve essere registrato. Nel 1985 la legge britannica ha dichiarato che la madre legale del bambino è considerata la donna che lo portava in grembo e che gli ha dato la vita. Ma in quei giorni la pratica della maternità surrogata non era così popolare e sviluppata come si può vedere oggi e le leggi del secolo scorso non hanno considerato i metodi di sviluppo della medicina riproduttiva. A questo proposito, nel 1990 questo problema è stato risolto e ora un bambino nato da una madre surrogata può essere riconosciuto come il legittimo figlio di genitori genetici, senza un ordine del tribunale.


Infatti, solo la maternità surrogata non commerciale è consentita in Gran Bretagna (a differenza, ad esempio, in Russia e in Ucraina, dove sono legalizzati tali programmi e possono essere condotti sia a titolo gratuito che a pagamento). In Gran Bretagna i genitori biologici e la madre surrogata possono entrare in un accordo che è fatto su una base giuridica, ma comunque non ha alcun valore giuridico. Per questo non è possibile formare una vera e propria statistica di gravidanze surrogate in Gran Bretagna dal momento che un sacco di tali accordi sono realizzati senza alcuna documentazione legale.

   Nonostante il fatto che la maternità surrogata può essere effettuata liberamente sul territorio del Regno Unito, la maggior parte dei residenti viaggiano in Ucraina per visitare la clinica di Medicina della Riproduzione BioTexCom.  Un paese del terzo mondo, dietro gli altri stati europei, ma che attira migliaia di coppie sterili straniere provenienti da tutto il mondo. Dal momento che il tema della sterilità mi riguarda in realtà, piuttosto che a parole (ho avuto tre aborti e all'età di 47 anni non posso piu rimanere incinta) ho deciso di svolgere un'indagine giornalistica per scoprire che cosa ha di misterioso questa clinica  che attrae così ferocemente i residenti stranieri.

In un’ora ho trovato tutte le informazioni necessarie circa il centro BioTexCom (http://mother-surrogate.info/) e ho iniziato una chiacchierata con il direttore clinica (dipendente che risponde a tutte le domande dei clienti di lingua inglese e aiuta a passare il programma selezionato). Ho raccontato la storia della mia sterilità. Una signora mi ha chiesto alcune domande riguardanti la parte medica, e mi ha detto che nel mio caso, la clinica è in grado di offrirmi un programma di maternità surrogata con ovuli di donatrici. Dopodiche lei mi ha informato sui dettagli di questo programma. Quando ho espresso il desiderio di venire direttamente in clinica il manager mi ha chiesto di inviare i risultati degli esami medici che ho e il certificato del medico che stabilisce che non riesco a concepire e partorire in modo naturale e per quale motivo. Un’ impiegata della BioTexCom  ha spiegato che mi avrebbe tradotto tutti questi documenti, il medico del centro li avrebbe esaminati e soltanto dopo mi avrebbero detto la data della prima consultazione.

   Ho fatto tutto ciò che era necessario e presto ho ricevuto un invito a visitare un medico. Mio marito ed io abbiamo comprato un biglietto aereo, alla data fissata, e con un genuino interesse volammo verso  la poco nota Ucraina. Nell’ aeroporto della capitale siamo stati accolti dal conducente della clinica, gentilmente ci ha aiutato a portare i bagagli verso il bus e ha detto che potevamo sederci e aspettare per un'ora, perché  bisognava incontrare altri pazienti. In macchina abbiamo visto un'altra coppia che stava già aspettando. Era un’auto con interni confortevoli  con TV e sediolini. Dopo aver raccolto tutti i pazienti, l'autista ci ha portati a destinazione.  Siamo stati portati in una delle strutture ricettive della clinica (ostelli speciali per i clienti del centro).

Lungo il percorso abbiamo guardato con curiosità la vista dal finestrino: da qualche parte è stato bellissimo, da qualche altra parte squallido ma era estremamente verde ovunque (Kiev è davvero la città dei parchi, come è scritto ovunque) e molto "caotico"! Le strade sono probabilmente il peggior problema dell’ Ucraina. Solo dopo essere partiti dall'aeroporto sono iniziate cose terribili: tutto il tempo che  siamo stati dentro la macchina, sembrava che non eravamo in autostrada, ma su un campo arato. E nonostante il fatto che l’auto e l’autista erano molto buoni siamo venuti fuori con un volto "verde" e dondolando un po ' dopo un viaggio del genere.

Venuti in hotel (quartiere Petropavlavskaya Borshchagovka) non ho visto realmente una stanza fresca come quella in cui altri clienti della clinica vivevano. Alcuni di loro già avevano neonati. Mio marito ed io siamo stati informati che potevamo riposarci e che il giorno dopo il conducente ci avrebbe condotti alla clinica. Nel nostro alloggio abbiamo parlato con coppie che erano già diventati genitori felici. Mi hanno detto che lo standard del servizio non fosse proprio al livello appropriato, tuttavia la BioTexCom fa miracoli con la medicina riproduttiva. Dal primo, secondo tentativo, si raggiunge un risultato positivo e i genitori hanno il loro figlio così a lungo atteso. E il costo di servizi simili in Ucraina è più basso che in Europa, dove tali programmi come la maternità surrogata e donazione di ovuli sono legalizzati. Pertanto, le persone provenienti da tutto il mondo per visitare BioTexCom, chiudono un occhio davanti alle infrastrutture sottosviluppate del paese e alcuni svantaggi del livello di servizio della clinica.

Quindi, torniamo alla nostra indagine. Non siamo stati in grado di avere una notte di sonno normale in albergo. Perché c'erano coppie con figli appena nati, che hanno pianto tutta la notte e i genitori andavano di stanza in stanza a parlare emotivamente. La mattina presto siamo andati alla clinica.
    Nella clinica siamo stati accolti dal direttore con cui parlato. Una piacevole signora ben vestita, circa 27 anni, ci ha invitato a sederci ed aspettare. Voltandoci non abbiamo trovato un posto libero dove potevamo sederci , poiché la clinica è relativamente un piccolo edificio e c’era un gran numero di pazienti! Qualcuno seduto su un piccolo divano nella hall, qualcuno sulle scale vicino all'ingresso. La gente parlava diverse lingue: inglese, tedesco, francese, italiano ecc Tra di loro i manager abbiamo visto che parlavano correntemente queste lingue. Abbiamo aspettato per circa 1,5 ore fino a quando siamo stati invitati a vedere un medico.

Durante il tempo di attesa abbiamo avuto l'opportunità di comunicare con alcuni pazienti e scoperto che gli specialisti della BioTexCom fanno  miracoli nel campo della medicina riproduttiva ed è per questo che gli stranieri sono disposti a chiudere un occhio davanti al servizio imperfetto, al fine di ottenere la felicità di diventare genitori di un bambino in buona salute (geneticamente).
    In 1,5 ore il nostro manager finalmente ci ha invitato nell’ufficio del medico. La comunicazione con lui non è stata molto lunga. Il medico ha fatto domande riguardanti la mia salute e quella di mio marito. Poi il medico ci ha raccomandato la procedura di maternità surrogata con ovodonazione e ha prescritto il modulo sui test medici standard per mio marito (dato che il mio materiale genetico non verrà utilizzato).
    In seguito il nostro manager di lingua inglese ci ha portato in camera di manipolazione per il passaggio di tutte le analisi necessarie. Inoltre lo sperma di mio marito è stato anche testato. Per raggiungere la camera di manipolazione abbiamo anche dovuto aspettare circa 20 minuti perché c'era una lista d'attesa e infermiere che per tutto il tempo correvano qua e là.

Ci sono volute circa 3 ore per completare tutte le procedure elementari, mentre negli ospedali europei occorrono circa 20 minuti. Vabbè. Come si dice c'è di peggio e peggio, come si va avanti. Il nostro consulente ci ha spiegato che potevamo firmare immediatamente il contratto per il programma di maternità surrogata con ovodonazione. Perché solo dopo la firma del contratto e una prima erogazione (6 mila euro), si puo attivare il nostro programma: i medici inizieranno la selezione dei donatori, della madre surrogata e la loro stimolazione (usando farmaci speciali).

La nostra partecipazione a questo processo non è necessaria. Mio marito deve venire alla clinica il giorno della puntura (prendendo le uova di una donatrice), poiché un embriologo fertilizza lo sperma di mio marito con gli ovuli, ed entro cinque giorni viene eseguito il trasferimento dell’embrione alla madre surrogata.

    Il fatto che BioTexCom effettua il trasferimento di embrioni al quinto giorno fa anche volume. In molte cliniche tale pratica non si utilizza e di conseguenza abbiamo molti tentativi falliti di fecondazione in vitro. Molte persone non sono a conoscenza del fatto che il quinto giorno è il periodo perfetto dell'embrione e quindi ci sono più possibilità di una gravidanza.

Ma, torniamo indietro alla nostra storia. Il risultato dello spermiogramma di mio marito era pronto in un attimo. E siamo rimasti sorpresi perché a 54 anni, tuttavia, il suo sperma è in ottime condizioni e puo’ fertilizzare molto facilmente e in modo efficiente.
    Dopo la nostra domanda riguardo a quanto velocemente il nostro programma inizierà, il direttore ha risposto che a causa del gran numero di pazienti, le donne che sono disposte a portare un bambino è diminuito. Quindi dobbiamo attendere per circa un anno e mezzo. Mio marito ed io per il lungo periodo di attesa, abbiamo rifiutato e detto che forse saremmo ritornati un po 'più tardi. L'autista ci ha portato in aeroporto al tempo stabilito e abbiamo volato con successo a casa.

Comunicare con le persone che sono già passate attraverso un programma così serio e complesso come la maternità surrogata e basandoci sulla nostra esperienza, possiamo dire di sicuro che l'Ucraina vince davvero nel campo della medicina riproduttiva. E numerosi articoli in internet che la BioTexCom è un leader dei metodi della medicina riproduttiva assistita sono giustificati. Inoltre i prezzi ucraini per tali procedure sono una sorpresa. Ad esempio, il programma di maternità surrogata vi costerà circa 30.000 euro.

E questo prezzo include tutto il necessario per uno straniero in un paese straniero: l’autista, il traduttore, l’alloggio, i pasti e così via. E l'aspetto più importante è che la clinica BioTexCom può fornire ai pazienti un numero illimitato di tentativi fino all’ottenimento della gravidanza. E supponiamo che l’Ucraina è considerata un paese del terzo mondo, che è in ritardo rispetto gli altri paesi europei, in sviluppo rispetto a tutti gli indicatori e ha strade come terra arata, ma non impedisce i medici ucraini di dare felicità a persone di tutto il mondo e aiutare una questione importante a livello  globale come la continuazione del genere umano.
giornalista freelance
Kerry Chak

martedì 20 gennaio 2015

Maternità surrogata: è lecito trascrivere atti di nascita esteri

Il desiderio di essere mamma o padre spesso spinge una coppia, che non può aver figli in via naturale, alla ricerca di un modo alternativo per procreare. La pratica della maternità surrogata ormai sta diffondendosi, a macchia d'olio, anche da noi coinvolgendo molte famiglie. Fino al 2004 in Italia vi era un vuoto normativo in materia, che rendeva astrattamente possibile la tecnica medica della fecondazione omologa o eterologa. Numerose pronunce giurisprudenziali, in ambito civilistico, hanno impostato il tema della maternità surrogata nella prospettiva della liceità del contratto e quindi della meritevolezza degli interessi perseguiti dalle parti attraverso la conclusione dell'accordo. Con l'entrata in vigore della legge n. 40/2004 in Italia, a differenza di altri Paesi europei ed extraeuropei, Ucraina, Gran Bretagna, Stati Uniti, Israele, Russia, India per citarne solo alcuni, dove tale tecnica è lecita e largamente diffusa, è stata vietata la maternità surrogata riconoscendo, ai sensi degli artt. 232 e 269 c.c., come madre solo colei che ha partorito il bambino. Di conseguenza molte coppie italiane si sono recate all'estero, nei paesi dove la maternità surrogata è legale. Una volta ottenuto il certificato di nascita chiedevano la trascrizione dei relativi dati all'Ufficio di Stato Civile italiano. Le tematiche della maternità surrogata, comunque, sono sempre state affrontate, dopo l'ingresso della citata legge n. 40/2004, in giurisprudenza dal punto di vista civilistico. Due importanti pronunce, una del Tribunale di Napoli (decreto dell' 1.07.2011) ed un' altra della Corte d'Appello di Bari (sentenza del 13.02.2009), hanno approfondito il problema dal punto di vista della liceità della fecondazione eterologa e della trascrizione in Italia dei certificati di nascita di bambini nati all'estero da madri surrogate, ritenendo la questione rilevante ai soli fini civili. La legge n. 218/95 all'art. 16 consente, infatti, l'applicazione della legge straniera in Italia, a meno che i suoi effetti non siano contrari all'ordine pubblico. La trascrizione di certificati di nascita di bambini nati con fecondazione eterologa, è stata considerata solo in tal senso. Nel nostro ordinamento vige il principio guida che è quello della responsabilità procreativa finalizzato a proteggere il valore della tutela della prole, principio che è assicurato sia dalla procreazione naturale che da quella medicalmente assistita ove sorretta dal consenso del padre sociale. La giurisprudenza citata aveva altresì introdotto il concetto di maternità legale in contrapposizione alla maternità biologica finalizzata alla tutela dell'unità ed intangibilità della famiglia legittima. Non ultimo anche il richiamo al IV comma dell'art. 30 Cost., che filtra il diritto alla ricerca della verità biologica attraverso la legge, che non può non tenere conto anche del favor legitimatis. In ultima analisi, il ricorso alla fecondazione eterologa effettuato in un paese consenziente e corredato dal rilascio di un autentico certificato di paternità e maternità, autorizza il riconoscimento dello stesso in Italia ai fini della trascrizione nell'Ufficio di stato civile. Se prima le questioni, in ambito esclusivamente civilistico, si limitavano alla trascrizione in Italia dell'atto di nascita formatosi all'estero, ora alcuni Uffici di Procura, nei casi di maternità surrogata, intendono contestare anche la violazione del secondo comma dell'art. 567 c.p. (alterazione di stato) che testualmente recita: "Si applica la reclusione da 5 a 15 anni a chiunque, nella formazione di un atto di nascita, altera lo stato civile di un neonato, mediante false certificazioni, false attestazioni o altre falsità". Si tratta di un'ipotesi autonoma di reato, rispetto a quella del primo comma (sostituzione di neonato), che prevede e punisce innanzitutto chi certifica o attesta il falso nel momento in cui viene compilato l'originale dell'atto di nascita. Si comprende facilmente a questo punto che la condotta, di chi si limita ad esibire un valido certificato di nascita estero per la trascrizione, non rientra tra quelle di cui al secondo comma dell'articolo citato. Gli ipotetici genitori non hanno reso alcuna dichiarazione mendace, limitandosi solo all'esibizione di un documento valido; parimenti l'Ufficiale di Stato Civile, redigendo l'atto di nascita, non ha commesso nessuna falsità ideologica, tanto meno può parlarsi che sia stato contraffatto o alterato l'atto di nascita. * avvocato

giovedì 15 gennaio 2015

Maternità surrogata: Kiev è la capitale. A un passo dall’Europa

Se non fosse per la faccia di un bimbo dagli occhi azzurri impressa sullo schermo, leggendo frasi come “Pacchetto All-Inclusive”, “soddisfatti o rimborsati”, verrebbe da pensare ad un villaggio vacanze e non ad una clinica riproduttiva. Siamo sul sito di una clinica specializzata nella fecondazione assistita con sede in Ucraina, nuova frontiera europea delle coppie in cerca di figli. Non ne indichiamo i nomi per evitare inutile pubblicità, ma sono decine le strutture nate negli ultimi anni nel Paese: diciotto nella sola Kiev secondo quanto riportato da una guida on-line della città.

Uteri in affitto, anche in Europa. Il mercato a cui puntano queste strutture è, soprattutto, quello delle coppie provenienti dai Paesi dell’Europa occidentale nei quali sono vietate pratiche come quella della madre surrogata. Lo si capisce dal sito completamente tradotto nelle diverse lingue e dalla presenza di referenti per i clienti dei vari Paesi. Tra i servizi offerti dalla clinica presa in esame, due sono i fiori all’occhiello: il primo è il “pacchetto di ovodonazione – successo assicurato” che, alla cifra di 9.900 euro, garantisce il rimborso totale della somma versata in caso di fallimento di 5 tentativi. Alla coppia – si legge sul sito – è chiesto l’invio di una informativa contenente le caratteristiche della donatrice desiderata come altezza, peso, colore dei capelli, persino la forma del naso. Poi vi è il pacchetto “Al inclusive per la maternità surrogata” che può prevedere anche il servizio di ovodonazione. In questo caso il costo è di 29.900 euro che sale di altri 5mila euro in caso di parto gemellare. Il contratto prevede anche un costo aggiuntivo di 2000 euro in caso di aborto spontaneo da parte della madre surrogata dopo la terza settimana. Ma – tranquillizzano dalla clinica – a quel punto la procedura può ripartire da capo senza altri costi aggiuntivi.
L’assistenza legale. La pratica della maternità surrogata in Ucraina è consentita, solo alle coppie sposate, dal 2007, grazie ad alcune modifiche al diritto di famiglia introdotte con la legge 1154/5. Ma, per evitare ogni possibile contrattempo,la clinica offre anche un servizio di assistenza legale per facilitare il rilascio del certificato di nascita e per l’ottenimento dei documenti necessari al rientro in patria (procedura per altro consentita). Uno scenario che potrebbe cambiare con l’avvicinamento del Paese, dove proseguono gli scontri nelle regioni orientali, all’Unione europea. Un traguardo che appare più vicino dopo la recente firma dell’accordo di associazione e stabilizzazione con Bruxelles. Anche se, l’onorevole Carlo Casini, già parlamentare europeo e presidente del Movimento per la vita, invita alla cautela. “Prima di tutto – precisa Casini – quella siglata nei giorni scorsi è solo una prima tappa di un cammino ancora lungo e incerto. Un percorso su cui non credo peseranno le decisioni in materia di maternità surrogata perché in questi ambiti la competenza è dei singoli Stati membri. In generale posso affermare che, in linea di massima, l’orientamento dei Paesi Ue è contrario alla maternità surrogata”. Resta, però, secondo Casini “la necessità di procedere alla stesura di una direttiva che disciplini i rapporti transazionali, in particolare riguardo al riconoscimento delle pratiche compiute all’estero”.
Madri “nonne”. Tra le clienti delle cliniche di Kiev anche donne ormai di una certa età. “Vogliamo fare i migliori auguri – pubblicizza la clinica – alla nostra cliente più matura che, con i suoi 66 anni, ha dato alla luce due splendidi gemelli sani”. Non essendo sposata, precisano, la signora non ha potuto accedere alla maternità surrogata, ma “i nostri medici dopo attenta valutazione hanno optato per il pacchetto successo bimbo sicuro…”. Ecco un caso di nonna-madre. Un caso isolato? Chi può dirlo? Di Michele Luppi per Agensir

http://www.papaboys.org/maternita-surrogata-kiev-e-la-capitale-a-un-passo-dalleuropa/

Diciottesima e diciannovesima settimana di gravidanza

Diciottesima settimana

COSA SUCCEDE AL TUO CORPO

Probabilmente stai avendo difficoltà a trovare la posizione giusta per dormire…
La posizione migliore sarebbe quella sdraiata sul fianco sx. Provate a mettervi un cuscino in mezzo alle gambe e uno dietro la schiena.
Potresti avere ancora giramenti di testa, vertigini o debolezza. E’ il caso di stare molto attente se avvengono di frequente o se ti causano cadute. Potrebbe essere dovuta a ipotensione da postura che si verifica perché il sistema cardiovascolare non reagisce rapidamente, come ha fatto prima della gravidanza.

L’ipotensione posturale più comunemente si verifica quando si passa da una posizione, come quella seduta, ad un’altra posizione, come ad esempio in piedi, troppo in fretta. La cosa migliore da fare è quella di muoversi lentamente quando si cambia posizione. Se sentite vertigini o giramenti di testa è possibile che soffrite di pressione bassa, in questo caso distendetevi a letto con le gambe su un supporto fatto di cuscini in modo da far arrivare il sangue alla testa. Mangiate delle caramelline di liquirizia. Sgranocchiate qualche frutto secco o potete bere dei succhi di frutta così da prendere forze in questo periodo.
Il fondo dell’utero si trova sotto l’ombelico. Avrai lo stimolo di urinare più spesso perchè l’utero preme sulla vescica.

COSA SUCCEDE AL BAMBINO

Il vostro bambino è in rapida crescita. Le sue ossa si stanno continuando a indurire e i polpastrelli delle dita delle mani e dei piedi sono già formati. Ha anche la sua serie di impronte digitali seppure in via di sviluppo.
Il cuore pompa tra i 25 e i 30 litri di sangue al giorno.
Gli organi sessuali sono completi. Il bambino è più grande della placenta. E’ lungo 11,6 cm ed ha le dimensioni di un peperone.
Il tuo bambino nel tuo utero sta facendo piccoli salti e addirittura si può sedere a gambe incrociate.
Il suo orecchio è molto sensibile e risponde ai suoi bruschi e alti con calci e puntando i piedini contro la pancia mentre riconosce e si lascia cullare dal rumore del flusso sanguigno attraverso il cordone ombelicale.

PER IL PAPA’

Non dimenticate mai di dirle quanto è bella anche con qualche chiletto in più!!!
Accarezzale il pancione, parla al tuo bambino.

CONSIGLI

Le emorroidi, sono delle piccole dilatazioni delle vene dell’ano, e la gravidanza può favorirne la comparsa per le alterazioni ormonali e il peso del pancione. Il progesterone porta i vasi sanguigni a sfiancarsi più facilmente; infatti potrai avere anche la comparsa di vene varicose.
Rimedi:
– applicate una compressa tiepida di amamelide in una garza sopra il gonfiore
– ricotta a temperatura ambiente è la fine del mondo applicata direttamente, ma non a freddo da frigo
– Foglie di verza
– Pomata locale a base di ippocastano e per bocca (Aesculus hippocastanum MGIDh ne vanno assunte per via orale 50 gocce una volta al giorno).

CONTROLLI DA FARE

Dalla 18°esima settimana alla 20°esima è possibile effettuare un’eco di controllo e scoprire il sesso del nascituro.

Diciannovesima settimana di gravidanza

COSA SUCCEDE AL TUO CORPO

La pelle potrebbe risentire degli ormoni della gravidanza. Potrebbe essere secca oppure causarti prurito. Prova ad usare delle creme a base di olio per ammorbidirla. In ogni caso , come sempre, la tua pelle tornerà ad avere le caratteristiche a cui sei abituata, dopo la nascita del bambino.
Le chiazze scure sulla pelle del vostro viso si chiamano invece chloasma e spariscono dopo la gravidanza.

COSA SUCCEDE AL BAMBINO

Questa è una settimana di crescita straordinaria per il tuo bambino! Adesso arriva a pesare circa 220 grammi! E’ lungo 13 cm e ha le dimensioni di un pomodoro.
Nelle ovaie delle femminucce si stanno formando già le primitive cellule uovo.
La lanugine ricopre tutto il corpo del bambino. Questa peluria rimarrà fino a poco tempo prima della nascita.
Inoltre è coperto da vernice caseosa che serve a proteggere la pelle del bambino visto che è immerso nel liquido amniotico per ben 9 mesi!.
La placenta continua a crescere e ad offrire tutto il nutrimento al bambino, mentre le gemme dei denti permanenti si stanno formando sotto i denti da latte che permangono sotto le gengive.
La crescita adesso si fa veramente rapida e il bambino inizia a immagazzinare ferro per la formazione di globuli rossi.
Il bambino adesso è in grado di sognare (sonno REM)!

PER IL PAPA’

Lei ti chiederà di sentire il bambino che si muove. Se poggi la mano dove sente il bambino muoversi potrebbe essere che tu non senta niente. Non devi rattristarti.
La maggior parte delle persone non sentono il bambino dall’esterno fino alla 28° settimana.
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CONSIGLI

Per l’eccessiva sudorazione possono comparire sulla pelle delle eruzioni cutanee.
Puoi applicare nella zona affetta della farina di granoturco,questa da sollievo e tiene asciutta la cute.
Per i Rash cutanei:
-se non ha problemi di ipertensione ribes nigrum M. G. 1 dh
– calendula

CONTROLLI DA FARE

Dite alla Vostra ostetrica che volete essere inserita in un gruppo di accompagnamento alla nascita. Potete anche discutere con lei sulle possibilità che ci sono sul tuo territorio per poter partorire: ospedale, casa maternità o il vostro domicilio.
Inoltre tra la 19°esima settimana di gravidanza e la 23°esima deve essere eseguito un esame completo delle urine.