venerdì 29 agosto 2014

Turismo procreativo, 2 coppie italiane su 3 vanno all'estero

Secondo i dati raccolti dall’associazione FamilyLegal, a seguito della sentenza della Consulta c’è stato un incremento del 33% di richieste in Italia ma 2 coppie su 3 scelgono Spagna, Svizzera e Ucraina per la fecondazione assistita.
Nove anni dopo i referendum sulla fecondazione assistita, il divieto di fecondazione eterologa è stato smantellato dalla magistratura. Proprio come chiedeva il fronte referendario, battuto nel 2005 alla prova delle urne, dallo scorso 9 aprile nessuna legge dello Stato italiano può più vietare alle coppie il ricorso alla fecondazione eterologa. Sarebbero circa 9.000 le coppie italiane, fra quelle in lista d’attesa all’estero e quelle che hanno semplicemente espresso il desiderio di tentare quella strada,  pronte a intraprendere il percorso, come riportato da una recente indagine di Cecos Italia. "Secondo la rivista Human Reproduction, gli italiani che ogni anno si rivolgono all’estero per avere un figlio si aggirano intorno ai 3.500/4.500, anche se il dato pare essere sottostimato addirittura della metà. Il nostro Paese risulta quello più colpito dal turismo procreativo: i pazienti ‘transfughi’ italiani rappresentavano il 31,8% del totale", dichiara l’avvocato Lorenzo Puglisi, Presidente di FamilyLegal, associazione che dal 2011 fotografa la situazione del capoluogo lombardo e dell’intera regione in materia di diritto di famiglia.
La strada però rimane in salita. Se la sentenza della Consulta ha cancellato il divieto, il punto interrogativo sulle procedure resta: "A oggi, il Ministero della Salute non ha dato nessuna indicazione sull’iter e molte strutture risultano ancora impreparate a gestire l’enorme mole delle richieste. Solo in Lombardia sono 2000 le coppie che vorrebbero procreare tramite questo metodo, e che migrano verso la Spagna, dove, sebbene i costi non siano propriamente contenuti, le tempistiche sono accettabili e la prassi è definita". Un incremento del 33% nei primi sei mesi del 2014 rispetto all’anno precedente solo a Milano, segnala FamilyLegal: «Un trend dovuto in gran parte allo scetticismo degli italiani verso il modus operandi delle nostre strutture sanitarie. Sono soprattutto i nostri concittadini del sud a rivolgersi a strutture estere", specifica Puglisi.
Per quelle coppie che decidono di sfidare le incertezze burocratiche e l’assenza di indicazioni chiare sulla procedura, esiste poi un ulteriore nodo da sciogliere: meglio rivolgersi a strutture pubbliche o a quelle private? L’attuale fotografia della situazione sottolinea un importante aumento delle coppie trattate così come un grande divario fra nord e sud: nel 65% dei casi circa le tecniche di fecondazione assistita vengono effettuate in centri pubblici o privati convenzionati. Tuttavia, la situazione non è eterogenea su tutto il territorio nazionale. Le cose vanno bene al nord, molto meno bene al sud: se in Toscana e Lombardia il 95% dei cicli è a carico del Servizio sanitario, nel Lazio, in Sicilia, in Puglia e in Calabria, i trattamenti eseguiti nel privato sfiorano punte anche dell’80-90%.
I costi dipendono dalle attrezzature e dall'assistenza offerte dai centri, ma anche dalla speculazione, e variano dai 2.500-3.000 euro dell'Ucraina ai 7.000- 8.000 della Spagna.
"Sorvolando su un’anomalia tutta italiana per la quale è la magistratura, attraverso la Corte Costituzionale, a dettare scelte normative su temi così delicati, non si può negare che il nostro Parlamento sia il primo responsabile per la lacuna legislativa che si è venuta a creare. E’ arrivato il momento che il premier Renzi prenda posizione sui temi di bioetica intervenendo a sostegno di tutte quelle strutture pubbliche che ancora oggi risultano impreparate a gestire il futuro della fecondazione assistita. In difetto, continueremo ad essere il fanalino di coda di un’Europa che, almeno su questi temi, si è mostrata sicuramente più coraggiosa", conclude Puglisi.
 

giovedì 28 agosto 2014

E 'necessario ringraziare una madre surrogata oltre che al pagamento di una somma fissa?




Le madri surrogate sono donne che svolgono gesta degne di rispetto e ammirazione. Impegnarsi a portare un bambino in grembo per famiglie infertili è al tempo stesso un rischio per la propria salute. Le coppie che per anni non possono avere figli in modo naturale scoprono la gravidanza grazie alla madre surrogata che rimane incinta. In un momento come questo sono felici e cercano di rendersi conto che finalmente possono diventare genitori. In questa situazione, la madre surrogata, naturalmente, assume il "Volto Santo" e genitori sono disposti a fare una doccia di carezze nei suoi confronti, regali e fornire l'assistenza necessaria.
Non c’è niente di male nel farlo, ma, purtroppo, ci sono alcune donne che possono sfruttare questa gentilezza. Alcune madri surrogate senza scrupoli possono chiedere ulteriori soldi, fino a venire fuori con storie lamentose, regali costosi, e talvolta anche di contribuire all’allestimento nel paese in cui vivono i genitori biologici (spesso all'estero). E i genitori, a loro volta, si preoccupano di azioni imprevedibili da parte della madre surrogata in relazione al loro bambino e si fanno condizionare da lei e dal suo portafoglio vuoto per pagare i capricci di una madre surrogata.


E’ corretto rifiutare di soddisfare le esigenze della donna che porta in grembo il tuo bambino?
Se si implementa un programma di maternità surrogata in una clinica specializzata tutti i partecipanti al programma (clinica, i genitori biologici e madre surrogata) firmeranno accordi e contratti. Questi documenti prevedono tutti i diritti e gli obblighi delle parti, somme e modi per risolvere eventuali reati dei processi sanitari previsti.
In base al contratto, la madre surrogata riceve una certa somma di denaro sotto forma di compensazione finanziaria. Ogni mese la donna che porta un bambino per una coppia infertile riceve un importo fisso di denaro per le proprie spese. In realtà, una coppia senza figli paga i soldi per il programma e la madre surrogata, a sua volta, riceve una somma fissa per il suo aiuto. Fare ulteriori premi personali e regali per la madre surrogata, è una scelta individuale e non necessaria. Se i genitori hanno l'opportunità e desiderano ringraziare la donna che ha dato alla luce il loro bambino presentano i suoi doni o danno i soldi in più. Ma, se non si considera necessario, il vostro rifiuto non sarà considerato maleducazione o avidità.

Come fare per non essere presi in giro da una madre surrogata e non avere problemi in futuro che anche i lavoratori della clinica non saranno in grado di risolvere. Inanzitutto bisogna agire sempre insieme con il vostro responsabile medico / programma. E ricordate - si pagano soldi per il programma medico. Nel caso del centro BioTexCom, questa somma comprende tutti i servizi, dall’incontro in aeroporto alla fornitura di vitto e alloggio durante il programma, a Kiev. BioTexCom! Abbiamo a cuore la realizzazione del vostro successo in tutte le fasi del programma!

mercoledì 27 agosto 2014

L'ignoranza non è un peccato! Ma è un grave peccato giudicare qualcuno senza nemmeno provare a capirlo!



"Avete messo l'essere umano sullo stesso piano delle merci! Vendete i bambini come i panini alla fiera! Le vostre azioni sono immorali e assurde! Le madri surrogate sono streghe che vendono figli a coppie benestanti!" L’elenco di queste accuse può andare avanti senza fine. Tutte sono dirette verso le madri surrogate e le cliniche che svolgono tali programmi. Ma, è meglio sapere di più su cosa si va contro. La maternità surrogata è una procedura che è stata adottata sin dai tempi biblici e ha guadagnato popolarità nel 21 ° secolo. Se si considera la maternità surrogata come cosa immorale e inumana forse è solo perché non avete avuto mai di fronte problemi di infertilità. Ed è sicuramente buono!

Dopo tutto, non molti, ma solo pochi sono in grado di resistere ad anni di sforzi per una gravidanza, e spesso soffrono di depressione e tentativi falliti, visite interminabili alle istituzioni mediche, farmaci forti e, in ultima analisi, il medico alza le mani e dice che lui non può fare qualsiasi cosa ... questa è la diagnosi di infertilità. La maternità surrogata è l'unico modo per diventare genitori biologici per le coppie sterili che non possono concepire un figlio in modo naturale. E non c'è nulla di riprovevole in questa situazione. Dopo tutto, non abbiamo nulla contro un donatore di un rene per il malato, oppure una protesi per una gamba amputata o denti artificiali di ceramica. Allora perché alcune persone sono così dure e spesso diventano ardenti oppositori della maternità surrogata nel 21 ° secolo. Dopo tutto, la questione di queste coppie non è nel desiderio di mantenere una figura 90/60/90, e non un capriccio, causato dalla presenza di milioni di conti. L'infertilità è un problema globale che riguarda una cinque famiglie, secondo le statistiche mondiali.

A volte, la donna infertile subisce la sincronizzazione, prende forti farmaci ormonali, e poi passa attraverso una procedura di una puntura dolorosa, al fine di dare le uova per la fecondazione in vitro. Le madri surrogate sono donne che sono degne di rispetto e gratitudine infinita. Danno nuova vita, rendono le persone infertili felici e aiutano la propria famiglia a volte rischiando la loro salute. Sì, le madri surrogate vengono pagate per tale servizio. Cosa c'è di sbagliato in questo? Passando per un negozio si pagano soldi per procurarsi il cibo, quando si vuole organizzare una festa per i bambini si paga per il lavoro degli animatori, e si apre il portafoglio, e ancora quando si va in farmacia, teatro, centro commerciale e così via. Nel mondo moderno di oggi, quasi tutti i servizi sono pagati. Allora perché i servizi di una madre surrogata dovrebbero essere gratis? Molte persone sostengono: "Non è corretto paragonare la maternità surrogata con una visita in negozio. Queste sono cose completamente diverse!!».
Sì, queste cose sono diverse, ma il concetto è lo stesso - una persona fornisce un servizio, l'altro paga per esso. E mi creda, nonostante la vigorosa resistenza e risentimento da parte di alcuni rappresentanti della società, la maternità surrogata, nel prossimo futuro sarà una procedura uguale a quella di andare dal dentista. La società si sviluppa, e il mondo si muove in avanti. Le comunità si bloccano con atteggiamento ostile verso tutto cio’ che è nuovo. Ad esempio, le persone non hanno afferrato subito il concetto del pagamento senza contanti. In un primo momento, la gente aveva paura di usare carte di credito e lo considerava un disagio. Pertanto la società ha preferito tenere i soldi liquidi nelle mani. Ora, la maggior parte delle persone non usa nemmeno le borse, ma solo una carta di credito in tasca. Il più umano diventerà umano, si tenderà  all'infinito il movimento indistruttibile verso il nuovo.

martedì 26 agosto 2014

LO SVILUPPO FETALE MESE PER MESE

Lo sviluppo fetale è un meraviglioso processo che, con tappe precise e finemente regolate, porta alla formazione di un "nuovo essere umano".
Si parla di embrione fino al termine della 10 settimana di sviluppo e di feto da questo momento in poi. In realtà questa distinzione è puramente indicativa ed esemplificativa in quanto il processo di sviluppo è continuo e progressivo e non prevede interruzioni.
Nello schema che segue abbiamo indicato i periodi della gravidanza in mesi ed in settimane. L'inizio della gravidanza, come si usa comunemente in ostetricia, viene fatto coincidere con il primo giorno dell'ultima mestruazione ("età gestazionale"). 
L'embrione inizia la sua esistenza in realtà al 14° giorno del ciclo mestruale e quindi la terza settimana di gravidanza (terza settimana dall'ultima mestruazione) corrisponde in realtà alla prima settimana di vita dell'embrione ("età concezionale").
Riassumendo: le settimane ed i mesi sotto indicati corrispondono alla classica datazione della gravidanza comunemente usata presso tutti gli ospedali ("età gestazionale"). Se si vuole calcolare l'età precisa dell'embrione  ("età concezionale") basterà togliere due settimane.
I dati relativi alla lunghezza si riferiscono alla lunghezza vertice-tallone (come se il feto fosse messo "in piedi")


1° mese
  • 3 settimana
Fecondazione dell'ovocita, formazione dell'embrione e suo impianto in cavità uterina. 
  • 4 settimana 
All'interno dell'utero si forma il "sacchettino" che ospiterà l'embrione (sacco gestazionale). Successivamente inizia a rendersi evidente l'embrione stesso che in questo periodo ha la forma di un corpicciolo cilindrico. All'interno dell'embrione si sviluppano delle aree specializzate, dette "somiti" da cui prenderanno origine lo scheletro e i muscoli.
La parte esterna dell'embrione, a stretto contatto con le pareti uterine, viene raggiunta dal sangue materno (inizio della circolazione utero-placentare) che fornisce il nutrimento.


2° mese
  • 5-6 settimana
Nell'embrione iniziano a formarsi il cuore (iniziano le prime pulsazioni cardiache), gli occhi, le prime strutture cerebrali, il fegato, gli abbozzi dell'orecchio esterno, dell'esofago, dello stomaco, dei genitali esterni e della tiroide.
  • 7 settimana
Compaiono gli abbozzi degli arti superiori ed inferiori, del pancreas e dei reni. Il cordone ombelicale è perfettamente formato.
Si inizia a sviluppare la corteccia cerebrale.
  • 8 settimana
Le pulsazioni cardiache sono ritmiche; si formano gli abbozzi delle mani e dei piedi e compaiono le dita. I genitali assumono morfologia maschile o femminile.
L'embrione pesa in media 1 grammo ed è lungo circa 1,6 cm.


3° mese
  • 9-10 settimana
Iniziano a svilupparsi le ossa, i muscoli, i nervi ed i grossi vasi. L'estremità cefalica dell'embrione comincia a separarsi dal torace ed in essa si possono distinguere gli abbozzi del naso, delle orecchie e delle mandibole. Si formano le prime gemme dentali (strutture da cui si svilupperanno successivamente i denti. L'estremità cefalica ha un volume pari ad un terzo di tutto il corpo embrionale. La parete addominale non è ancora completa e c'è un "ernia ombelicale fisiologica".
A livello cerebrale compare il cosiddetto "corpo calloso" ovvero la struttura nervosa che collega i due emisferi cerebrali.
  • 11-12 settimana
Nei genitali maschili si sviluppa il glande. Nei genitali femminili è presente l'abbozzo dell'utero.
Nell'estremità cefalica le gemme dentali si trasformano nei primi abbozzi dei denti.
Nel pancreas si formano le "isole di Langherans" ovvero le strutture preposte alla produzione di insulina. 
Le anse intestinali sono ormai rientrate nella cavità addominale e scompare la già citata "ernia ombelicale fisiologica).
Il feto pesa in media 14 grammi ed è lungo circa 7 cm.


4° mese
Il tratto intestinale contiene un contenuto verdastro denominato "meconio". La pelle è sottile, trasparente e totalmente priva di peli.
Nel maschio compare l'abbozzo della prostata, i genitali esterni si differenziano definitivamente. La tiroide inizia a funzionare.
La vescica e l'uretra sono ben sviluppati. 
Alla fine del quarto mese i movimenti fetali iniziano ad essere percepiti dalla mamma.
Il feto pesa in media 105 grammi ed è lungo circa 15 cm.


5° mese
La pelle è grinzosa e si iniziano a formare i primi depositi di grasso. 
Nel pancreas inizia la produzione di insulina da parte delle "isole di Langherans". 
I genitali esterni di differenziano definitivamente. Nei feti di sesso femminile la vagina è completamente formata.
Il feto pesa in media 310 grammi ed è lungo circa 23 cm.


6° mese
La pelle è ancora grinzosa ed è ricoperta in maniera uniforme da una sottile lanugine.  I denti sono sviluppati e presentano smalto all'esterno e polpa all'interno. Le unghie sono ancora rudimentali. 
Nel cervelletto (organo posto nella scatola cranica al di sotto degli emisferi cerebrali, deputato alla coordinazione motoria) inizia a svilupparsi la "corteccia", ovvero la parte superficiale, sviluppo che si completerà un anno e mezzo dopo la nascita.
Il feto pesa in media 640 grammi ed è lungo circa 29 cm.


7° mese
Le palpebre sono già separate (palpebra superiore ed inferiore); i padiglioni auricolari sono addossati alla testa.
Nei feti di sesso maschile i testicoli non sono ancora discesi nello scroto mentre nei feti di sesso femminile sono evidenti il clitoride, le piccole e le grandi labbra.
Il feto pesa in media 1670 grammi ed è lungo circa 40 cm.


8° mese
La pelle è meno grinzosa ed è sempre ricoperta da lanugine; il corpo assume una forma più "rotondeggiante" a causa dell'aumento dei depositi adiposi sottocutanei.
Il feto pesa in media 2400 grammi ed è lungo circa 45 cm.

9° mese
Il feto ha raggiunto il suo pieno sviluppo ed è pronto alla nascita.
Pesa in media 3300 grammi ed è lungo circa 50 cm.

venerdì 22 agosto 2014

Perche’ la rosolia e’ pericolosa in gravidanza? Come prevenirla?

Perche’ la rosolia e’ pericolosa in gravidanza? Una delle malattie contagiose che fanno più paure alle donne in gravidanza è la rosolia. Ma prima di spiegare il perché di questo timore, vediamo con cosa abbiamo a che fare.

La rosolia è essenzialmente una malattia infettiva e quindi contagiosa in quanto trasmissibile da una persona all’altra. La sua contagiosità è dovuta alla capacità dei suoi microrganismi di migrare dal paziente malato a quello sano attraverso feci, urine e saliva.

Il suo periodo di incubazione cioè da quando la malattia viene trasmessa alla sua manifestazione vera e propria con i primi sintomi è di circa 14 – 18 giorni. I sintomi della rosolia sono inizialmente una febbre leggera e l’ingrossamento dei linfonodi, per intenderci quelli dietro il collo e le orecchie. Nella maggior parte dei casi questi sintomi si accompagnano a mal di testa, naso chiuso e dolori articolari, insomma molto simili a quelli di una semplice influenza. Successivamente, dopo alcuni giorni, si avrà la comparsa delle eruzioni cutanee che contraddistinguono la rosolia. Dopo tre giorni dalla loro comparsa s’inizierà ad avvertire un fastidioso prurito. La sua risoluzione è abbastanza veloce, si guarisce in circa una settimana. L’unica cura da seguire è rimanere a letto, bere tanto e mangiare cibi sani. Non esistono medicine da assumere né antibiotici se non in casi di gravi infezioni.

Ma andiamo adesso a vedere perché la rosolia è tanto pericolosa se contratta durante la gravidanza.

Perche’ la rosolia e’ pericolosa in gravidanza? I rischi a cui si ricorre dal contagio in gravidanza della rosolia sono tutti a carico del bambino il quale potrebbe avere alla nascita problemi di ritardo mentale, ritardi nella crescita fino a cecità, sordità e malformazione agli organi vitali questo perché il piccolo potrebbe ammalarsi di sindrome da rosolia congenita. Inoltre questi problemi non si manifestano da subito ma generalmente durante l’infanzia. C’è comunque da precisare senza creare inutili allarmismi, che la pericolosità della rosolia si riducono drasticamente se questa viene contratta tra la 12esima e la 28esima settimana di gestazione, questo perché in questo periodo la placenta riesce a proteggere il bambino non facendo  passare il virus. I rischi sono maggiori dalla 29esima settimana.

A questo punto, una delle domande che si faranno le future mamme è di sicuro: si può prevenire la rosolia? Senza alcun timore care future mamme la prevenzione principale è un semplice vaccino da fare ovviamente prima di decidere di provare ad avere un bambino. Questo preserverà voi ed il vostro futuro cucciolo. Ma la prevenzione non finisce qui, onde evitare problemi futuri è bene che anche i bambini vengano vaccinati con il vaccino anti-rosolia, praticabile dopo i 12 mesi d’età e ripeterlo quando ne avrà 4-5 di anni! Molto importante per far sì che il vaccino faccia il suo corso è di evitare di mandare subito il bambino a scuola, ma è consigliabile far passare almeno una settimana dalla somministrazione del vaccino stesso in modo che il suo sistema immunitario si sia ben rinforzato. Nel caso in cui non ci si è vaccinati e si stia già programmando una gravidanza (o se siete già incinte) evitate le persone infette in modo da ridurre il contagio.

Quindi care future mamme la parola d’ordine è prevenzione!

giovedì 21 agosto 2014

Figli nati da ovodonazione? Nessun problema psicologico!

L'ovodonazione e la fecondazione assistita non aumentano la conflittualità in famiglia

Fecondazione assistita? Donazione di gameti? Madri surrogate? Secondo uno studio britannico non creano alcun problema ai propri figli e non aumentano la conflittualità familiare. Lo sostiene il prof. P. Casey dell’Università di Cambridge che ha condotto con la sua equipe uno studio che si è proposto di valutare il benessere psicologico, la soddisfazione coniugale e la qualità del rapporto genitore-figlio nel caso di un bambino concepito con una maternità ottenuta con l’aiuto della fecondazione assistita, con ovodonazione o con maternità surrogata (donazione di utero).

I dati sono stati ottenuti valutando 24 padri di famiglie in cui è stata effettuata l'inseminazione artificiale, 25 padri di famiglie in cui vi è stata donazione di ovuli, 25 padri di famiglie che hanno scelto la maternità surrogata, e 32 padri di famiglie concepiti in modo naturale.

È stato possibile valutare l’interazione diretta genitore-bambino, utilizzando il momento del gioco, osservandoli giocare assieme con i blocchi di costruzione. L'interazione è stata filmata e poi analizzata. Il team di ricerca ha evidenziato alcune differenze tra padri nei diversi tipi di famiglie in merito alla qualità della genitorialità ed alla relazione genitori-figli, tra cui il contatto, la qualità complessiva paterna, il coinvolgimento emotivo, il controllo e l'aggressione disciplinare.

Lo studio ha concluso che ci sono poche differenze tra i diversi tipi di famiglia per quanto riguarda i genitori. I ricercatori hanno notato che i padri di famiglie con riproduzione assistita sono più positivi in termini di stress e soddisfazione coniugale rispetto ai padri di famiglie con concepimento in modo naturale. Nei bambini avuti con l’aiuto della fecondazione assistita si evidenziano livelli di negatività nel rapporto di interazione con i propri padri leggermente più alti rispetto ai bambini avuti da donazione di ovuli e famiglie maternità surrogata, mentre differenze non si riscontrano nei padri.

In conclusione da questo studio sia i padri che i bambini sembrano non subire particolari stress o differenze di comportamento rispetto ad una famiglia con concepimento naturale nonostante le preoccupazioni sollevate circa gli esiti potenzialmente negativi per la relazioni padre-figlio in famiglie create con donazione di ovuli, con la fecondazione artificiale e la maternità surrogata.

mercoledì 20 agosto 2014

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martedì 19 agosto 2014

Gravidanza: la maternita’ surrogata

In Italia non può essere praticata perché illegale, ma la cosiddetta maternità surrogata (chiamata anche utero in affitto, in inglese surrogacy) è uno degli espedienti attuali, moderni e alternativi in grado di regalare la gioia della maternità e dell’essere genitori anche a quelle coppie verso le quali Madre Natura non è stata propriamente benevola. Certo, probabilmente alcuni dissentiranno e storceranno il naso di fronte a chi, invece, ha coltivato e successivamente realizzato la complicata scelta di procreare in maniera sicuramente insolita. Altri, con altrettanta probabilità si indigneranno, asserendo che un tentativo di questo tipo, altro non è che un capriccio immorale per sperimentare la genitorialità ad ogni costo, senza però volersi effettivamente confrontare con le conseguenze, nonché con il vero e reale costo che potrebbe comportare un avvenimento come quello di affidare la gravidanza, fondamentalmente ad un’estranea. Pareri condivisibili o contrastanti, discutibili e in Italia sicuramente sanzionabili, ma che non possono e non devono diventare un pretesto per giudicare senza riserve chi compierà un passo di così grande importanza.

E' grazie alla generosità e predisposizione di un’altra donna, disponibile a sostituirsi in tutto e per tutto e in maniera completamente volontaria nella gravidanza e nel parto, che può avverarsi ciò che alcuni definirebbero sicuramente un miracolo; ma quali sono i primi steps da compiere nel caso in cui si decidesse d’intraprendere tale cammino?

La prima cosa da fare è contattare la madre surrogata o altri, eventuali donatori e poi procedere con le varie e complesse procedure mediche relative alla fecondazione in vitro dell’ovulo e al successivo impianto dell’embrione nell’utero della donatrice, assistita durante l’intera gravidanza.

Esistono, e possono essere individuati, due prototipi di surrogazione:

     la SURROGAZIONE TRADIZIONALE attraverso cui la fecondazione avverrebbe usando il seme del padre e gli ovociti della donatrice che diventa, quindi, anche la madre biologica del bambino ed è per questo che la procedura risulta complessa ed è vietata in molti Paesi;
    la SURROGAZIONE GESTAZIONALE per la quale la madre surrogata presterebbe solo il proprio utero nel caso in cui padre e madre riceventi possano trasferire rispettivamente i propri seme e ovociti. Questa seconda tipologia di surrogazione è indubbiamente di notevole impatto economico, ma migliore rispetto alla precedente poiché meno gravosa in termini legali e sotto il profilo psicologico, perciò maggiormente praticata.

Quest’ultima è stata la soluzione adottata anche da star di Hollywood, attrici famose come Nicole Kidman o la bionda eroina di Sex and the City, Sarah Jessica Parker. Kidman e marito hanno voluto affidarsi ad una donatrice, alla quale dimostrano una riconoscenza quasi reverenziale per aver concretizzato un loro sogno, quello di diventare genitori per la seconda volta di una splendida bambina, come si denota da alcune affermazioni rilasciate dall’attrice durante un’intervista «È la donna più meravigliosa del mondo, per aver fatto questo per noi. Io non riuscivo a rimanere incinta ma volevamo un altro bambino. Mi emoziono anche solo a parlarne, perché le sono così grata».

Sebbene le difficoltà che abbracciano l’iter della surrogazione siano anche di ordine sociale, etico, oltre che psicologico, economico e legale, le coppie la scelgono perché spesso ritengano che sia l’unico modo per avere un figlio biologicamente omologo, nel caso in cui la donna presenti complicazioni all’utero, pur avendo ovaie assolutamente funzionanti (o per altri motivi clinici che le impediscano di sostenere una gravidanza), ma anche se affetta da handicap che impossibilitino sia la gravidanza sia l’adozione.

Paesi in cui il sogno potrebbe diventare realtà sono: USA, Canada, Russia, Ucraina, India, Belgio, Gran Bretagna. Dunque, care donne, se siete disposte ad oltrepassare i confini del nostro Bel Paese, dove è assolutamente vietata tale pratica, armatevi di pazienza, molto denaro, optate per centri specializzati che offrano i migliori trattamenti e, una volta considerati responsabilmente tutti i pro e i contro, non dimenticatevi l’aspetto legale: fate attenzione, al rientro in Italia, e affidatevi a professionisti competenti che vi garantiscano trasparenza nel convalidare la documentazione relativa al riconoscimento della vostra genitorialità genetica.

lunedì 11 agosto 2014

Lo stress durante la gravidanza può essere tramandato attraverso le generazioni

Se la gravidanza presenta delle complicanze o problemi che non si spiegano altrimenti, potrebbe essere lo stress vissuto da una nostra ava (bisnonna, nonna) durante la gravidanza che, come suggerito da uno nuovo studio, può essere trasmesso di generazione in generazione
Ci sono delle gravidanze che presentano delle complicanze o problemi che, spesso, non si spiegano altrimenti o che insorgono per un motivo non ben chiaro. Oggi, un nuovo studio pubblicato su BMC Medicine (di BioMed Central) suggerisce che potrebbe trattarsi di stress. Ma non lo stress della donna attualmente incinta, ma quello vissuto magari dalla bisnonna o un’altra parente vissuta generazioni prima.

I ricercatori dell’Università di Lethbridge in Canada hanno così scoperto che gli effetti epigenetici ereditati dello stress possono influenzare le gravidanze per generazioni. E per arrivare a queste conclusioni hanno condotto uno studio su modello animale in cui sono stati osservati gli effetti dello stress su quattro generazioni.
Il focus dello studio erano i parti pretermine, o prematuri. Questo genere di complicanza è piuttosto diffusa ed è causa principale di morte neonatale, oltre a essere causa di problemi di salute più tardi nella vita.

La decisione di lavorare con le gravidanze dei ratti è stata presa perché queste presentano solo una piccola variazione tra di esse, quanto a lunghezza.
Il primo passo è stato quello di sottoporre una prima generazione di ratti a stress verso la fine della gravidanza. Le seguenti due generazioni sono state poi divise in due gruppi, che erano o stressati o meno stressati. I risultati dei test hanno rivelato che le figlie dei topi femmina stressati avevano gravidanze più brevi rispetto alle figlie di coloro che non erano state poste sotto stress. Ma ciò che ha più sorpreso i ricercatori è stato che le nipoti dei topi stressati avevano gravidanze più brevi, anche se le loro madri non erano state sotto stress.
Altre evidenze emerse dallo studio erano che, oltre alle gravidanze più brevi, i topi femmina le cui nonne e mamme avevano vissuto esperienze di stress, mostravano livelli di glucosio più elevati rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, i ratti le cui nonne o madri sono state stressate pesavano meno.

«Abbiamo dimostrato che lo stress attraverso le generazioni diventa abbastanza potente per accorciare la lunghezza della gravidanza nei ratti e indurre un caratteristico parallelo parto pretermine umano – spiega la dott.ssa Gerlinde Metz, autore senior dello studio – Un risultato sorprendente è che da lieve a moderato stress durante la gravidanza aveva un effetto di capitalizzazione attraverso le generazioni. Pertanto, gli effetti dello stress crescevano sempre più con ogni generazione».

I ricercatori ritengono che questi cambiamenti siano dovuti all’epigenetica, ossia la disposizione e l’espressione dei nostri geni. E, sulla base di questo studio, i ricercatori ritengono che i cambiamenti epigenetici sono dovuti ai microRNA (miRNA) – o molecole non codificanti di RNA – che svolgono un ruolo nella regolazione dell’espressione genica.
«Gli studi epigenetici precedenti hanno riguardato principalmente l’eredità delle siglature della metilazione del DNA – fa notare la Metz – Quello che non sapevamo era se i microRNA, che sono importanti biomarcatori della malattia umana, possono essere generati da esperienze ed ereditati attraverso le generazioni. Ora abbiamo mostrato che lo stress materno può generare modifiche miRNA con effetti nelle diverse generazioni. Penso che questa sia una caratteristica interessante del nostro lavoro».

Gli scienziati ritengono che siano necessari altri approfondimenti e ricerche per comprendere i meccanismi che generano queste firme epigenetiche e come queste vengono tramandate di generazione in generazione. Con la conoscenza di questi meccanismi può essere possibile prevedere e prevenire un parto prematuro, ma anche altri disturbi.«Le nascite pretermine possono essere causate da molti fattori. Nel nostro studio forniamo nuove informazioni su come lo stress nelle nostre mamme, nonne e oltre potrebbe influenzare il nostro rischio per la gravidanza e le complicazioni del parto. I risultati hanno implicazioni al di fuori della gravidanza, in quanto suggeriscono che le cause di molte malattie complesse potrebbero essere radicate nelle esperienze dei nostri antenati. Quando comprenderemo meglio i meccanismi delle firme epigenetiche ereditarie, saremo in grado di predire il rischio di malattie e potenzialmente ridurre il rischio futuro di patologie», conclude la dott.ssa Gerlinde Metz.

Altri autori dello studio: Youli Yao, Alexandra M Robinson, Fabiola CR Zucchi, Jerrah C Robbins, Olena Babenko, Olga Kovalchuk, Igor Kovalchuk, David M Olson.


articolo preso da: www.lastampa.it