mercoledì 11 maggio 2016

Sterilità: un problema di coppia

Infertilità vs Sterilità

L’infertilità consiste nell’impossibilità di portare a termine la gravidanza, mentre per sterilità si intende l’incapacità per una coppia di concepire. 
In particolare, si può parlare di un reale problema di sterilità soltanto dopo un anno di rapporti frequenti e non protetti senza ottenere il concepimento. Al termine di questo periodo è senz’altro consigliabile effettuare approfondimenti. Il tempo di attesa prima di rivolgersi al consulto specialistico può però ridursi in caso di età della donna superiore ai 35 anni o di precedentiproblemi ginecologici o andrologici.

Sterilità maschile o femminile?

Gli specialisti sottolineano che parlare di una sterilità maschile e di una femminile significa affrontare la questione in modo non corretto: il Prof. Marco Filicori, Specialista in Ginecologia ed esperto a livello internazionale di sterilità e Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), ribadisce infatti che la sterilità è un problema di coppia, nel quale l’impossibilità del concepimento è determinata in percentuale praticamente identica da fattori maschili e femminili. 
A titolo statistico, il quadro è completato da circa il 10% di coppie che, anche dopo accertamenti approfonditi, non riescono a ottenere una diagnosi precisa per la loro incapacità di concepire: in quel caso si parla allora di "sterilità inspiegata".

Il fattore maschile

Si tratta, secondo le statistiche, di un fenomeno in crescita, ma se è vero che le coppie sterili da fattore maschile sono più numerose rispetto a qualche decennio fa, non è detto però che si tratti di un problema in aumento: bisogna infatti considerare che oggi le tecniche diagnostiche sono più sofisticate e permettono di individuare con precisione un maggior numero di casi. La causa principale della sterilità da fattore maschile consiste comunque in un’alterazione del liquido seminale, determinata a sua volta da un problema di altro genere (es. infiammazioni, varicocele o anomalie genetiche), che va individuato con precisione per poter adottare il giusto trattamento.

Il fattore femminile

Quando si parla di sterilità da fattore femminile, bisogna prima di tutto considerare l'età, che rappresenta un fattore cruciale e uno dei primi elementi da prendere in considerazione. Soprattutto per le italiane, ricorda il Prof. Filicori che, per varie ragioni culturali e sociali, in media partoriscono il primo figlio a 30 anni, molto più tardi rispetto a tutte le altre donne europee. L’invecchiamento genetico è il peggior nemico per una coppia in cerca di un figlio: basti pensare che già a 30 anni 1/3 del patrimonio ovocitario è alterato e molte uova hanno perso la capacità di essere fecondate.
 La sterilità da fattore femminile può in ogni caso avere origine da cause di natura differente, come ad esempio malformazioni di tube e utero o irregolarità nell’ovulazione.

Cosa fare?

Quando si riscontrano problemi di sterilità, diventa fondamentale agire tempestivamente: lo specialista procede con accertamenti in parallelo nella donna e nell’uomo, partendo con l’analisi del liquido seminale, per proseguire con indagini di carattere ormonale e meccanico della donna (presenza dell’ovulazione, menopausa precoce, valutazione dell’utero, pervietà delle tube). 
Per entrambi i fattori, molti problemi possono essere evitati con la prevenzione e risolti grazie a terapie adeguate, ma quando la sterilità è giudicata permanente dal medico, per ottenere una gravidanza diventa necessario ricorrere alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
In collaborazione con Il Portale della Salute

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