mercoledì 18 maggio 2016

Che tipo di esami vengono effettuati in uno studio della sterilità?

         
         Il primo passo, durante la prima visita, sarà creare una cartella clinica dettagliata, valutando l’anamnesi personale e familiare, nonché quei fattori ambientali, lavorativi, o abitudini tossiche che possano influire sulla fertilità.
         Si eseguono anche le analisi cliniche del sangue di base di entrambi i membri (gruppo sanguigno e fattore Rh, biochimica e coagulazione, sierologia per scartare malattie infettive…).
Studio ormonale basale: Si esegue un esame clinico del sangue per la funzione ovarica ed ipofisaria. Si deve eseguire all’inizio del ciclo, idealmente il 3º giorno del ciclo mestruale.
FSH, Estradiolo: LH: Progesterone: Questi ormoni sono prodotti dall’ipofisi (FSH, LH) o dall’ovaia (estradiolo e progesterone); a seconda del giorno del ciclo in cui si studiano, ci daranno delle informazioni diverse, ma per lo studio di base è necessario che si analizzino tra il 3º e il 5º giorno del ciclo FSH, LH ed estradiolo.
Ecografia transvaginale: Esame con ultrasuoni che fornisce delle preziose informazioni sulla morfologia dell’utero e delle ovaie e permette di conoscere la risposta dell’ovaia e dell’endometrio durante il ciclo ovarico.
Isterosalpingografia: è un esame radiologico che utilizza un liquido di contrasto che si inietta attraverso il collo dell’utero e permette di valutare la cavità uterina e la permeabilità delle tube. Un’ostruzione di entrambe le tube ostacolerebbe il processo di fecondazione naturale. Si esegue dopo le mestruazioni ma prima dell’ovulazione. Questo esame è molto importante, soprattutto prima di effettuare un’inseminazione artificiale.
Isteroscopia: L’isteroscopia è un esame endoscopico durante il quale si introduce un tubo ottico attraverso il collo dell’utero per visualizzare la cavità uterina (isteroscopio = mini telecamera); permette una visione diretta e precisa sia del canale cervicale sia dell’interno dell’utero.
L’isteroscopia si esegue per diagnosticare possibili alterazioni all’interno dell’utero e in alcuni casi permette di spiegare perché non si impiantano gli embrioni o la causa degli aborti a ripetizione.
Biopsia dell’endometrio: Si esegue mediante aspirazione della mucosa endometriale tramite una cannula che si introduce nell’utero attraverso il canale cervicale. Si manda in laboratorio e si studia per scoprire se esistono delle infezioni o anomalie a livello dell’endometrio.
Cariotipo: Può rivelare anomalie cromosomiche spiegando la sterilità o l’infertilità. Si esegue a partire da un’analisi clinica del sangue.
Spermiogramma (analisi dello sperma): Data la sua semplicità, è il primo esame che viene indicato alla coppia. Lo spermiogramma valuta la produzione di spermatozoi nei dotti seminali del testicolo. Con lo spermiogramma si studiano parametri di quantità (concentrazione), qualità (motilità) e morfologia.
Test di capacitazione (o RSM): è uno studio complementare allo spermiogramma, che consiste nel “lavare” lo sperma eliminando tutti i fluidi e le sostanze che contiene e lasciando soltanto gli spermatozoi, che vengono messi in un terreno di coltura ricco di sostanze nutritive. Il recupero degli spermatozoi mobili (RSM) ottenuti con questo esame ci permette di conoscere quanti di essi saranno utili per le tecniche di procreazione assistita.
Esami batteriologici e biochimici: Servono per il recupero di spermatozoi trovati nei testicoli. Questa tecnica si raccomanda quando non è possibile ottenere lo sperma mediante eiaculazione.
Biopsia testicolare o agoaspirazione dell’epididimo: Servono per il recupero di spermatozoi trovati nei testicoli. Questa tecnica si raccomanda quando non è possibile ottenere lo sperma mediante eiaculazione.
Profilo ormonale: Per ricercare anomalie nei livelli ormonali mediante esami del sangue (FSH, LH, testosterone).
Cariotipo: Può rivelare anomalie cromosomiche o lesioni del cromosoma e spiegare la sterilità o infertilità.

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