martedì 10 maggio 2016

Infertilità femminile e cortisolo: il ruolo giocato dallo stress

fecondazione       Ultimamente, in base a diversi studi scientifici, sembra possibile poter confermare il rapporto fra infertilità femminile e cortisolo che, non a caso, viene definito ormone dello stress. In risposta a stimoli esterni perturbanti l’organismo umano mette in atto una serie di risposte difensive che hanno come effetto finale uno stimolo della secrezione di endorfine e cortisolo. Quest’ultimo agisce come antinfiammatorio e antidolorifico, aumenta la secrezione di glucosio e fissa i trigliceridi nel tessuto adiposo. 
         Scopo di questi processi è quello di favorire il superamento, da parte dell’organismo, della situazione di emergenza donando al corpo nuove energie per far fronte al pericolo e la capacità di adattarsi velocemente all’ambiente esterno. Le endorfine, a loro volta, hanno un ruolo antidolorifico sia a livello fisico sia a livello psicologico, simile aquello della morfina. Le situazioni stressanti, specialmente se costanti e prolungate nel tempo, agiscono però negativamente su diversi apparati dell’organismo umano, compreso quello sessuale e riproduttivo. Uno studio danese, per esempio, pubblicato su Fertility e Sterility e risalente al 1999, lega fin da allora lo stress a una momentanea sterilità femminile e a diversi casi di aborto spontaneo.
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          Il cortisolo, ormone steroideo che viene prodotto dalla corteccia surrenale, controlla il metabolismo degli zuccheri, delle proteine e dei grassi Regola la pressione sanguigna e può aumentare, oltre che per lo stress, anche a seguito di attività fisica, farmaci o altri diversi fattori. L’università di Birmingham, riportando i risultati di una ricerca su Nature Genetics, ipotizza che, fra le diverse cause alla base dell’infertilità femminile, il cortisolo, se a livelli elevati, possa avere un ruolo particolarmente importante. Sempre la medesima fonte conferma l’esistenza di un rapporto fra un difetto da parte dell’organismo per quanto riguarda la metabolizzazione del cortisolo e la presenza della sindrome dell’ovaio policistico.
       Questa patologia, a sua volta, aumenta la possibilità di infertilità femminile e di aborto. Secondo Paul Stewart, coordinatore dello studio precedentemente citato, questa difficoltà di metabolizzazione e di conseguente trasformazione del cortisolo genera nell’organismo femminile uno scompenso a livello ormonale con una produzione in eccesso di testosterone, ormone tipicamente maschile. Da questo fattore può insorgere, in almeno il 5% di donne che ne soffrono, la sindrome dell’ovaio policistico, caratterizzata da una importante irregolarità del ciclo mestruale, sovrappeso e obesità, aumento dei peli corporei, specialmente in zone tipicamente maschili. 

Fonti http://www.fertstert.org/article/S0015-0282(99)00186-7/abstract http://www.nature.com/ng/journal/v34/n4/full/ng1214.html 

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