venerdì 27 maggio 2016

I benefici dell'osteopatia in gravidanza

La necessità di consultare un medico

      Osteopatia in gravidanza "Prima di consultare un osteopata, occorre assolutamente ottenere una diagnosi medica ben ragionata e un'indicazione osteopatica certa" spiega la Dott. Corinne Le Sauder. In effetti, certi disturbi associati alla gravidanza possono corrispondere a patologie (infettive, tumorali, metaboliche o altre) per le quali l'osteopatia non è indicata. Alcune sono perfino di urgenza vitale (come la tossiemia gravidica). Esistono anche numerose controindicazioni (neurologiche, cardiovascolari, congenite...) che occorre eliminare.
      Per quanto riguarda la scelta del medico, il presidente di SNMO ricorda che malgrado la rarità degli incidenti gravi, i rischi di un trattamento osteopatico nella donna incinta sono amplificati dai rischi della gravidanza stessa. Si ricorda che gli osteopati sono medici abilitati a curare solo i disturbi funzionali che non necessitano alcun esame complementare e non possono manipolare le cervicali se non con un certificato medico di assenza di controindicazioni stabilite da un medico. Non è loro consentito effettuare esami pelvici e manipolazioni gineco-ostetriche, eccetto i casi in cui sono abilitati ad effettuare questi interventi nell'esercizio della loro professione e nel rispetto delle disposizioni relative al loro esercizio professionale. Concludendo, "Solo un medico osteopata può assicurare pienamente il trattamento osteopatico di una donna incinta".

Sedute in piena fiducia

I benefici dell'osteopatia in gravidanza      L'osteopatia è l'arte di trattare manualmente delle restrizioni (chiamate lesioni) della mobilità articolare o tissutale. Queste restrizioni possono essere di origine traumatica, posturale o riflessiva. Il medico osteopata ti cura dunque senza strumenti né farmaci (o molto poco). Dispone di numerose tecniche selezionate in funzione delle vostre condizioni generali e non solo della regione lesionata. Il suo obiettivo: trattare la causa e non solo i sintomi. Le sedute possono provocare qualche reazione secondaria modesta e passeggera (dolore, fatica, euforia...) A volte è sufficiente una sola seduta per eliminare un disturbo! Altrimenti, da un appuntamento all’altro è previsto un intervallo da 2 a 4 settimane.
      La Dott. Le Sauder insiste sul fatto che la paziente deve avere fiducia. "Il rifiuto è una controindicazione dell'osteopatia". Infine, sappi che gli interventi di osteopatia a tariffa variabile (fra 30 e 150 euro) non vengono rimborsati dall'Assicurazione sanitaria. In compenso, alcune mutue prevedono un forfettario per "osteopatia".

Un campo d'azione vasto ma non illimitato

      L'osteopatia può aiutare le donne incinte per disturbi di origine meccanica: lombalgie, sciatalgie, dorsalgie, cervicalgie, dolori ai legamenti (nel bacino o sui fianchi). Può agire sui disturbi gastrici, la costipazione, certi mal di testa, gambe pesanti... In breve, può aiutarvi a migliorare i movimenti e il sonno e affrontare serenamente il parto, visto che numerosi trattamenti allopatici sono controindicati per le future mamme (in particolare gli antinfiammatori).
      "L'osteopatia può fornire eccellenti risultati ma non bisogna tuttavia credere che possa guarire tutti i mali della gravidanza come si sente dire troppo spesso!" insiste la specialista. Lo studio di un osteopata non è un passaggio obbligato per le donne incinte. Allo stesso modo, una mamma che ha sperimentato l'osteopatia durante la sua gravidanza non deve sistematicamente far curare il proprio bambino con questa tecnica. A buon intenditor…
Lucie Emile

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