venerdì 20 maggio 2016

Embrioni congelati, come vivono?





Il processo di congelamento di embrioni dura qualche ora. Iniziano a nuotare in una soluzione crioprotettrice che intenta impedire la formazione di cristalli di ghiaccio e si aspirano delicatamente verso l’interno delle cannucce. Queste si mettono in una macchina congelatrice dove diminuisce progressivamente la temperature e dopo circa 90 minuti arrivano a 37º a -196º centigradi. Dopo si introducono le cannucce in un contenitore pieno di idrogeno liquido.
Con questo sistema, già 30 anni fa è nato il primo bambino che ha vissuto congelato nello stato di embrione.
Nonostante questo, nell’attualità preferiamo utilizzare un’altro sistema che si chiama vetrificazione. La differenza è che il tempo nel quale passano a 37ºa -196º centigradi è di pochi minuti e si convertono in un materiale solido simile al vetro!!!
La vitrificazione si sviluppò perché il congelamento tradizionale non funzionava con gli ovociti. È come in casa: possiamo congelare il pollo però non le uova perché hanno una grande quantità d’acqua che congelandosi forma cristalli di ghiaccio che rompono le strutture così delicate che contengono. Inoltre, se scongelando un embrione si danneggiano alcune delle cellule e spariscono, un embrione, per esempio congelato in quattro cellule può rimanere con due e mantenere la capacità di continuare a dividersi e dopo poche ore tornare con quattro cellule. Invece un ovocito è solo una cellula, e se si danneggia non può ripararsi.
La vitrificazione è una tecnica molto impegnativa e richiedono delle mani molto allenate però ha migliorato moltissimo le percentuali di gravidanza visto che le percentuali di sopravvivenza degli embrioni è quasi del 100%.

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