domenica 22 maggio 2016

Se lui è “incinta”

Se lui è “incinta”        In passato la donna si trovava spesso ad affrontare il periodo della gravidanzasupportata da familiari e amiche sopratutto per sbrigare le faccende più comuni, quali esami medici o visite specialistiche. Oggigiorno gli uomini, ovvero i futuri papà, sono sempre più presenti nelle vite delle loro compagne, sentendosi coinvolti sia a livello pratico che emotivo nella gravidanza. Questo conduce a delle reazioni “bizzarre” che vedono i papà armeggiare con la casa per renderla accogliente e sicura per il bimbo, emozionarsi davanti un film romantico, avere mal di reni, aumentare di peso, essere soggetti a sbalzi d’umore e mal di pancia molto simili alle nausee mattutine della gravidanza. Nei casi più estremi dolori quasi come quelli delle doglie allo scadere del nono mese. Questo accade perché entrano in sintonia con le esigenze della propria compagna e ne comprendono a fondo esigenze e stati d’animo, tanto da immedesimarsi completamente nel ruolo di padre. 

Cosa può provare un uomo durante la gravidanza?

        In origine questo disturbo viene chiamato Sindrome della Couvade sta proprio a significare questi cambiamenti singolari del maschio “in dolce attesa”; lo psichiatra inglese W. H. Trethowan introdusse lo studio di questo disturbo già nel 1965, ascrivendo i sintomi non solo ai futuri papà ma anche alle persone che ruotano intorno alla vita della futura madre, come amiche, suoceri, parenti.         Il senso di paternità nella società di oggi è in crescente aumento e i papà moderni risultano essere sempre più attenti alle esigenze della loro compagna e soprattutto del bebè. Ciò dimostra che l’uomo che prima sfuggiva socialmente alle proprie responsabilità paterne, essere presente nella vita dei figli spesso significava solo pagare i conti e portare soldi in casa, oggi è invece pronto ad assumersele con impegno e consapevolezza, sentendo sempre di più il desiderio di voler essere partecipe da un punto di vista emozionale nella vita della prole, cosa che prima era ascritta essenzialmente al ruolo di madre.         Uno studio neozelandese ha confermato scientificamente l’esistenza di questa sindrome: la ricercatrice Irene Lichtwark, dell’università di Waikato, ha dimostrato durante uno studio sullo stress in gravidanza che non solo le donne ma anche gli uomini subiscono tali situazioni di tensione e ansia dovute all’arrivo di un bebè. 

Il punto di vista dell’uomo durante la gravidanza

        Ma la sindrome da gravidanza maschile può anche nascere da una situazione psicologica particolare: può essere la conseguenza di una sorta di “invidia” nella capacità generativa della donna e voler identificarsi con essa è proprio una manifestazione di questo senso di frustrazione nel non poter mettere alla luce un bambino. Secondo alcuni, è dovuta alla mancata risoluzione del complesso di Edipo, in particolare riferito alla paura della castrazione maschile. Il tutto non è quindi riconducibile ad una ricerca d’attenzioni dell’uomo nel periodo della gravidanza od ad una somatizzazione, dicono gli esperti, ma piuttosto ad una situazione di stress causata dal prepararsi psicologicamente all’arrivo di un bambino. Gli studi dicono che il 25% - 50% dei futuri papà è affetto da questa sindrome particolare che inizia a manifestarsi nel primo trimestre di gravidanza e che si acutizza verso l’ottavo/nono mese; fortunatamente, nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono dopo il parto. Ci sono poi alcune variabili che fanno aumentare l’incidenza della comparsa di questa sindrome, come la flessibilità dei ruoli sessuali all’interno della coppia e il fatto che la donna si trovi in una posizione dominante.
La Sindrome della Couvade può essere definita come il primo step verso la costruzione di un legame importante tra padre e figlio, legame che durerà nel tempo e che è importantissimo per la crescita psico-emozionale del bambino. 

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