martedì 10 maggio 2016

Infertilità e tiroide

      Cambiamenti nella funzionalità della tiroide possono avere un’incidenza sulla funzione riproduttiva prima, durante e  dopo il concepimento. 
        Una ricerca, pubblicata il 23 gennaio 2015 sulla rivista The Obstetrician & Gynaecologist, ha evidenziato come i disturbi alla tiroide influiscano significativamente sulla salute riproduttiva delle donne e come l’utilizzo di test di screening, se rivolti a tutte le donne con problemi di fertilità o aborti ricorrenti, possano ridurre i rischi. 
        Lo studio ha esaminato gli effetti dei disordini della  tiroide sulla salute riproduttiva e ha esaminato le attuali evidenze scientifiche su come ottimizzare la funzionalità tiroidea al fine di migliorare gli esiti riproduttivi. 
        Amanda Jefferys, del Bristol Centre for Reproductive Medicine e coautrice dello studio, ha affermato: “ Anormalità nella funzionalità tiroidea possono provocare problemi nella salute riproduttiva, aumentano il rischio di aborto spontaneo e problemi durante la gravidanza ed esiti neonatali sfavorevoli. Tuttavia con gli screening appropriati e l’immediata gestione, questi rischi potrebbero essere significativamente ridotti.”
         Le malattie disfunzionali della tiroide si dividono principalmente in base alla quantità di ormoni prodotti. Se la concentrazione di ormoni circolanti è alta si parla di ipertiroidismo, mentre quando la produzione è in quantità insufficiente si parla di ipotiroidismo.
         La ricerca sottolinea come l’ipertiroidismo sia presente in circa il 2,3 % delle donne che hanno problemi di fertilità, mentre solo 1,5% delle donne della popolazione in generale soffre dello stesso disturbo. Questo è generalmente legato a irregolarità nel ciclo mestruale.
         L’ipotiroidismo invece colpisce circa lo 0,5 % delle donne in età riproduttiva. Questa malattia durante l’adolescenza è associata ad un ritardo nella maturazione sessuale, e negli adulti è associata a problemi mestruali e assenza di ovulazione.
         Lo studio prosegue affermando che i problemi alla tiroide sono da lungo tempo associati a problemi di fertilità, ma nonostante questo, non ci sono indicazioni per eseguire la misura della funzionalità tiroidea, come esame di routine, in donne asintomatiche che presentano problemi di fertilità. 
        I ricercatori proseguono affermando che l’aborto spontaneo è molto comune, interessando una gravidanza su cinque, e l’aborto ricorrente colpisce circa l’ 1% delle coppie. Da questo si evince come gli ormoni tiroidei giochino un ruolo importante nello sviluppo embrionale. Infatti i problemi a questa ghiandola sono da lungo associati ad un rischio maggiore di aborto spontaneo.
         Inoltre lo studio rileva anche come le malattie alla tiroide, in particolare l’ipertiroidismo, possano avere effetti significativi sull’esito della gravidanza, come parto pre-termine, pre-eclampsia, restrizione di crescita, insufficienza cardiaca e morte endouterina.
         In conclusione i ricercatori evidenziano come sia importante che lo screening per i problemi alla tiroide, debba essere sempre effettuato nelle donne con problemi di fertilità e con frequenti aborti. Inoltre, le donne a cui è stata diagnosticata una patologia tiroidea dovrebbero continuare la terapia durante la gravidanza e ricevere un attento monitoraggio.
      Gli autori inoltre sottolineano come ci siano delle evidenze per consigliare lo screening, che viene utilizzato per le disfunzioni della tiroide della popolazione generale, all’inizio di tutte le gravidanze.

Fonte  http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/tog.12161/abstract

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