lunedì 16 maggio 2016

Progesterone: L’ormone della Terra

gravidanza
       Il progesterone è un ormone steroideo sintetizzato dalle ovaie e dal surrene. Viene secreto nella donna in quantità modesta dall’ovaio nella prima metà del ciclo mestruale; dopo l’ovulazione, durante la seconda fase del ciclo, detta appunto fase luteale o progestinica, il corpo luteo ne produce quantità elevate.
          Da quel momento il progesterone esercita la sua azione principale, permettendo la creazione delle condizioni adatte alla fecondazione della cellula uovo e al suo annidamento nella mucosa uterina (endometrio), eventi che segnano l’inizio della gravidanza. Il progesterone esercita anche altre funzioni di minor rilievo, sempre riguardanti l’apparato genitale femminile, quali modificazioni di struttura e di attività funzionale delle tube e della mammella.
          Ma è durante la gravidanza che questo ormone esercita il suo ruolo più importante. Il progesterone viene prodotto nelle prime fasi della gravidanza dal corpo luteo; la sua produzione passa poi alla placenta e aumenta costantemente fino a circa 4 settimane dal parto, momento in cui inizia a calare gradualmente, invertendo la tendenza dal contenimento all’espulsione.
          Il progesterone ha lo scopo di inibire le contrazioni del miometrio (lo strato muscolare liscio al di sotto della tonaca endometriale dell’utero), permettendo dunque l’annidamento embrionale. Riduce la pressione diastolica, aumenta l’accumulo di riserve di zuccheri, grassi e proteine. La sua azione miorilassante si esercita su tutti i visceri, pertanto stomaco, intestino e vescica riducono il loro tono dando origine ai disturbi più comuni della gravidanza quali stitichezza, reflusso gastroesofageo, ritenzione urinaria, stasi venosa.   Altra importante funzione del progesterone è quella di bloccare la risposta immunitaria materna che porterebbe alla fagocitosi dell’embrione riconosciuto come corpo estraneo. Il progesterone esercita i suoi effetti anche sul sistema nervoso: rallenta le onde cerebrali, i ritmi, porta al bisogno di riposo e di più sonno. Il progesterone è anche il tramite della relazione mamma-bambino poichè il rallentamento dei ritmi di vita permette di portare l’attenzione sul bambino e di entrare in comunicazione e sintonia con lui.
          I segni di una buona produzione di progesterone sono dati dall’accrescimento uterino adeguato, da una contrattilità ridotta o assente, da una bassa pressione diastolica, da digestione lenta e rallentamento dei ritmi. Il nemico principale della produzione di progesterone è lo stress; la fretta quotidiana e il non ascoltare i propri bio-ritmi possono portare ad un calo nella produzione ormonale che produce contrazioni uterine precoci e richiama alla necessità di  un ritmo più tranquillo e di un maggiore ascolto del proprio corpo.   In termini di salutogenesi il ritmo attivo-passivo, i rilassamenti, l’ascolto sono strumenti per il buon mantenimento della gravidanza e favoriscono la produzione di progesterone. L’utilizzo del progesterone può essere utile nella prevenzione della minaccia d’aborto; la somministrazione  si limita generalmente alle prime 12 settimane di gravidanza poiché successivamente la placenta soppianta il corpo luteo e diventa la produttrice degli ormoni necessari per il mantenimento della gestazione.
       L’uso di progesterone può rendersi utile successivamente nel caso in cui si vada incontro ad una iper-contrattilità uterina che espone al rischio di parto prematuro poiché si fa affidamento sul potente effetto rilassante che il progesterone esercita sulla muscolatura uterina.

Fonte http://www.mammole.it/progesterone/

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