giovedì 30 giugno 2016

Volare in gravidanza, i possibili rischi

        Generalmente, a parte condizioni fisiche particolari – e comunque sempre sotto stretto consiglio medico – i viaggi non sono vietati, anzi: in molti casi si consiglia alla futura mamma di trascorrere il periodo della dolce attesa nella maniera più serena possibile e pertanto tenendo in considerazione l’esigenza e la necessità di rilassarsi, anche grazie alla piacevolezza di un viaggio.
        Pertanto, volare in gravidanza è assolutamente possibile e non ci sono né rischi né controindicazioni per la futura mamma ed il bebè: ciò, ovviamente, vale a patto che la gravidanza proceda bene e che non vi siano grossi problemi di salute per i quali può essere richiesto e indicato il riposo assoluto.
        Viaggiare in aereo con il pancione si può, almeno fino alla 36esima settimana (o 32esima nel caso di gravidanza gemellare): superato questo periodo, molte compagnie aeree decidono di non dare il permesso al decollo, in quanto temono di correre il rischio che il travaglio avvenga durante il volo.
        I consigli, però, sono quelli di evitare spostamenti troppo lunghi, o quantomeno cercare di limitare la lunghezza di percorso di volo: un volo non dovrebbe durare più di quattro ore, anche perché la gestante potrebbe avere delle necessità diverse da una donna in condizioni normali, ed è bene non affaticare troppo  i muscoli.
        Talvolta accade che le compagnie di volo decidano di richiedere alla donna in dolce attesa un certificato medico dopo le 28 settimane: in questo certificato dovrebbe essere dichiarato dal medico che la mamma ed il feto godono di buona salute, e che non ci sono controindicazioni né rischio di parto prematuro.
        In ogni caso, per evitare di incorrere in problemi, è bene verificare le regole stabilite dalla compagnia aerea con cui si vola.

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