mercoledì 22 giugno 2016

La fecondazione eterologa in Italia

Perché si ricorre alla fecondazione eterologa?

gravidanza madreSi ricorre alla fecondazione eterologa quando uno dei partner è sterile e non riesce, quindi, a procreare. Con tale trattamento, infatti, si tenta di arrivare alla gravidanza utilizzando gli ovuli, gli spermatozoi o i gameti di un donatore.


Normativa di riferimento

In Italia, la normativa di riferimento in materia di fecondazione assistita è rappresentata dalla legge numero 40 del 19 febbraio 2004, così come modificata dalla sentenza della Corte Costituzionale del 9 aprile del 2014.
Tale legge, dopo aver sancito i principi generali in materia di procreazione medicalmente assistita, detta le disposizioni che regolamentano l'accesso alle tecniche, quelle che sono imprescindibili per la tutela del nascituro e dell'embrione e quelle che identificano i criteri che devono rispettare le strutture autorizzate all'applicazione delle tecniche di procreazione. Il tutto senza dimenticare di chiarire quali divieti generali vigono per la fecondazione assistita e quali sanzioni sono poste a loro presidio.

L'intervento della Corte costituzionale

Nella sua originaria formulazione, la legge 40 vietava nel nostro paese il ricorso alla fecondazione eterologa, consentendo solo la procreazione medicalmente assistita con l'utilizzo di ovuli, spermatozoi o gameti dei partner interessati.
Tale divieto, tuttavia, è stato superato dalla sentenza numero 162/2014 con la quale la Consulta ha, appunto, dichiarato l'illegittimità costituzionale degli articoli 4, comma 3 (nella parte in cui stabilisce per la coppia il divieto del ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, qualora sia stata diagnosticata una patologia che sia causa di sterilità o infertilità assolute ed irreversibili), 9, commi 1 e 3 (limitatamente al richiamo fatto dallo stesso al predetto divieto) e 12, comma 1, della legge 40.

Tecniche di fecondazione

Oggi in Italia la fecondazione eterologa è realizzata con tre diverse tecniche.
La tecnica di primo livello consiste nell'inserimento di liquido seminale nella cavità uterina.

La tecnica di secondo livello prevede interventi più invasivi quali la Fivet, fertilizzazione in vitro con trasferimento di embrioni, e l'Icsi, inserimento di un singolo spermatozoo direttamente, tramite a una micro pipetta, nell'ovocita.
La tecnica di terzo livello è quasi inutilizzata e prevede la fecondazione in vivo tramite anestesia totale da parte della donna.

Accesso alla fecondazione eterologa

Per accedere alla fecondazione eterologa è necessario rivolgersi ad un centro specializzato che effettuerà tutta una serie di esami di verifica di infertilità assoluta di almeno uno dei partner. Per quanto riguarda la donna, ad esempio, si giustifica la fecondazione in vitro eterologa nei seguenti casi: abortività ripetuta, patologie genetiche di coppia, età materna avanzata, falliti tentativi di fecondazione in vitro, riduzione drastica della riserva ovarica.
I richiedenti devono essere maggiorenni, conviventi in modo stabile o sposati.

Donatori

I donatori possono essere gli uomini tra i 18 e i 40 anni e le donne tra i 20 e i 35 anni. I risultati migliori si ottengono con ovociti di donne con età compresa tra i 25 e i 32 anni. Le regole fondamentali per i donatori sono le seguenti: anonimato, tracciabilità del materiale biologico utilizzato, gratuità o rimborso spese, impossibilità di donare per più di sei volte o al massimo dieci bambini nati dalla stessa donatrice. La scelta delle donatrici avviene tenendo conto della compatibilità dei gruppi sanguigni e delle caratteristiche somatiche di chi riceve.
Per questo motivo il neonato avrà lo stesso fenotipo della coppia ricevente.
Compiuti i 25 anni si potrà conoscere l'identità del genitore biologico, se il donatore acconsentirà alla richiesta. Le percentuali di successo della fecondazione eterologa sono molto elevate. Secondo alcuni studi esse sono le seguenti: 65% di gravidanze dopo il trasferimento di soli due embrioni, percentuale di aborto non superiore al 10-15 %, percentuale di bambini nati del 50- 55%, tasso di gemellarità intorno al 10- 15%.

Costi

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, anche le strutture pubbliche stanno eseguendo questo trattamento, il cui prezzo del ticket varia da regione a regione. In alcune regioni come la Toscana, il prezzo é sui 500 euro, in altre regioni come l'Emilia Romagna si opta per la gratuità del trattamento.
In ogni caso, la possibilità di far ricorso alla fecondazione eterologa presso il Sistema sanitario nazionale gratuitamente o tramite ticket è possibile solo per donne riceventi che abbiano meno di 43 anni e per un massimo di 3 cicli.
È comunque ovviamente possibile rivolgersi, sempre in Italia, anche a strutture private.
In tal caso i costi oscillano tra i 2500 euro e 3000 euro nelle cliniche private.
Si segnala che all'estero i prezzi della fecondazione eterologa possono essere più alti come nel caso della Spagna, dove essi si aggirano intorno ai 5000-6000 euro o più bassi come, in generale, nei paesi dell'Europa dell'Est (anche se in paesi come Polonia e Repubblica Ceca un trattamento può costare intorno i 4000-5000 euro). I prezzi sono destinati a calare nel tempo, nonostante la crescente qualità del trattamento.


Fonte: La fecondazione eterologa in Italia 
(www.StudioCataldi.it) 

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