domenica 19 giugno 2016

L’istinto materno….ma tu ce l’hai?

         Alcuni ricercatori americani hanno scoperto che questa mancanza è dovuta ad un’alterazione genetica, in realtà contano molto anche l’influenza sociale e la mancanza di un supporto emotivo.
         I motivi di un iniziale distacco sono tanti, per questo non deve fare paura.         L’istinto materno è un concetto da sostenere e valorizzare per gli effetti che ne può provocare sui figli e sulla loro futura capacità di amare se stessi e gli altri.         Oltre agli ormoni del parto, gioca un ruolo fondamentale la storia personale della donna, in particolare le modalità della sua nascita, come è stata cresciuta, da quali figure è stata educata, se ha vissuto gravidanze precedenti e se queste hanno avuto buon esito.         Secondo alcuni studiosi il gene dell’istinto genitoriale si attiverebbe solo con la gravidanza, per la donna, esattamente nel momento dell’espulsione del feto e della conseguente scarica di prolattina, ormone delle cure materne.         La prolattina non è l’unico ormone coinvolto in questo processo, c’è anche l’ossitocina, prodotta dall’ipotalamo, la parte centrale del cervello, responsabile delle contrazioni dell’utero.         L’ossitocina è definita “ormone dell’amore”, in quanto il picco massimo di secrezione avviene nell’ora successiva del parto.    
Durante il parto è necessario che la madre sia circondata da un ambiente accogliente e rilassato, e che non venga sollecitata troppo dalle persone che la circondano.
L’istinto materno….ma tu ce l’hai?Purtroppo anche la società moderna tende a smorzare l’istinto materno, ad esempio condannando aspetti di vita quotidiana normali, come tenendo i bambini in braccio o dormendoci insieme nel lettone, perché ritenuti dannosi per la crescita.
L’unico effetto di queste scuola di pensiero è il distacco tra madre e figlio.
Molte donne si sentono in colpa per non essere madri perfette, ma non si rendono conto che non esistono madri ideali.
La mamma ideale non è quella che segue alla lettera i manuali di puericultura, ma è quella che ascolta i bisogni del suo bambino e decide cosa sia meglio per lui.
Altre invece si scontrano con la dura realtà, notti insonni, pianti , umori instabili, interpretandola come incapacità di svolgere il ruolo di mamma.
Tutto ciò è normale e lo sanno bene le donne che hanno avuto gravidanze in precedenza.
Bisogna accettare l’aiuto e i consigli degli altri, soprattutto se si tratta di persone vicine a noi, non bisogna mai negare i propri sentimenti per paura di essere giudicate o avere troppa fretta nell’imparare, ma soprattutto non bisogna seguire alla lettera i “manuali della mamma perfetta”.

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