venerdì 24 giugno 2016

Induzione dell’ovulazione: come funziona?

       E’ un sistema indicato per le donne che soffrono della sindrome di ovaio policisticoo di deficit della fase luteinica (in questo caso non tutti i medici sono concordi nel trattamento). Il deficit della fase luteinica deriva da uno squilibrio ormonale che si manifesta con un disturbo della fase post-ovulatoria e quindi difficoltà di concepire un bambino.In questi casi la fase luteinica è troppo breve e il progesterone è insufficiente a mantenere l’ovulo fecondato fino al suo impianto nell’utero. In questo caso il farmaco che viene usato nell’induzione permette di aumentare la produzione di progesterone stimolando la crescita dei follicoli.
       I farmaci che vengono prescritti per indurre l’ovulazione sono  a base di clomifene citrato. Avrete sicuramente sentito parlare di Clomid Serophene. E’ un farmaco che non va preso  per più di sei cilci (mesi) perchè a lungo andare porta ad effetti collaterali che vanno a ridurre la possibilità di impianto dell’ovulo fecondato nell’utero.
       Se si prevede di fare più cicli di trattamento è bene sospendere il farmaco per un mese dopo i tre mesi di assunzione.
       I dati mostrano che dopo la cura con questo farmaco l’80% delle donne che avevano ovulazione irregolare o mancante, ovulano e il 40%  di queste riesce a concepire un bambino nell’arco di 6 mesi.E’ bene sottolineare però che nelle donne sopra i 40 anni la risposta non è soddisfacente.
Il concepimento  nelle donne che assumono clomifene avviene  nell’80% dei casi entro  i primi tre mesi  di terapia.
       Il clomifene si assume in compresse per via orale e i protocolli di assunzione sono variabili a seconda dei casi. Si parte in genere con una dose bassa il primo ciclo per poi aumentare quello successivo. Sono però sconsigliate dosi superiori ai 150 mg.
       Tra gli effetti secondari è stato segnalato che alcune donne soffrono di mal di testa e nausea, aumento di peso e gonfiore addominale. Da non sottovalutare un 15% dei casi in cui  cui si ha una produzione eccessiva di ovuli (iperstimolazione ovarica). Inutile dire che durante l’assunzione il monitoraggio deve essere accourato  e costante in modo da verificare il numero dei follicoli in crescita.
Sembra, secondo alcune ricerche che assumere 500mg giornalieri di vitamina C potenzi gli effetti del clomifene.
       Se il solo clomifene non basta in alcuni casi  il passo successivo è rappresentato dall’iniezione dell’ormone HCG che serve per completare la maturazione del follicolo e rilasciare l’ovulo. Il rapporto sessuale o eventualmente l’inseminazione intrauterina devono avvenire  a distanza di 36-40 ore dall’iniezione dell’ormone.
 Bibliografia: Fertilità e concepimento di Zita West

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