martedì 5 aprile 2016

Tumore al seno: 6 cose FONDAMENTALI da fare per prevenirlo

Ogni anno, in Italia, vengono diagnosticati 48mila nuovi casi di tumore al seno, che è infatti il tumore più frequente nelle donne. Sono molti i fattori che concorrono allo sviluppo della malattia, dalla predisposizione genetica allo stile di vita. Oggi, però, sappiamo quali strategie aiutano a prevenirlo e a scoprirlo il prima possibile, in modo che sia più facile attaccarlo.prevenzionetumorealseno

1. Segui una sana alimentazione        Un'alimentazione corretta è molto importante per la prevenzione di questa malattia. Non bisogna fare niente di complicato: basta mangiare tanta frutta e verdure fresche, che sono ricche di sostanze antiossidanti che proteggono le cellule dai processi di degenerazione, eridurre invece il consumo di carne e latticini, che contengono grassi con effetti negativi per la salute. Attenzione anche agli zuccheri, che non devono essere troppi.

        Una buona strategia è quella di seguire un'alimentazione di tipo mediterraneo, che protegge anche dalle malattie cardiovascolari. Oltre alla qualità del cibo, però, conta anche la quantità: è importante non eccedere con le calorie per non ingrassare troppo.
Il quantitativo di calorie da introdurre dipende da vari fattori: l'et., il peso, il tipo di attività svolta, eventuali patologie.

2. Muoviti!        Un po' di attività fisica fa sicuramente bene. Attenzione, non si tratta di essere atleti: basta un'attività fisica moderata da svolgere per almeno 30 minuti al giorno, per almeno cinque giorni alla settimana. Esempio? Una passeggiata al parco a passo veloce, una nuotata in piscina, ma anche la scelta della bicicletta per andare al lavoro.

3. Occhio ai piaceri...        Una sigaretta o un bicchiere di vino? Certo possono essere piaceri della vita, ma possono anche essere nemici della salute. Per prevenire cancro al seno e altre malattie il fumo va rigorosamente evitato. Per l'alcol, invece, il divieto non è assoluto: no al consumo eccessivo, mentre un bicchiere ogni tanto non è un problema. Stesso discorso per l'esposizione al sole: va benissimo se moderata e con le giuste protezioni, mentre non va proprio se è estrema.

4. Dopo i 40 anni partecipa agli screening        Dopo i 40 anni è fortemente consigliata una visita dal senologo, lo specialista che si occupa della salute del seno. A partire dai 40/50 anni, inoltre, è bene sottoporsi regolarmente (in genere ogni due anni) a mammografia, un esame che permette la diagnosi precoce di tumori al seno che ancora non si sono resi evidenti. Le mammografie periodiche andrebbero effettuate fino a 70/75 anni.

5. Ricordati l'autopalpazione        Si tratta di un semplice esame che può essere effettuato in autonomia e permette di conoscere profondamente l'aspetto e la struttura normale del seno, e quindi di cogliere precocemente qualsiasi cambiamento: non solo presenza di noduli, ma anche cambiamenti della pelle o della forma della mammella oppure perdite di liquido dai capezzoli.

        L'esame è consigliato a partire dai 20 anni e, come consiglia l'AIRC, va effettuato una volta al mese, tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo. Rispettando questo calendario si possono evitare confusioni o falsi allarmi che possono derivare da variazioni nella struttura del seno che dipendono dai normali cambiamenti ormonali mensili.

        Dopo la menopausa l'autopalpazione può essere effettuata in qualunque momento.

6. Attenzione alla familiarità
        Se nella tua famiglia si sono già verificati casi di tumore al seno - se per esempio ne hanno sofferto tua mamma o tua sorella - potresti avere una predisposizione ereditaria a questa malattia. Il che non significa che ti ammalerai per forza, ma che corri qualche rischio in più rispetto a chi non ha questa predisposizione. In questo caso, il medico ti consiglierà di svolgere alcuni test genetici, per esempio quelli per verificare la condizione di geni come BRCA1 e BRCA2.

        Alle donne che hanno alterazioni di questi geni verrà consigliato un piano di prevenzione personalizzato, con controlli più frequenti e più mirati.

Fonti : Dichiarazione ANSA di Francesco Cognetti, direttore della Divisione di oncologia medica dell'Istituto Tumori Regina Elena di Roma, Speciale Senodell'Associazione italiana ricerca sul cancro; Articolo del senologo Corrado Tinterri, Direttore della Breast Unit di Humanitas di Milano.

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