Gli ospedali pubblici faticano a recepire il cambiamento, le cliniche private sono troppo costose o poco organizzate al punto che sono tantissime le persone che cercano donatori su internet, addirittura sui social come Facebook o Twitter! E’ vero che il divieto di ricorrere a gameti esterni alla coppia nella procreazione medicalmente assistita non c’è più, ma di fatto è come se ci fosse perché è impossibile trovarli. Soltanto in Emilia Romagna, Toscana e Friuli Venezia Giulia si applica già la legge…la Sicilia, tra le prime ad approvarla, di fatto non la usa! Una inchiesta voluta dall’Associazione Luca Coscioni ha portato queste incongruenze allo scoperto.
Ma come mai è così difficile far funzionare una legge che in Europa è attiva ormai da molti anni? Il primo problema è, tanto per non smentirsi, burocratico: una regolamentazione ancora piena di lacune impedisce la fruizione della rimborsabilità a carico del sistema sanitario nazionale. Poi c’è il problema della scarsità di donatori.Paradossalmente, l’Italia che ha imparato in meno di dieci anni a diventare una delle prime nazioni per la donazione degli organi dei morti “si spaventa” a donare in vita ovuli e seme!Mancano soprattutto le donatrici di ovuli, ma anche il seme maschile non è facile da ottenere. Se non prima si sblocca la mentalità della gente, ancora legata a remore moraliste, la felicità di queste coppie sfortunate dovrà attendere a lungo, dietro la porta di una sala d’aspetto.
Fonte http://benessere.guidone.it/2016/04/25/leterologa-e-legge-ma-il-figlio-si-cerca-ancora-fuori-dallitalia/?refresh_ce
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