giovedì 7 aprile 2016

Ritardo di crescita del feto

Terzo mese di gravidanza (FOTO)
       C’è da dire che non sempre un ritardo di crescita costituisce una vera e propria patologia, infatti anche i feti costituzionalmente piccoli, ad esempio quelli nati da genitori di bassa statura, possono non raggiungere il 10° percentile. Attraverso i sistemi di diagnosi prenatale è possibile distinguere le situazioni di feti normalmente piccoli da quelle in cui si riscontra un vero e proprio rallentamento della crescita. Le cause di questa anomalia sono molteplici ed in circa la metà dei casi non è presente un motivo ben identificabile.

       Il fattore di rischio più frequente è aver partorito un figlio affetto da ritardo di crescita. Altri fattori che possono determinare un ritardo di crescita possono essere riconducibili sia alla madre che a particolari condizioni del feto.

Ritardo crescita fetale, cause materne

  • alcool, fumo, assunzione di farmaci o droghe;
  • anemia grave;
  • malnutrizione;
  • malattie cardiache e renali;
  • diabete pregravidico;
  • morbo celiaco;
  • malformazioni uterine;
  • placenta previa;
  • ipertesione cronica e gestazionale;
  • infezioni (citomegalovirus, toxoplasmosi).
Ritardo crescita fetale, cause
  • insufficienza placentare;
  • disordini genetici ed alterazioni cromosomiche;
  • gravidanza multipla;
  • anomalie congenite
       La diagnosi di ritardo di crescita è possibile solo attraverso l’ecografia anche se il ginecologo palpando l’addome materno e misurando approssimativamente la lunghezza dell’utero attraverso la distanza sinfisi-fondo può avere un’idea della crescita fetale. Nei casi dubbi viene richiesta la conferma ecografica.
       Per diagnosticare un ritardo di crescita è comunque fondamentale avere un'ecografia che dia una datazione precisa della gravidanza tramite la misurazione della lunghezza vertice-sacro (CRL) nel corso del primo trimestre di gravidanza o del diametro biparietale (BPD) o del diametro trasverso del cervelletto (DTC) prima della 22° settimana.
14sett       In base alla corretta datazione può essere definito ritardo di crescita una biometria inferiore al 10° centile per epoca gestazionale. Nel caso in cui tutti i parametri biometrici (cranio, addome e femore) siano ridotti si parla di ritardo di crescita simmetrico, mentre nel caso in cui sia presente una marcata riduzione solo della circonferenza addominale (CA) saremo di fronte ad un ritardo di crescita asimmetrico. Nella maggior parte dei casi un ritardo di crescita precoce (da cause genetiche o cromosomiche) è simmetrico, mentre un ritardo di crescita tardivo (da cause placentari) risulta asimmetrico.
       Entrambe le tipologie di ritardo di crescita dovranno essere monitorate perché costituiscono comunque una situazione a rischio. Quando il ritardo di crescita del feto si associa a ipertensione materna è probabile che sia in corso una patologia comune a entrambi i soggetti: l’insufficienza placentare.
       Durante il suo sviluppo la placenta invade la parete delle arterie materne che portano sangue all'utero trasformandole in vasi più grandi e meno rigidi in grado di aumentare l'apporto di ossigeno e nutrienti al feto. Quando questo processo non avviene nel modo corretto la placenta non riesce a rispondere adeguatamente alle necessità del feto e ciò determina un rallentamento della crescita. L’organismo materno inizialmente tenta di compensare questo deficit cercando di incrementare l’afflusso di nutrienti al feto ma ciò determina un aumento della pressione arteriosa che può sfociare in preeclampsia, una complicazione che comporta elevati rischi per la salute della mamma e del bambino.
       In genere i feti affetti da ritardo di crescita vengono fatti nascere prima della data presunta per il parto ma solo se il monitoraggio dei parametri a disposizione dei medici dimostra che l’ambiente intrauterino non è più in grado di fornire ossigeno e nutrire sufficientemente il piccolo. La scelta del parto dipenderà anche dall'epoca gestazionale, dalla gravità del ritardo di crescita, dal grado di compenso fetale e dalle condizioni di salute della mamma (nel caso di preeclampsia)
Fonte http://www.pianetamamma.it/gravidanza/gravidanza-a-rischio/ritardo-di-crescita-del-feto.html

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