Come si leggono i percentili? Alla nascita vengono misurati peso, lunghezza e circonferenza cranica e questi dati vengono inseriti all'interno di una fascia di valori compresi tra 3° e 97° percentile (i valori considerati nella norma).
Se un neonato viene classificato come 97° percentile, ad esempio, vuol dire che solo il 3% dei neonati è più grande e lungo di lui (stesso discorso per le percentuali più basse).
Se il percentile è al di sotto del 3° o al di sopra del 97° vuol dire che c'è un ritardo o un eccesso della crescita e la situazione necessita di indagini e approfondimenti per capire la natura di questa differenza. Queste anomalie nella crescita, infatti, possono essere indice di patologie che non vanno sottovalutate e che possono presentarsi negli anni successivi, come disfunzioni della tiroide, deficit staturale, sindrome metabolica etc...
Recentemente in Italia i pediatri hanno stilato nuove Linee Guida per la valutazione della crescita dei neonati: sono stati esaminati i dati di crescita di più di 45mila bambini a partire dalla 23esima settimana di gestazione. I dati raccolti mostrano che i maschi pesano più delle femmine: a 40 settimane i maschi primogeniti pesano in media 3467 g e le femmine primogenite mediamente 3431 g. Ugualmente in entrambi i sessi i nati non primogeniti presentano un peso maggiore di circa il 3% rispetto ai primogeniti.
Ma anche a livello internazionale c'è stato un cambiamento importante. Qualche settimana fa, infatti, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet i risultati di uno studio che ha preso in esame 60mila donne incinte e 20mila neonati di otto Paesi diversi (Brasile, Cina, India, Italia, Kenya, Oman, Inghilterra e Stati Uniti) con lo scopo di creare nuove tabelle di crescita internazionali.
I ricercatori hanno misurato circonferenza cranica, diametro biparietale, occipitofrontale, circonferenza addominale e lunghezza femorale nelle ecografie e peso, lunghezza e circonferenza cranica dei neonati.
Il risultato: nuove tabelle di crescita che hanno una validità internazionale e consentono non solo di migliorare la diagnosi di eventuali anomalie o patologie, ma anche di ridurre il rischio di errori di valutazione che possono essere sempre più frequenti in Paesi sempre più multietnici.
Fonte http://www.pianetamamma.it/il-bambino/sviluppo-e-crescita/percentili-neonato-internazionali.html
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