Ancora una volta la ricerca scientifica va a scardinare una delle credenza popolari più dure a morire: le persone affette da autismo non son empatiche. Non è vero. Chi è affetto da disturbi dello spettro autistico è empatico come gli altri... o forse anche di più.
Ad annunciarlo è uno studio condotto dal SISSA (Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati) di Trieste, coadiuvato dalla neuroscienziata Giorgia Silani, ora all'Università di Vienna. Secondo quanto riportato su Scientific Reports, le ricerche eseguite su un campione di pazienti autistici confuterebbero la connessione tra autismo e mancanza di empatia.
Assenza di empatica? NON AUTISMO, MA ALESSITIMIA!
L'equivoco all'origine del pensiero comune riguardo la freddezza ed il distacco delle persone autistiche, sarebbe da ricercare nell'alessitimia, un tratto subclinico (ovvero, non è una malattia vera e propria) presente nella popolazione normale, quindi anche negli autistici (in questi ultimi con un’incidenza che sfiora il 50%) che si palesa con una mancanza di comprensione delle emozioni proprie e altrui.
L'autismo è invece un disturbo neuropsichiatrico, che accomuna individui con forte ritardo ed altri con intelligenza superiore alla media, in cui il deficit riguarda l'incapacità di attribuire agli altri pensieri e stati mentali.
Come capirlo? Con un test sul "dilemma morale"
Per sfatare l'associazione autismo-assenza di empatia, i pazienti coinvolti nello studio sono stati sottoposti a vari test, il cui principale verteva sul tema del "dilemma morale": si trattava di proporre una situazione ipotetica in cui il protagonista doveva scegliere se compiere o meno una scelta che avrebbe ucciso qualcuno ma salvato molti altri. Un'approccio razionale (utilitaristcico) prevederebbe il salvataggio di molte vite a discapito del singolo, ma l'approccio empatico al problema impedisce alla maggior parte delle persone di uccidere volontariamente qualcuno.
Secondo avanzate tecniche statistiche, le scelte dei pazienti sono state analizzate ed isolate, evidenziando che l'alessitimia portava a scelte di tipo utilitaristico dovuta scarsa empatia, mentre il tratto autistico era legato a una forte opposizione alla scelta utilitaristica, dovuta a un aumento dello stress a livello personale.
Dalle dichiarazione del ricercatore del SISSA , Indrajeet Patil, si evince che:
«L’autismo è associato a un forte stress emotivo in risposta a queste situazioni per cui l’individuo tende a evitare di compiere azioni dannose».
Lo studio quindi, non solo sfata uno stereotipo, ma anzi dimostra che «il tratto autistico è associato a una riposta empatica normale verso gli altri e a una tendenza più forte della media a evitare di fare male agli altri».
FONTE: Ansa.it, Sissa.it, il pdf della ricerca condotta dal Sissa e l'Università di Vienna
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