Nel 2010 Gianna Nannini ha deciso di diventare madre. Da sola. Per far questo, ha sempre sostenuto di essere ricorsa alla pratica dell’ovodonazione, nonostante le perplessità di alcuni ginecologi, secondo i quali non è possibile realizzare una gravidanza in questo modo per donne che abbiano superato i 48 anni. Stando a loro quindi la cantante avrebbe utilizzato la pratica eterologa per avere Penelope. Dopo cinque anni dalla nascita della figlia, in un’intervista a Grazia l’interprete di Bello impossibile si è schierata a favore di Nichi Vendola e del suo compagno : «Quello di Vendola è un atto d’amore che condivido. La pratica del cosiddetto utero in affitto , lecita in America o Canada per esempio, è come se fosse una donazione: ‘Non puoi avere figli, allora lo faccio io per te, te lo offro’. E questo va bene, è accettato, è amorevole», ha dichiarato.
«NO ALLO SFRUTTAMENTO»
Ma non sempre un gesto simile è dettato da una spinta altruista . È contro questo che si schiera la Nannini, ossia contro lo sfruttamento dell’utero: «Ci sono coppie che, per poter avere un figlio, vanno inPaesi poverissimi dove donne senza nulla accettano di dare in affitto il loro utero. Per soldi. Ciò è aberrante, ovviamente. Queste donne vanno difese».
Ma non sempre un gesto simile è dettato da una spinta altruista . È contro questo che si schiera la Nannini, ossia contro lo sfruttamento dell’utero: «Ci sono coppie che, per poter avere un figlio, vanno inPaesi poverissimi dove donne senza nulla accettano di dare in affitto il loro utero. Per soldi. Ciò è aberrante, ovviamente. Queste donne vanno difese».
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