mercoledì 30 settembre 2020

Cos’è la fecondazione assistita?

 Tecnicamente si chiama procreazione medicalmente assistita (Pma) e dall’anno in cui è nata (1978) grazie al premio nobel Robert Edwards, che fece nascere la prima bimba al mondo concepita in provetta, ha consentito migliaia di altre nascite. È infatti una tecnica medica che consente a coppie affette da sterilità e infertilità di poter ugualmente concepire e avere figli. in Italia è possibile farlo dal 2004, anno in cui è entrata in vigore la prima legge [1] che regola la fecondazione assistita, e che negli anni è stata modificata, anche a seguito di sentenze della Corte costituzionale, che hanno ritenuto illegittimi alcuni paletti che costringevano le coppie a dover andare all’estero per beneficiare appieno degli strumenti scientifici di procreazione.

Il divieto di fecondazione eterologa, cioè la possibilità di utilizzare ovociti o spermatozoi estranei alla coppia (di donatori esterni) è stato uno dei primi divieti bannati dalla Corte. Così, mentre agli albori della legge e fino a pochi anni fa non si poteva ricorrere a donatori esterni, dal 2014 si può. Così come oggi si può impiantare più di 3 embrioni contemporaneamente.


In linea di massima comunque la legge consente di ricorrere alla procreazione assistita:


  • alle coppie maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi
  • in età fertile
  • che abbiano problemi di sterilità (cioè entrambi o anche solo uno dei due si trovi in una condizione fisica permanente caratterizzata dall’impossibilità di procreare)
  • oppure problemi di infertilità (cioè quando la coppia non è riuscita a concepire figli dopo almeno un anno di tentativi)

La condizione assoluta è quella che non ci siano altri metodi terapeutici per risolvere l’infertilità o la sterilità. In pratica la fecondazione deve essere l’ultima spiaggia.

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