lunedì 14 settembre 2020

Ancora troppo poche le donazioni di gameti per la fecondazione eterologa

 Sono ormai trascorsi oltre sei anni da quando la Corte Costituzionale si esprimeva in favore della fecondazione eterologa in Italia, eliminando di fatto quel divieto che fino a quel momento aveva impedito alle coppie infertili di provare a ricorrere ad una tecnica innovativa e molto efficace: una tecnica, quella della fecondazione eterologa, che rappresenta per molte coppie non tanto l’ultima spiaggia, quanto un vero e proprio barlume di speranza. A differenza dell’omologa, come ormai è noto, essa prevede l’impiego di risorse esterne alla coppia stessa come, appunto, ovociti e sperma donati da terze persone. Ma nonostante l’eliminazione del veto al ricorso all’eterologa, ancora l’Italia si trova a dover affrontare non pochi problemi, dovuti per lo più ad una situazione che persiste nel tempo: sono ancora troppo pochi i donatori e le donatrici di seme e di ovuli. E questo spinge molte coppie a desistere dal ricorrere a questa tecnica in Italia, dal momento che ciò determina un notevole ritardo nelle procedure.

Ancora poche donazioni per la fecondazione eterologa

In poche parole, insomma, l’Italia è oggi ancora ben distante dall’autosufficienza auspicata: secondo quanto emerge tra l’altro da diverse indagini sulla Procreazione Medicalmente Assistita, la richiesta di gameti all’estero continua ad essere una risorsa possibile, nonostante siano aumentate le richieste di ricorso all’eterologa da parte delle coppie infertili nel nostro paese.

Le donazioni in Italia, insomma, continuano ad essere troppo scarse: qual è il motivo di questa scarsa autosufficienza del nostro paese? In realtà, bisogna ricordare che non è solo il Bel Paese a soffrire di questo problema. Pare che altre nazioni, come la Francia, affrontino comunque la stessa situazione. Il punto è che, molto spesso, manca una chiara campagna di informazione e, molte persone, tendono a desistere dalla volontarietà della donazione perché non sanno chiaramente a cosa vanno incontro. Inoltre, un problema importante è dato dalla regola riguardo la donazione, che deve essere rigorosamente volontaria e non dietro compenso: tuttavia, questo risulta difficile perché spesso per effettuare una donazione si devono affrontare delle seppur piccole spese.

Una patologia (perché questa, in effetti, è) come l’infertilità, andrebbe non solo trattata, ma anche riconosciuta dal punto di vista delle esigenze di prevenzione. Andrebbero quindi proposte delle campagne di sensibilizzazione ed informazione per consentire alle persone (potenziali donatori o donatrici) di comprendere l’importanza di un loro gesto, volontario e generoso.


Fonte https://www.fecondazioneeterologaitalia.it/ancora-poche-donazioni-per-la-fecondazione-eterologa-un-problema-che-affligge/

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