lunedì 27 luglio 2015

Neonato: il tuo latte lo protegge

Scoperta una proteina anti-tumorale

        Oltre a garantire tutti i nutrienti per una crescita sana ed equilibrata, l’allattamento protegge il bebè da numerose patologie. L’elenco dei benefici, a breve e lungo termine, continua ad allungarsi grazie ai numerosi studi scientifici che hanno evidenziato le caratteristiche uniche e inimitabili del latte materno. 
        Ultima, in ordine di tempo, un’indagine italiana compiuta dai ricercatori dell’IRCCS-Istituto materno-infantile Burlo Garofolo di Trieste, che hanno individuato nell’alimento una proteina dall’azione antitumorale.Questa proteina, indicata con la sigla TRAIL (da TNF-Related Apoptosis-Inducing Ligand), è un mediatore dell’infiammazione e ha una funzione specifica nell’indurre la morte delle cellule tumorali”, spiega Riccardo Davanzo, neonatologo al Burlo Garofolo IRCCS di Trieste. Nel corso dello studio dedicato alla proteina – che si trova nel sangue con valori che variano da un individuo all’altro – i ricercatori hanno pensato di verificare la sua eventuale esistenza nel latte materno. “Non solo la proteina era presente, ma era presente con una concentrazione cento volte superiore rispetto ai valori trovati nel sangue delle future mamme”, dice Davanzo.
        Un risultato significativo, pubblicato sul Journal of Human Lactation e che ora sarà oggetto di ulteriori studi per comprendere la funzione anti-tumorale della TRAIL e la protezione che garantisce al bambino. Si dovrà infatti verificare da quali tumori il piccolo è protetto e qual è la durata di tale difesa.

Favorito lo sviluppo del sistema immunitario

        La TRAIL non è l’unica sostanza presente nel latte di mamma in grado di combattere le cellule tumorali. Alcuni anni fa era stata individuata un’altra proteina, chiamata Hamlet (Human Alpha-lactalbumin Made lethal to Toumor cells), capace di neutralizzare le cellule malate. La scoperta era avvenuta in occasione di uno studio, condotto da due università svedesi, sulle proprietà antibatteriche del latte materno.
        L’azione difensiva dell’alimento nei confronti del cancro è nota da tempo”, sottolinea Riccardo Davanzo. “Sappiamo, ad esempio, che  protegge il bambino da alcuni tumori dell’età pediatrica, quali la leucemia linfoblastica, il morbo di Hodgkin e il neuroblastoma”.
Ma gli studi per approfondire le potenzialità di questa funzione sono ancora in corso. E si sta indagando sulle modalità con cui il latte esercita questa difesa. “L’ipotesi è che l’allattamento protegga il bimbo favorendo un corretto sviluppo del suo sistema immunitario, con effetti permanenti”, considera Davanzo. “Il sistema immunitario dei bimbi allattati funziona in modo più equilibrato: entra in azione quando necessario (per rispondere all’attacco di virus, batteri, parassiti), ma non presenta reazioni anomale o eccessive. Ricordiamo, infatti, che la risposta immunitaria, se esagerata, causa danni all’organismo, tanto quanto una risposta deficitaria”.

Minor rischio di patologie allergiche e croniche

        Il fatto che l’allattamento al seno ‘insegni’ al sistema immunitario del bebè a funzionare al meglio, modulando le proprie risposte, ha effetti a breve e a lungo termine. “Questa modulazione della risposta immunitaria spiega perché il bimbo allattato presenti un minor rischio rispetto ai bimbi non allattati di sviluppare patologie allergiche”, prosegue Davanzo. “Inoltre, l’allattamento difende da altre malattie, quali diabete, celiachia, sclerosi multipla, patologie legate a uno squilibrio del sistema immunologico”.
        Il latte materno ha una funzione protettiva anche nei confronti di malattie congenite metaboliche e da malassorbimento. Qualche studio ha evidenziato perfino una maggiore protezione verso l’artrite cronica giovanile. Secondo i ricercatori l’allattamento, soprattutto se esclusivo nei primi sei mesi di vita, ritarda la manifestazione di queste patologie e/o ne attenua la sintomatologia.

Organismo più forte contro virus e batteri

        Se le poppate proteggono il bambino nel lungo periodo da patologie anche molto serie, lo difendono pure nell’immediato da virus e batteri con cui il piccolo entra in contatto sin dai primi mesi di vita. Nel latte materno troviamo infatti diverse sostanze adatte allo scopo: anticorpi, ma anche la  lattoferrina, che favorisce il corretto assorbimento del ferro e il lisozima, che è a guardia delle mucose contro i germi patogeni.
        Oltre a fornire al piccolo anticorpi ‘pronti all’uso’, l’allattamento favorisce la maturazione del suo sistema immunitario: i globuli bianchi presenti nel latte sollecitano, infatti, la produzione di anticorpi da parte dell’organismo del bambino stesso. Il bebè allattato al seno è quindi meno soggetto a malattie respiratorie acute (a carico di bronchi e polmoni), otiti (in particolare all’orecchio medio, frequenti invece nei piccoli nutriti con il biberon) e infezioni gastro-intestinali.
        Infine, si è visto che quando il piccolo allattato contrae un’infezione, i sintomi si manifestano in forma più lieve e si risolvono più rapidamente. Merito, ancora una volta del latte di mamma che, se il piccolo è ammalato, è in grado di produrre anticorpi ‘specifici’ a seconda del germe contratto. Ad esempio se in famiglia è arrivato il raffreddore, nel latte di mamma si trova l’immunoglobulina ad hoc che protegge il bimbo dal contagio o lo aiuta a guarire in tempi brevi.
        E dopo il primo compleanno, quando il bambino ha più occasioni di interagire con altri bambini ed è quindi più esposto al rischio di infezioni, la protezione garantita dal latte materno si potenzia. In particolare, grazie ad anticorpi ‘generici’, che forniscono una difesa ad ampio spettro.

Tanti benefici anche per la mamma

        Numerose ricerche hanno evidenziato che nutrire al seno assicura importanti vantaggi anche alla donna. Subito dopo la nascita, le poppate riducono il rischio di eventuali emorragie post parto, poiché stimolano la contrattilità uterina e quindi aiutano l’utero a tornare alle dimensioni originali. E a lungo termine proteggono dal rischio di osteoporosi e dal tumore alle ovaie e al seno, in particolare dalla sua insorgenza nel periodo della premenopausa.
        È stato dimostrato un collegamento tra i mesi di allattamento e la riduzione di incidenza del cancro al seno”, spiega Riccardo Davanzo. “Più a lungo si allatta e più si riduce proporzionalmente il pericolo di sviluppare questa patologia. Un anno di allattamento riduce questo rischio del 4%”.
        A fronte di tutti questi importanti benefici, sono ancora numerose le donne che, pur avendo desiderato nutrire il loro bambino, non ci sono riuscite. “La riuscita dell’allattamento dipende da un insieme di fattori”, considera Davanzo. “Servono informazioni corrette, ma anche il sostegno di quanti circondano la donna. Gli operatori sanitari con cui lei entra in contatto quando nasce il bimbo, i familiari che le sono accanto nei primi tempi a casa. E serve una cultura pro-allattamento che riconosca i vantaggi del latte materno e il fatto che si tratti di un alimento ineguagliabile”.


Fonte http://www.dolceattesa.rcs.it/2013/04/neonato-il-tuo-latte-lo-protegge/

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