sabato 29 agosto 2015

Episiotomia durante il parto

Che cos’è l’episiotomia?

        Si tratta di un intervento  chirurgico che viene eseguito durante il parto: è praticata una piccolaincisione sulla parete vaginale e sui muscoli del perineo della madre quando appare la testa del nascituro e serve per evitare eventuali lacerazioni e facilitare l’uscita del bambino.

Perché praticare un’episiotomia?

        Si interviene con l’episiotomia quando il bambino ha la testa troppo grossa, per evitare che soffra accelerandone l’espulsione. Viene praticata anche nel caso in cui il bambino sia podalico, e ancora se sia necessario ricorrere al forcipe o se il perineo della madre ostacola il parto.        Se il parto è stato affrontato con anestesia epidurale il medico potrà ricucire tranquillamente l’incisione, altrimenti si procederà con un’anestesia locale per praticare i punti di sutura.
        L’episiotomia è stata praticata regolarmente per tanti anni fino a un decennio fa, per diminuire le conseguenze di eventuali lacerazioni del perineo e dei muscoli attorno all’ano e alla vescica. Ultimamente un grande dibattito sui vantaggi concreti dell’episiotomia ha invertito la tendenza: diversi studi hanno infatti evidenziato che spesso le piccole lacerazioni spontanee durante il parto naturale cicatrizzano meglio rispetto alle incisioni eseguite durante l’episiotomia, anche senza punti di sutura.

Gli effetti negativi dell’episiotomia

        Gli inconvenienti dell’episiotomia non sono da sottovalutare e quindi non deve mai essere praticata alla leggera: in caso di episiotomia paramediana la donna perde tanto sangue quanto ne perderebbe per un parto cesareo. Inoltre la cicatrizzazione delle incisioni operate con l’episiotomia è molto difficile e dolorosa e può arrivare a causare dei disturbi che durano nel tempo, quali un’incontinenza urinaria o fecale.

La cicatrizzazione

        La cicatrizzazione può essere molto dolorosa quasi per tutta la prima settimana (il periodo varia da donna a donna), e si possono avere difficoltà a restare sedute.        E’ opportuno lavare il perineo con acqua tiepida 2 o 3 volte al giorno, ma poi è meglio lasciare la zona asciutta, altrimenti si rallenta la guarigione. E’ sufficiente lavarsi spesso con polveri disinfettanti specifiche da sciogliere nell’acqua del bidet, in seguito tamponare l’acqua in eccesso con un asciugamano morbido,  stando attente a non sfregare;  infine si può eventualmente finire l’asciugatura con l’aria tiepida del phon che favorisce la cicatrizzazione della ferita ed evita i rischi di macerazione cutanea.        Per cercare di soffrire meno e favorire la guarigione si può ricorrere alla “ciambella”, che permette di non esercitare una pressione diretta sulla cicatrice.

Si può evitare l’episiotomia?

        E’ possibile evitare l’episiotomia, praticando durante la gravidanza il massaggio perineale con olio di mandorla e la ginnastica del perineo, per renderlo più morbido ed elastico; di solito nei corsi pre-parto si insegna come praticarli nel miglior modo.
        In particolare gli esercizi quotidiani consistono nello sdraiarsi sul letto e contrarre con forza la vagina e il retto per qualche secondo e ripetere questo movimento per 10-15 volte consecutive.
Fonte http://www.easybaby.it/parto/salute-parto/benessere/episiotomia-durante-il-parto-2/

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