domenica 16 agosto 2015

Come lo chiamiamo?

I criteri di scelta possono essere molteplici:
  • molti si affidano semplicemente al suono, e più in generale alle sensazioni che il nome evoca nella loro mente; 
  • talvolta si preferisce un’origine piuttosto che un’altra: nella nostra cultura abbondano i nomi di origine latina e greca, ma anche quelli di origine biblica;
  • una parte importante nella scelta del nome può rivestire il suo significato: alcuni nomi hanno un significato “trasparente”, ovvero immediato (quelli ad esempio che derivano dal nome di un colore, un fiore, un aggettivo, nella nostra stessa lingua, come Margherita, Rosa, Azzurra, Fausto, Felice…), per molti altri il significato non è così facilmente intuibile e bisogna ricorrere ai libri sull’argomento, o a siti internet che riportano liste di nomi con la rispettiva origine e significato;
  • in alcune zone d’Italia è ancora viva la tradizione di dare ai neonati i nomi dei nonni, o comunque c’è chi preferisce scegliere nomi già presenti in famiglia. 
     
        La diffusione del nome può costituire una discriminante in un senso o nell’altro: c’è infatti chi rifugge i nomi troppo diffusi (fino all’estremo dell’originalità a tutti i costi, talvolta), mentre molti sembrano preferirli: le prime statistiche Istat disponibili sull’argomento (relative all’anno 2004), diffuse nell’agosto 2006, dicono che su un totale di 30.000 nomi diversi utilizzati per i maschi ed altrettanti per le femmine, i 30 più utilizzati coprono oltre il 50% dei nomi dati ai bambini e il 45% di quelli attribuiti alle bambine.
        I nomi più utilizzati in assoluto risultano Francesco e Giulia, seguiti da Alessandro, Andrea, Matteo e Lorenzo per i maschietti, Martina, Chiara, Sara e Alessia per le femminucce.
        Altri dati interessanti e le classifiche dei 30 nomi più diffusi, potete trovarli sul sito dell’Istat.
        In linea generale, è consigliabile orientare la propria scelta su nomi non difficilmente “portabili”, anche se il concetto di “portabilità” di un nome è abbastanza soggettivo. 
 
Possiamo comunque individuare alcuni criteri guida.
  •  Meglio evitare nomi con grafie straniere e particolari, che costituiranno sempre un problema pratico per chi li porta (ancora peggio se “reinventati” in modi fantasiosi e non scritti correttamente nella lingua di origine).
  • Attenzione anche con doppi e tripli nomi, che possono risultare faticosi da riportare su ogni documento (a volte vengono dati per motivi affettivi, in tal caso alcuni scelgono di utilizzarli soltanto in sede di Battesimo e non sui documenti ufficiali).
  • Meglio controllare anche che l’abbinamento col cognome, per evitare bizzarri abbinamenti (esempio, Celeste La Rosa, Crosta Tina…scorrete l’elenco telefonico, ad esempio, e troverete le cose più impensabili!) o anche semplicemente accostamenti di suoni poco piacevoli.
  • La regola generale è, poi, che con un cognome corto suona meglio un nome abbastanza lungo, e viceversa.
        Vi ricordo che di recente è stata introdotta la possibilità di attribuire al nascituro, a scelta, il cognome del padre, quello della madre o quello di entrambi i genitori.
        Fra coloro che utilizzano internet, molti si rivolgono ai forum tematici, in cui utenti appassionati ed informati possono proporre nomi, indicare significati ed aiutare nella scelta. Vi consiglio ad esempio il forum Nominiera, con una sezione apposita per “La scelta”.
        In conclusione il nome “perfetto” sarà quello capace di accontentare un po’ tutti i soggetti coinvolti nella scelta e, non ultimo, colui (o colei) che dovrà portarlo!
Fonte http://www.noimamme.it/dal-concepimento-alla-nascita/c34-gravidanza/come-lo-chiamiamo.html

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