mercoledì 19 agosto 2015

Durante l’allattamento come cresce il bambino: Non è solo questione di peso e lunghezza!

        Per quanto mi riguarda, l’esperienza dell’allattamento correlata alla crescita è stata molto positiva, i bimbi crescevano bene,  ho fatto la doppia pesata solo un paio di volte nel primo periodo per capire se e quanto mangiavano, e  poi le classiche pesate settimanali, almeno agli inizi per controllare che tutto fosse nella norma. Ovvio che ci sono settimane in cui crescono di più, altre di meno, e si verificano anche quei famosi “scatti di crescita” che le tabelle non riportano (i grafici in genere hanno un andamento abbastanza  regolare), ma che esistono e che gran parte delle mamme sperimentano. Ricordo infatti di aver pesato una volta Veronica, intorno ai 3 mesi e di non aver riscontrato alcuna crescita rispetto alla settimana precedente, per poi ritrovarmela cresciuta di 350 gr quella dopo. Subito mi sono comparse nella mente milioni di domande, in primis quella di aver finito il latte. Panico iniziale, ma poi la razionalità del marito mi ha portato con i piedi per terra Concentrate come siamo a confrontare il nostro bambino con tabelle di peso e lunghezza, spesso sottovalutiamo altri fattori molto importanti e che riguardano i favolosi e straordinari  progressi del nostro bambino.
        Una bella idea sarebbe quella di tenere un diario dove segnare le date e i momenti in cui il bambino ci regala il primo sorriso, oppure la prima volta che scopre le mani, i primi gorgheggi, la prima volta che si alza con le braccia o che si mette seduto, e per noi la tanto desiderata prima volta che ci sentiamo chiamare MAMMA.
        Le grandi conquiste nel primo anno di vita trasformano il nostro bimbo in un piccolo esploratore affamato di novità. Sono ricordi impagabili che adesso i miei bimbi mi chiedono frequentemente di leggere loro tempestandomi di domande!

        Ogni bambino  si comporta in modo diverso da qualsiasi altro  e pertanto potrebbe iniziare a fare alcune cose con molti mesi di anticipo rispetto ad altri, o in ritardo sul previsto. Ad esempio Veronica a sei mesi se la mettevo sul lettino si tirava in piedi da sola… e da quel momento la messa a nanna  è diventata un problema enorme. La mettevi a letto e si tirava in piedi… saltava tenendosi sulla sponda divertendosi come  una  matta e di dormire, non se ne parlava proprio. La pediatra mi diceva che era tropo presto per stare in piedi… ma che dovevo fare? Legarla al letto stesa? A nove mesi già camminava tenendosi lungo il bordo del divano… E’ sempre stata molto precoce, anche nel linguaggio, a differenza di Francesco i cui progressi motori sono stati in linea con i tempi “normali” e che ha iniziato a parlare molto più tardi della sorella, ma senza alcuna conseguenza visto che ora a 3 anni parlano spedito e correttamente.
        L’importante è non forzare i tempi del bambino ma lasciarlo libero di fare i suoi progressi e le sue conquiste. E’ bellissimo osservare  un bambino che compie  qualcosa per la prima volta e ogni genitore in quel momento prova una grande soddisfazione che è colta anche dal bambino stesso, e che gli serve di ulteriore stimolo e incoraggiamento.
        Al contrario invece se  il piccolo sembra un po’ in ritardo  rispetto al normale, spesso i genitori, la madre soprattutto, entrano in uno stato ansioso  perché si teme che ci sia qualcosa che non va e questa ansia è percepita anche dal bambino.
        Anche in questo caso ci sono delle tabelle che racchiudono mese per mese i progressi però, a meno di casi particolari, eviterei di “catalogare” il bambino sempre e comunque. Vi riporto i punti principali delle linee guida che riguardano il primo anno di vita. Sicuramente alcune di voi si ritroveranno, altre meno, mentre alcune orgogliosamente noteranno che il  loro bambino è riuscito a compiere alcuni progressi prima dei tempi previsti.
  • 1 mese: il bimbo riesce a tenere sollevata la testa per un po’ e osserva  gli oggetti che vengono posti nel suo campo visivo (25 cm).
  • 2 mesi circa: scopre le mani; sorride; emette versetti e gorgoglii; se tenete il bimbo con una mano sotto il pancino lui solleva la testina; se gli prendete le mani mentre è steso a pancia in su e lo alzate lentamente lui inizierà a tenere la testa alta allineata al corpo.
  • 3 mesi: osserva la mamma e i suoi movimenti; gioca con le manine; a pancia in giù riesce a sollevare spalle e torace; inizia a tenere in mano i giocattolini; scalcia; ride; si agita se capisce che è il momento di mangiare o di fare il bagnetto; gli piace stare seduto.
  • 4 mesi: cerca di afferrare gli oggetti che gli interessano;  studia la coordinazione mano-occhio; se la mamma nasconde il viso,  attende che ricompaia (ama giocare a “bausettete”); riconosce le persone più care.
  • 5 mesi: rimane seduto sostenuto da un appoggio; esplora gli oggetti con le mani e con le dita; potrebbe iniziare ad aver paura degli estranei.
  • 6 mesi: riesce a stare seduto da solo per un po’; vede bene come un adulto; inizia a girarsi da pancia in giù a pancia in su; iniziano a comparire i primi dentini (ai miei, invece, i primi incisivi sono spuntati verso i 12 mesi…); sbava parecchio e mordicchia i pugni; ride, strilla e fa molto rumore; ama afferrare le cose guardarle girarle, manipolarle ruotando il polso, e poi le mette in bocca per capirne forma e consistenza. Gli piace afferrare alimenti come biscottini e fette di mela e accetta volentieri assaggi di cibi solidi.
  • 7 mesi: se è sdraiato di schiena riesce a mettersi a pancia in giù e rotola; in questa posizione punta mani e  ginocchia contro il pavimento mettendosi in posizione del gattonare ma non è ancora in grado di farlo; se tenuto in piedi salta sulle gambe; riconosce il proprio nome  e si volta quando lo chiamate; riesce a bere da solo da un biberon o da un bicchiere con il beccuccio; esamina con attenzione gli oggetti; gli piace mangiare da solo con le mani  alimenti tagliati a cubetti; getta a terra quello che non vuole più e ripete tale azione finché non lo assecondate.
  • 8 mesi: inizia a capire il tono della voce della mamma, la osserva e imita quello che fa; prende il cucchiaio quando gli date da mangiare; inizia ad interagire con gli altri bambini.
  • 9 mesi: osserva gli oggetti fino a 3 metri di distanza. Inizia a fare capire le sue preferenze; batte le mani, ama girare le pagine di libri e riviste; inizia a dire “mamma” o una  cosa simile; gli piace giocare con l’acqua, distruggere le torri di cubetti, fare smorfie allo specchio, giocare con il pongo, la sabbia e con i giochi che emettono suoni.
  • 10 mesi : vuole mangiare da solo; apre scatole,  scatoloni e cassetti; fa “ciao” con la manina; prende le cose degli altri bambini.
  • 11 mesi: conosce i nomi di persone o cose come “libro”, “scarpe”, “gatto” ecc., e il significato di azioni come “vieni”, “stai seduto”, “dammi”;  gattona velocemente e cerca agganci e sostegni per arrampicarsi.
  • 12 mesi: riesce a stare in piedi da solo; fa capire quello che vuole; indica con la mano; annuisce per dire “si”; parte in esplorazione, torna dalla mamma per farsi rassicurare e poi riparte; gli piace ridurre le cose a pezzettini (Francesco mi polverizzava le salviette di carta…); ama guardarsi allo specchio e si diverte un mondo; riesce a identificare i cerchi e inizia ad impilare i cubi, almeno 2 e poi li fa cadere.
Vi ritrovate?  Ovviamente queste cose variano tantissimo tra un bimbo e l’altro ma se siete preoccupate per lo sviluppo del vostro bambino è sempre bene parlarne con il pediatra.

Fonte http://www.periodofertile.it/bambini/durante-lallattamento-come-cresce-il-bambino-non-e-solo-questione-di-peso-e-lunghezza

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