sabato 15 agosto 2020

Infezioni in gravidanza, come riconoscerle

Contrazioni del parto: come riconoscerle      "Attraverso un'informazione consapevole e azioni mirate di prevenzione molti esiti nel neonato possono essere prevenuti – premette la neonatologa -. Per questo è importante l'integrazione culturale fra professionisti di discipline diverse, come l'Ostetricia e la Neonatologia, legate dall'obiettivo comune del benessere del feto e del neonato. Una cultura ostetrica e neonatologica integrata garantisce l'accompagnamento delle future mamme nel periodo della gestazione, quando è importante che l'Ostetrico effettui lo screening delle malattie per curarle precocemente. Nel post partum interviene il Neonatologo, consapevole di quanto avvenuto durante la gestazione, per gestire al meglio le necessità di questa categoria di neonati. Lavorare secondo protocolli di diagnosi e di terapia condivisi fra ostetrici e neonatologi è quindi molto importante. Alcune infezioni congenite hanno nel neonato un'insorgenza acuta, che richiede il ricovero ospedaliero. E' il caso dell'infezione precoce da Streptococco beta emolitico di gruppo B (Streptococcus agalactiae), in realtà una infezione connatale perché contratta prevalentemente al momento del parto, che provoca setticemie, polmoniti e meningiti, con esiti devastanti sul neonato, quasi del tutto evitabili se lo screening delle mamme con il tampone vaginale e rettale nel terzo trimestre di gestazione e il protocollo di profilassi antibiotica durante il parto vengono attivati nei tempi giusti. Anche le infezioni da Cytomegalovirus sono molto frequenti nelle donne in gravidanza e l'infezione congenita dovuta a questo virus è riconosciuta come la seconda causa di sordità congenita nel bambino, dopo le sordità congenite di origine genetica. Non abbiamo ancora oggi una terapia per questo virus, somministrabile con sicurezza durante la gravidanza, né è disponibile un vaccino, ma la diagnosi precoce dell'infezione nelle mamme consente di valutare correttamente il neonato alla nascita e di curarlo con farmaci antivirali, che hanno dimostrato di ridurre le probabilità di sordità e difetti neurologici a distanza".

      "Ancora, la Sifilide, una infezione che pensavamo far parte del passato, negli ultimi anni ha mostrato una recrudescenza e quando non trattata può provocare aborto, mortalità alla nascita, deformazione delle ossa. Pensiamo che con due dosi di penicillina, somministrate alla mamma infetta in gravidanza, tutto questo per lo più non accade. Ugualmente la Toxoplasmosi, un'infezione pericolosa per il neonato, se contratta dalla madre in gravidanza, può provocare gravi danni neurologici e oculari nel neonato, evitabili con la terapia antibiotica somministrata alla mamma. Queste infezioni spesso decorrono nella gestante senza sintomi o in modo subdolo e per questo è indispensabile attenersi alle indicazioni per la gravidanza fisiologica, contenute anche nelle linee guida del nostro Ministero della Salute"

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