domenica 11 settembre 2016

Primo sì per la 60enne che vuole farsi impiantare gli ovuli della figlia morta



 
         Una sessantenne britannica che vuole impiantarsi gli ovuli della figlia 28enne morta di cancro ha ottenuto un primo decisivo sì dalla Corte d’Appello inglese. Lo scrive il Sun. La donna ha chiesto ai giudici l’autorizzazione a portare gli ovuli negli Stati Uniti, dove intende usarli per fare una fecondazione assistita che le permetterà di partorire quelli che biologicamente sono i suoi nipoti.

La battaglia legale
          La donna sostiene che la figlia, single quando si è ammalata di un tumore all’intestino, le aveva chiesto di avere i suoi figli, ma non aveva firmato l’autorizzazione all’uso dei suoi ovuli. E quindi si è rivolta alla magistratura per ottenerla, iniziando una battaglia legale durata cinque anni. L’anno scorso l’Alta Corte gliela aveva negata, adesso è arrivato sì in appello. L’ente britannico che regola la fecondazione assistita, l’Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) aveva stabilito che mancasse il consenso esplicito della ragazza deceduta all’uso degli embrioni. Lo stesso aveva concluso l’Alta Corte. I giudici d’appello avevano invece ritenuto che ci fossero le prove necessarie a stabilire che la ragazza voleva donare gli ovuli alla madre. Invece di dare subito l’autorizzazione al loro uso, però, hanno chiesto all’Hfea di riesaminare il caso.Secondo quanto rioporta il Sun a questo punto è probabile che l’ente dia il via libera.

La gravidanza
          Se la fecondazione assistita la donna, nota come «Mrs M.», porterà a termine la gravidanza sei anni dopo la morte della figlia. «Io e mio marito speriamo che chiunque si trovi in una situazione simile alla nostra non debba più affrontare le difficoltà e le sofferenza che abbiamo dovuto sopportare noi», ha commentato la donna


Fonte http://www.corriere.it/cronache/16_settembre_10/primo-si-la-60enne-che-vuole-farsi-impiantare-ovuli-figlia-morta-783e1aaa-7734-11e6-a5b1-4fe0f4da1c53.shtml

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