Cambiamenti nella funzionalità della tiroide possono avere un’incidenza sulla funzione riproduttiva prima, durante e dopo il concepimento. Una ricerca, pubblicata il 23 gennaio 2015 sulla rivista The Obstetrician & Gynaecologist, ha evidenziato come i disturbi alla tiroide influiscano significativamente sulla salute riproduttiva delle donne e come l’utilizzo di test di screening, se rivolti a tutte le donne con problemi di fertilità o aborti ricorrenti, possano ridurre i rischi.Le malattie disfunzionali della tiroide si dividono principalmente in base alla quantità di ormoni prodotti. Se la concentrazione di ormoni circolanti è alta si parla di ipertiroidismo, mentre quando la produzione è in quantità insufficiente si parla di ipotiroidismo.
La ricerca sottolinea come l’ipertiroidismo sia presente in circa il 2,3 % delle donne che hanno problemi di fertilità, mentre solo 1,5% delle donne della popolazione in generale soffre dello stesso disturbo. Questo è generalmente legato a irregolarità nel ciclo mestruale. L’ipotiroidismo invece colpisce circa lo 0,5 % delle donne in età riproduttiva. Questa malattia durante l’adolescenza è associata ad un ritardo nella maturazione sessuale, e negli adulti è associata a problemi mestruali e assenza di ovulazione.
Inoltre lo studio rileva anche come le malattie alla tiroide, in particolare l’ipertiroidismo, possano avere effetti significativi sull’esito della gravidanza, come parto pre-termine, pre-eclampsia, restrizione di crescita, insufficienza cardiaca e morte endouterina. In conclusione i ricercatori evidenziano come sia importante che lo screening per i problemi alla tiroide, debba essere sempre effettuato nelle donne con problemi di fertilità e con frequenti aborti. Inoltre, le donne a cui è stata diagnosticata una patologia tiroidea dovrebbero continuare la terapia durante la gravidanza e ricevere un attento monitoraggio.
Gli autori inoltre sottolineano come ci siano delle evidenze per consigliare lo screening, che viene utilizzato per le disfunzioni della tiroide della popolazione generale, all’inizio di tutte le gravidanze. Fonte: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/tog.12161/abstract
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