lunedì 19 settembre 2016

Uno screening per la celiachia del bambino

         L’ingestione di alimenti contenenti questo tipo di antigene causa una reazione allergica infiammatoria a livello della parete intestinale del soggetto affetto. Il perpetuarsi di questa situazione determina l’atrofia progressiva dei villi intestinali, le strutture deputate all’assorbimento delle sostanze nutritive presenti nel pasto. 
           La condizione di malassorbimento si manifesta con la presenza di diarrea cronica ed è la causa del deperimento progressivo del soggetto affetto. Nei bambini l’incapacità di assimilazione si ripercuote inoltre sui processi di accrescimento, comportando ritardi significativi a carico dello sviluppo dell’apparato muscolo scheletrico. 
           Un recente articolo, edito dalla rivista scientifica JAMA Pediatric, ha illustrato una nuova metodica in grado di permettere una diagnosi precoce e non invasiva del disturbo celiaco nei bambini. Questa malattia può progredire in modo subdolo ed aspecifico, tanto da essere spesso sottodiagnosticata in età pediatrica. 
           L’idea degli autori dello studio è stata quella di creare programmi di screening basati sull’osservazione di 5 parametri indicatori della crescita in età pediatrica. Il metodo si poneva l’obbiettivo di individuare in modo efficace la presenza di malattia celiaca nei bambini osservati basandosi solo sulla misurazione dell’accrescimento corporeo.
            Il dottor Antti Saari, dell’Università della Finlandia orientale, ed i suoi coautori hanno prima di tutto sviluppato uno schema di riferimento per la valutazione dei disturbi dell’accrescimento. L’osservazione di una popolazione di 51.332 bambini sani ha permesso di ricavare 5 parametri fisiologici, derivati dall’elaborazione statistica delle variazioni di altezza e di indice di massa corporea dei bambini nel tempo.
            I dati elaborati si riferiscono al periodo di crescita compreso tra 0 e 20 anni d’età. Questi stessi parametri sono stati poi valutati in 177 bambini affetti da celiachia, analizzando i dati di crescita raccolti fino alla diagnosi della malattia (da 1 a 16 anni).
pasta bambino
            Gli autori hanno dimostrato che la valutazione crociata dei 5 parametri è in grado di evidenziare una significativa differenziazione tra i soggetti sani e quelli malati, tanto da permettere l’emissione di sospetto di malattia già due anni prima della effettiva diagnosi.
   L’applicazione di screening di questo tipo potrebbe essere facilmente introdotta nel sistema sanitario nazionale. L’utilizzo nell’ambito di banche dati pediatriche informatizzate, facilmente analizzabili, permetterebbe l’attuazione di programmi diagnostici efficaci, non invasivi e poco costosi.
            La diagnosi precoce della malattia celiaca è un obbiettivo molto importante, in grado di garantire un miglioramento della qualità di vita dei bambini ed un trattamento tempestivo della malattia. Anche i costi per il sistema sanitario nazionale sarebbero ridotti a causa del minor numero di analisi ed ospedalizzazioni necessarie ai soggetti malati non ancora giunti ad una diagnosi.
            La celiachia diagnosticata precocemente è una malattia con prognosi fausta. Una dieta priva di glutine concede al celiaco una aspettativa di vita normale sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Una diagnosi tardiva può invece compromettere la risposta alla sola terapia dietetica ed aumentare la possibilità di pericolose complicazioni.
     Fonti: http://media.jamanetwork.com/news-item/growth-screening-could-help-detect-celiac-disease-in-kids/ http://archpedi.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2174571

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