L’endometriosi è una malattia femminile che viene
diagnosticata nel 55% delle donne in età feconda. Durante ogni ciclo mestruale
della donna i tessuti dell’endometrio si accumulano all’interno dell’utero. Se
la gravidanza non avviene questo tessuto si rovina e viene espulso
dall’organismo durante la mestruazione. Le donne che hanno l’endomentriosi
hanno l’endomentrio che cresce al di fuori dell’utero. I sintomi diffusi
dell’endometriosi sono le mestruazioni eccessivamente dolorose e il disagio
durante il rapporto sessuale; inoltre, sono possibili i dolori durante
l’urinazione, i problemi con la digestione, la nausea e la debolezza fisica.
L’endometriosi spesso viene associata all’infertilità e,
purtroppo, l’80% delle donne che hanno questa diagnosi affrontano tale
complicazione. Le donne infertili in seguito all’endometriosi possono ricorrere
alla procedura FIVET per rimanere incinte. Però molte donne sono preoccupate
degli eventuali rischi che comporta questa malattia per la madre e il feto
durante il periodo di gravidanza.
Bisogna tenere presente che alcuni ormoni che produce
l’organismo femminile nel corso della gravidanza possono avere un effetto
positivo sui sintomi dell’endometriosi. Quest’effetto può continuare ad esserci
anche dopo il parto e durante l’allattamento. Gli ormoni non possono curare
l’endometriosi però i suoi sintomi vengono significativamente alleviati durante
la gravidanza.
Bisogna ricordare che la
gravidanza non cura l’endomentriosi. Erroneamente una donna può supporre che
una gravidanza possa essere un metodo efficace nella lotta contro
l’endometriosi in quanto i sintomi si alleviano per tutto il periodo della
gravidanza e anche per un certo periodo immediatamente dopo il parto; talvolta
i sintomi possono anche non sussistere per molto tempo. Però non bisogna farsi
ingannare. Bisogna ricordare che i sintomi possono scomparire per un certo
periodo di tempo però questo non significa una completa guarigione.
Molte donne, una volta
diagnosticata l’endometriosi e in seguito l’infertilità, ricorrono alle
tecniche di medicina riproduttiva e risolvono il problema con successo. Le
procedure come FIVET e ICSI possono essere utili ai fini di avere una
gravidanza di successo e un figlio sano però in alcuni casi le stesse possono
comportare certi rischi per la salute della madre e del feto.
Le donne incinte che hanno
l’endometriosi spesso vengono collocate nel cosìdetto “gruppo di rischio” ossia
stanno sotto il controllo piu’ dettagliato del dottore. Fra le complicazioni
piu’ riccorenti che insorgono nelle donne con l’endometriosi rientrano:
Il parto
prematuro: una delle indagini svolte recentemente ha dimostrato che
le donne con l’endometriosi ricorrono il rischio piu’ alto di partorire in
anticipo rispetto alle donne che non hanno la stessa diagnosi.
Il parto
Cesareo: le donne incinte affette dall’endometriosi sono piu’
disposte ad avere un parto Cesareo invece del parto naturale.
Preeclampsia: è una
malattia che può insorgere durante la gravidanza, il parto oppure nel primo
periodo dopoparto e che si manifesta con una pressione arteriosa che raggiunge
il livello così alto da poter recare danni alla salute della madre e del
bambino. L’ipertensione arteriosa causata dalla preeclamsia può incidere in
maniera significativa sulle donne incinte nel secondo e terzo trimestre della
gravidanza.
Perdite ematiche
in gravidanza: possono verificarsi nel corso della seconda metà
della gravidanza e si presentano come una potenziale complicazione della
gravidanza. Il sanguinamento può essere causato dal distacco della placenta
oppure dalla placenta previa ma non bisogna escludere anche i casi del
sanguinamento anomalo. Il distacco della placenta avviene quando la placenta si
stacca autonomanente dall’utero e costituisce uno dei motivi dell’interruzione
della gravidanza piu’ ricorrenti.
Aborto
spontaneo: Alcune ricerche hanno dimostrato che l’endometriosi può
causare un aborto spontaneo. L’aborto spontaneo sussiste quando si osserva la
morte naturale di un embrione o del feto prima che esso arrivi a 20 settimane
di vita.
Bambino nato
morto: Il bambino viene considerato nato morto quando viene
abortito involontariamente dopo 20 settimane della gravidanza. Non si sa se
l’endomentriosi abbia effettivamente a che fare con le nascite dei bambini
morti ma alcune ricerche confermano quest’ipotesi.
Qualunque gravidanza comporta dei
rischi. Per cui non bisogna pensare che sarà proprio l’endometriosi a causare
grosse difficoltà e minacce nel corso di una gravidanza. Tutte le complicazioni
sopraccitate spesso si verificano persino nelle donne assolutamente sane.
L’endometriosi può causare
determinate difficoltà durante la gravidanza ma rimane ancora molto da studiare
e da provare scientificamente in questo ambito. Al giorno d’oggi la maggior
parte delle donne che hanno l’endometriosi riescono a concepire, portare avanti
una gravidanza e partorire figli sani.
I risultati dello sviluppo della
medicina moderna hanno portato al punto di poter aiutare le donne infertili
quasi in tutti i casi. Quest’ultime devono solo avere un atteggiamento serio e
la fiducia nei confronti dei diversi accertamenti e trattamenti medici
necessari che bisogna effettuare. Inoltre, bisogna prestare un’attenzione
particolare alla propria alimentazione e attività fisica. Seguendo tutte le
prescrizioni mediche e credendo in positivo si passano tutte le tappe per avere
una gravidanza di successo.
Nessun commento:
Posta un commento