Il baby blues è una forma di lieve depressione che colpisce circa il cinquanta per cento delle donne durante il puerperio. Compare al secondo o terzo giorno dopo il parto ed è caratterizzato da irritabilità , ansia e senso di inadeguatezza.
Nella maggior parte dei casi questa sintomatologia si risolve spontaneamente nell’arco di due settimane e non comporta particolari alterazioni delle capacità materne.
Più tardiva e grave è invece la depressione post partum che colpisce circa il dieci per cento delle neo mamme. In questo caso il turbamento psicologico è più grave ed intenso, caratterizzato da una riduzione della autostima, dalla perdita della capacità di provare gioia, da sensazioni di ostilità ed irritazione nei confronti del neonato e da conseguenti sensi di colpa. Questi ultimi sfociano in problemi di relazione con il bambino ed in difficoltà a prestare cure materne adeguate.
Per la donna, il periodo del puerperio è una fase di importanti cambiamenti ormonali ed emotivi in cui gli equilibri relazionali, sociali e anche il rapporto con sé stessa vengono rimessi in discussione e possono diventare problematici. La cura del bambino nei primi tre mesi di vita è un evento tanto meraviglioso quanto impegnativo e potenzialmente drammatico se viene affrontato in una condizione di isolamento e solitudine, come sempre più spesso accade nella nostra società.
L’avere avuto un parto fisiologico rappresenta un grosso aiuto dal punto di vista chimico e ormonale. Grazie al rilascio di grosse quantità di endorfine, ossitocina e prolattina, che hanno una forte azione rilassante ed antidepressiva, si annullano molti degli effetti dovuti all’improvviso crollo delle concentrazioni di ormoni luteinici e placentari. Nel caso di parti complicati o con necessità di intervento medico invasivo invece non solo si perde questa risorsa fisiologica, ma si aggiungono traumi fisici e psicologici che facilitano l’evento depressivo fino a portare in alcuni casi a una seria condizione clinica denominata in ambito psichiatrico “Postpartum Post-trumatic Stress Disorder” o nevrosi traumatica da parto secondo l’orientamento psicoanalitico.
Nella maggior parte dei casi questa sintomatologia si risolve spontaneamente nell’arco di due settimane e non comporta particolari alterazioni delle capacità materne.
Più tardiva e grave è invece la depressione post partum che colpisce circa il dieci per cento delle neo mamme. In questo caso il turbamento psicologico è più grave ed intenso, caratterizzato da una riduzione della autostima, dalla perdita della capacità di provare gioia, da sensazioni di ostilità ed irritazione nei confronti del neonato e da conseguenti sensi di colpa. Questi ultimi sfociano in problemi di relazione con il bambino ed in difficoltà a prestare cure materne adeguate.
Per la donna, il periodo del puerperio è una fase di importanti cambiamenti ormonali ed emotivi in cui gli equilibri relazionali, sociali e anche il rapporto con sé stessa vengono rimessi in discussione e possono diventare problematici. La cura del bambino nei primi tre mesi di vita è un evento tanto meraviglioso quanto impegnativo e potenzialmente drammatico se viene affrontato in una condizione di isolamento e solitudine, come sempre più spesso accade nella nostra società.
L’avere avuto un parto fisiologico rappresenta un grosso aiuto dal punto di vista chimico e ormonale. Grazie al rilascio di grosse quantità di endorfine, ossitocina e prolattina, che hanno una forte azione rilassante ed antidepressiva, si annullano molti degli effetti dovuti all’improvviso crollo delle concentrazioni di ormoni luteinici e placentari. Nel caso di parti complicati o con necessità di intervento medico invasivo invece non solo si perde questa risorsa fisiologica, ma si aggiungono traumi fisici e psicologici che facilitano l’evento depressivo fino a portare in alcuni casi a una seria condizione clinica denominata in ambito psichiatrico “Postpartum Post-trumatic Stress Disorder” o nevrosi traumatica da parto secondo l’orientamento psicoanalitico.
Anche l’allattamento al seno costituisce un’importante risorsa contro la depressione postnatale. Gli ormoni legati alla produzione del latte materno hanno infatti un effetto antidepressivo naturale e compensano il calo dovuto alla perdita della placenta.
In alcune donne la predisposizione a sviluppare disturbi depressivi nel post partum è più marcata.
L’importanza delle esperienze vissute nel primo anno di vita del bambino con la madre e con le altre figure di riferimento è universalmente riconosciuta nella letteratura scientifica sull’infanzia. Le difficoltà di relazione vissute in questo primo importante periodo di vita possono avere conseguenze di vario genere nello sviluppo successivo dell’individuo come, ad esempio, maggiori difficoltà a relazionarsi all’altro, disagio ad affrontare cambiamenti e transizioni nella vita adulta e anche un’aumentata tendenza alla depressione.
Per tutte queste ragioni, è di grande importanza un’opera preventiva nei confronti del disagio materno nel periodo postnatale e in generale nel primo anno del bambino. In quest’ottica, l’aiuto dei familiari e di personale qualificato può aiutare le neo mamme a riconoscere i primi segnali di malessere. La semplice presa di coscienza dei problemi esistenti e della propria necessità di ricevere aiuto e sostegno sono spesso sufficienti a risollevare la situazione. E’ fondamentale anche non abbandonare o isolare le neo mamme nelle loro difficoltà. Il partner ed i familiari dovrebbero fornire la massima disponibilità, vegliando serenamente ed attivamente sulla situazione, evitando imposizioni e giudizi critici e coinvolgendosi attivamente anche nella cura del bambino.
La mamma dovrebbe avere sempre a disposizione personale ostetrico specializzato a cui rivolgersi. Per una madre in difficoltà, potersi indirizzare a figure autorevoli e dotate di una sincera sensibilità verso le questioni della nascita e del post partum è una risorsa di notevole importanza per acquisire una maggior sicurezza nelle proprie capacità ed elaborare la transizione alla maternità.
La mamma dovrebbe avere sempre a disposizione personale ostetrico specializzato a cui rivolgersi. Per una madre in difficoltà, potersi indirizzare a figure autorevoli e dotate di una sincera sensibilità verso le questioni della nascita e del post partum è una risorsa di notevole importanza per acquisire una maggior sicurezza nelle proprie capacità ed elaborare la transizione alla maternità.
Fonti http://verenaschmid.eu/articoli/depressione-post-partum-cosa-puo-fare-lostetrica http://www.nascerebene.ch/il-parto/baby-blues-depressione-pp/
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