lunedì 14 dicembre 2015

Utero in affitto: 5 cose da sapere

1. Che cosa è la maternità surrogata

       Si parla di surrogazione di maternità quando una coppia, eterosessuale oppure omosessuale o un single, si serve dell'utero di una donna per avere un figlio. L'ovulo della donna che si presta a questa pratica può essere fecondato in vitro dal seme dell'uomo o di uno degli uomini della coppia e poi impiantato in utero: in tal caso la donna è anche madre biologica del figlio che nascerà, oppure può venirle impiantato un embrione fecondato in vitro dai genitori che affittano l'utero o grazie a gameti di donatori. Il fatto cruciale è che una donna presta il proprio utero per "ospitare la gravidanza" fino al parto, di solito dietro il pagamento di una somma e impegnandosi a rinunciare al nascituro. 

2. Dove è vietata e dove permessa

       Esistono quattro diverse posizioni legali. Ci sono paesi chevietano del tutto questa pratica: oltre all'Italia - dove il divieto è contenuto nell'articolo 12 della Legge 40 sulla fecondazione assistita - anche Germania, Spagna, Francia e Finlandia.
       In altri la pratica in sé non è vietata ma non è legale che avvenga uno scambio di soldi tra chi vuole un figlio e la donna che mette il proprio utero a disposizione. In sostanza la maternità surrogata è accettata solo come pratica volontaria e gratuita. È il caso, tra gli altri, di Giappone, Canada, Belgio, Paesi Bassi.
       Vi sono poi paesi nei quali la maternità surrogata è permessa e regolata da leggi precise che prevedono anche la sottoscrizione di un contratto prima dell'inizio della gravidanza (come in Grecia e Sudafrica). Infine India, Russia, Ucraina, Thailandia e alcuni stati degli Stati Uniti rientrano nel novero dei paesi più permissivinei quali è consentito esplicitamente il pagamento della donna che mette a disposizione il proprio utero per una gravidanza surrogata. Non a caso molte delle coppie italiane che hanno deciso di ricorrere a questo metodo si recano proprio in questi paesi per effettuare la procedura.

3. Cosa c'entra la legge sulle unioni civili

       Il dibattito sulla gravidanza surrogata si sovrappone a quello sullastepchild adoption, creando ulteriore confusione su un argomento già abbastanza complesso. La steptchild adoption in sostanza consentirebbe a uno dei due partner di una unione civile diadottare il figlio o i figli naturali dell'altro partner. Si tratta di uno dei principali ostacoli sul cammino per l'approvazione di una legge sulle unioni civili, anche perché i più critici rispetto a questa possibilità sostengono che essa possa aprire la strada proprio alla pratica dell'utero in affitto.
       In una coppia omosessuale, un uomo potrebbe avere un figlio con una maternità surrogata e il suo compagno potrebbe adottarlo senza troppi problemi. Ma la stepchild adoption prevede anche altri casi: per esempio tutti quei figli naturali nati da precedenti unioni e matrimoni delle persone che poi hanno deciso di unirsi civilmente tra loro. Bambini e ragazzi quindi già nati e che magari già vivono nel nucleo familiare della coppia in questione.

4. Che succede a chi va all'estero e poi torna

       Al momento chi vuole ricorrere alla maternità surrogata deve perciò andare all'estero, in paesi in cui la pratica è legale. Ma cosa succede poi quando si rientra in Italia con il bimbo nato grazie all'utero di una donna estranea alla coppia formata dalle persone che si apprestano a esserne i genitori?
       Una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo del 27 gennaio 2015 ha dato ragione a due coniugi italiani ai quali era stato tolto il figlio nato tramite maternità surrogata in Russia sulla scorta del fatto che non avevano nessun legame biologico con il bambino. Né il seme né l'ovocita appartenevano quindi alla coppia che aveva commissionato la gravidanza. Secondo la Corte il rifiuto di riconoscere il certificato di nascita russo dal quale i coniugi Paradiso e Campanelli risultano genitori del bambino e la successiva sottrazione nel minore poi dato in adozione a un'altra famiglia, violerebbe l'articolo 8 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, che riguarda il rispetto della vita privata e familiare.

5. Dono o sfruttamento?

       Il motivo per il quale la petizione di Se non ora quando chiede che la maternità surrogata sia del tutto bandita dall'Unione Europea e auspica che essa sia globalmente vietata, è che questa pratica può facilmente tradursi in una forma di sfruttamento della donna. Agenzie, intermediari e cliniche, sostengono i critici, intascano buona parte delle somme versate dagli aspiranti genitori e soprattutto nei paesi più poveri c'è il rischio che donne giovani e inconsapevoli vengano arruolate per usare i loro corpi comeincubatori umani per ricche coppie occidentali. La maternità surrogata come dono può avvenire chiaramente solo da parte di persone che conoscono e sono in rapporti molto stretti con la coppia che desidera avere figli ma non può procrearli. Ma quanti sono davvero questi casi?
Fonte http://www.panorama.it/scienza/salute/utero-in-affitto-5-cose-da-sapere/#gallery-0=slide-7

Nessun commento:

Posta un commento