sabato 19 dicembre 2015

Un figlio in provetta, le risposte ai vostri dubbi

        I dubbi attorno alle tecniche di fecondazione assistita sono tanti. Come abbondano luoghi comuni e paure immotivate che spesso frenano le coppie (e soprattutto lei, sulla quale inevitabilmente ricade il compito di ‘rimediare’ a una infertilità di coppia) facendo perdere tempo prezioso. Abbiamo provato a selezionare le domande che tutte le donne, prima di affrontare in modo ‘medicalizzato’ i propri problemi di infertilità, in genere si pongono.


  • Le stimolazioni ormonali hanno effetti collaterali? È vero che fanno ingrassare e causano sbalzi di umore? Le stimolazioni ormonali possono causare disturbi come l’aumento di peso o oscillazioni dell’umore. Sono sintomi che variano da soggetto a soggetto e molto legati al dosaggio. Comunque, e non è scontato che si manifestino. In linea generale, è normale una condizione di ritenzione idrica (che può dare aumento di peso nell’ordine di 1-1,5 kg). Se il peso acquisito è maggiore è perché si possono avere cambiamenti nel desiderio/consumo di cibi particolari, come i carboidrati.
  • La donna che si sottopone a PMA corre rischi per la sua salute futura? Quanti cicli (con stimolazione ormonale) possono essere sopportati dall’organismo senza conseguenze pericolose? Gli studi a disposizione sulle patologie ormono-indotte sono finora rassicuranti. Ma occorrono ancora migliaia di donne da seguire nel tempo per avere numeri che confermino il dato. Precauzionalmente non si consiglia di fare più di 5 super-stimolazioni (quelle in cui si recuperano più di 10 oociti).
  • Dopo i 40 anni quali sono le percentuali i successo? La fertilità nella donna cala poco a poco fino ai 40 anni, ma dopo quell’età il calo diviene repentino fino ai 45 e quindi drastico dai 45 ai 50 circa. Le probabilità di successo della PMA sono strettamente correlate con questo calo e migliorerebbero con la donazione degli ovociti, tecnica proibita in Italia. Dopo i 45 anni la PMA può essere praticata, ma le probabilità di successo diventano esigue.
  • Dopo i 40 anni la PMA è più stressante a livello psicofisico? Lo stress della PMA dopo i 40 anni è sicuramente notevole. La maturità non aiuta a elaborare i fallimenti e ‘il poco tempo’ a disposizione rende tutto più frustrante.
  • Di quanti ovociti dispone una donna nel corso della sua vita? La sovrapproduzione per effetto delle stimolazioni ormonali può portare a una menopausa precoce? Il numero degli ovociti di ciascuna donna è determinato geneticamente. Che le stimolazioni ormonali della PMA possano accelerare il ‘consumo’ dei follicoli e quindi anticipare la menopausa è una paura diffusa e in linea teorica potrebbe avere un fondamento. Gli studi effettuati finora però dimostrano che l’età media in cui si manifesta la menopausa in donne sottoposte anche a più cicli di PMA è attorno ai 50 anni e comparabile con quella delle donne mai sottoposte a stimolazione ormonale. Anche i sintomi menopausali appaiono non correlati alle stimolazioni ovariche (Fonte: K Elder, T Mathews, E Kutner, E Kim, D Espenberg, M Faddy, R Gosden – Impact of gonadotrophin stimulation for assisted reproductive technology on ovarian ageing and menopause – Reproductive BioMedicine Online 2008 Vol. 16 No.5. 611­616).
  • Come ci si può preparare alla fecondazione assistita? Ci sono terapie di contorno che possono favorire l’esito di una PMA. In particolare si consiglia l’assunzione di integratori come l’acido folico e antiossidanti. Anche la pratica dell’agopuntura (fonte : Paulus et al, Fert Ster 2002, 2003 Stener-Victorin Hum Repr 2003) sembra dare effetti positivi nel favorire l’attecchimento dell’embrione. Dopo l’impianto dell’embrione anche una dieta senza alimenti fermentati (pane, pizza, dolci ecc.) può favorire l’attecchimento.
Fonte http://www.nostrofiglio.it/concepimento/fecondazione-assistita/un-figlio-in-provetta-ma-quanti-dubbi

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