Nel 2013 più di 12 mila bambini in Italia sono nati da tecniche di fecondazione assistita, il 2,4 per cento di tutti i nati. È il numero principale della Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione Medicalmente Assistita trasmessa ieri al Parlamento.
Nel 2013 erano attivi 369 i centri di PMA che hanno eseguito complessivamente 91.556 cicli di trattamento iniziati su 71.741 coppie. Quasi 16 mila le gravidanze ottenute e 10.350 i parti.
Numeri che non si discostano molto da quelli dell’anno precedente. I cambiamenti si riscontrano invece nelle tecniche utilizzate: cala il ricorso alle tecniche di inseminazione semplice, mentre aumentano le tecniche di fecondazione di II e III livello.
Aumenta del 16,8% il numero degli embrioni crioconservati, del 19,9% il numero di cicli con congelamento di embrioni, mentre continua a diminuire quello dei cicli di congelamento degli ovociti.
Altra tendenza confermata è l’aumento dell’età delle donne che accedono alla PMA: 36,55 anni per le tecniche a fresco di II e III livello, e della percentuale di donne che vi accedono con oltre 40 anni, che è del 31%.
Al crescere dell’età, però, diminuiscono le probabilità di successo della PMA: per le donne dai 43 anni in su, per esempio, la percentuale di gravidanze per ciclo iniziato le tecniche a fresco di II e III livello è del 4.6%. E le gravidanze hanno un esito negativo nel 63.1% dei casi.
Anche a sensibilizzare la popolazione sul fatto che non si è fertili per tutta la vita punta il Piano Nazionale per la Fertilità proposto recentemente dal ministero della Salute. Tra gli obiettivi previsti c’è quello di rendere consapevoli i cittadini sul ruolo della fertilità nella loro vita, sulla sua durata e su come proteggerla evitando comportamenti che possono metterla a rischio. Inoltre il Piano vuole coinvolgere i professionisti sanitari per promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, ove possibile, per ripristinare la fertilità naturale o indirizzare alle tecniche di PMA, quanto più precocemente, così da aumentare le possibilità di successo delle tecniche.
Fonte http://www.healthdesk.it/sanit/un_bambino_su_40_nato_da_fecondazione_assistita/1435827829
Nel 2013 erano attivi 369 i centri di PMA che hanno eseguito complessivamente 91.556 cicli di trattamento iniziati su 71.741 coppie. Quasi 16 mila le gravidanze ottenute e 10.350 i parti.
Numeri che non si discostano molto da quelli dell’anno precedente. I cambiamenti si riscontrano invece nelle tecniche utilizzate: cala il ricorso alle tecniche di inseminazione semplice, mentre aumentano le tecniche di fecondazione di II e III livello.
Aumenta del 16,8% il numero degli embrioni crioconservati, del 19,9% il numero di cicli con congelamento di embrioni, mentre continua a diminuire quello dei cicli di congelamento degli ovociti.
Altra tendenza confermata è l’aumento dell’età delle donne che accedono alla PMA: 36,55 anni per le tecniche a fresco di II e III livello, e della percentuale di donne che vi accedono con oltre 40 anni, che è del 31%.
Al crescere dell’età, però, diminuiscono le probabilità di successo della PMA: per le donne dai 43 anni in su, per esempio, la percentuale di gravidanze per ciclo iniziato le tecniche a fresco di II e III livello è del 4.6%. E le gravidanze hanno un esito negativo nel 63.1% dei casi.
Anche a sensibilizzare la popolazione sul fatto che non si è fertili per tutta la vita punta il Piano Nazionale per la Fertilità proposto recentemente dal ministero della Salute. Tra gli obiettivi previsti c’è quello di rendere consapevoli i cittadini sul ruolo della fertilità nella loro vita, sulla sua durata e su come proteggerla evitando comportamenti che possono metterla a rischio. Inoltre il Piano vuole coinvolgere i professionisti sanitari per promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, ove possibile, per ripristinare la fertilità naturale o indirizzare alle tecniche di PMA, quanto più precocemente, così da aumentare le possibilità di successo delle tecniche.
Fonte http://www.healthdesk.it/sanit/un_bambino_su_40_nato_da_fecondazione_assistita/1435827829
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