martedì 3 novembre 2015

Un bambino su 40 nato da fecondazione assistita

           Nel 2013 più di 12 mila bambini in Italia sono nati da tecniche di fecondazione assistita, il 2,4 per cento di tutti i nati. È il numero principale della Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione Medicalmente Assistita trasmessa ieri al Parlamento.

           Nel 2013 erano attivi 369 i centri di PMA che hanno eseguito complessivamente 91.556 cicli di trattamento iniziati su 71.741 coppie. Quasi 16 mila le  gravidanze ottenute e 10.350 i parti.
           Numeri che non si discostano molto da quelli dell’anno precedente. I cambiamenti si riscontrano invece nelle tecniche utilizzate: cala il ricorso alle tecniche di inseminazione semplice, mentre aumentano le tecniche di fecondazione di II e III livello. 
           Aumenta del 16,8% il numero degli embrioni crioconservati, del 19,9% il numero di cicli con congelamento di embrioni, mentre continua a diminuire quello dei cicli di congelamento degli ovociti.
           Altra tendenza confermata è l’aumento dell’età delle donne che accedono alla PMA: 36,55 anni per le tecniche a fresco di II e III livello, e della percentuale di donne che vi accedono con oltre 40 anni, che è del 31%. 
           Al crescere dell’età, però, diminuiscono le probabilità di successo della PMA: per le donne dai 43 anni in su, per esempio, la percentuale di gravidanze per ciclo iniziato le tecniche a fresco di II e III livello è del 4.6%. E le gravidanze hanno un esito negativo nel 63.1% dei casi. 
           Anche a sensibilizzare la popolazione sul fatto che non si è fertili per tutta la vita punta il  Piano Nazionale per la Fertilità proposto recentemente dal ministero della Salute.  Tra gli obiettivi previsti c’è quello di rendere consapevoli i cittadini sul ruolo della fertilità nella loro vita, sulla sua durata e su come proteggerla evitando comportamenti che possono metterla a rischio. Inoltre il Piano vuole coinvolgere i professionisti sanitari per promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, ove possibile, per ripristinare la fertilità naturale o indirizzare alle tecniche di PMA, quanto più precocemente, così da aumentare le possibilità di successo delle tecniche.

Fonte http://www.healthdesk.it/sanit/un_bambino_su_40_nato_da_fecondazione_assistita/1435827829

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