martedì 17 novembre 2015

Tumore all'ovaio, studio italiano svela come si formano le metastasi

         Un nuovo studio made in Italy, condotto grazie ai finanziamenti dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) e pubblicato sulle pagine di Oncogen, ha permesso di identificare i meccanismi che danno il via alla formazione di metastasi a partire dal tumore all’ovaio. Firmato da un gruppo di ricercatori guidato da Laura Rosanò e Anna Bagnato dell’ Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, lo studio ha infatti permesso di delucidare la cascata di eventi che portano al rimodellamento dei filamenti di actina necessario perché una cellula tumorale possa allontanarsi dal tumore primario e colonizzare altre zone dell’organismo.

         I ricercatori dell’Istituto Regina Elena avevano già scoperto il ruolo giocato in questo fenomeno dalle proteine endotelina e beta arrestina. “Non era chiaro però che cosa regolasse esattamente il rimodellamento dell’actina durante questo processo”, spiega Rosanò, proseguendo: “Siamo riusciti a osservare che l’endotelina in collaborazione con la b-arrestina, utilizza un nuovo partner, PDZ-RhoGEF, per attivare RhoC, stimolare la formazione delle protrusioni e degradare il tessuto circostante”. Tali protrusioni, dette invadopodi, rilasciano enzimi che degradando la matrice extracellulare che circonda il tumore permettono alle cellule tumorali di migrare dalla neoplasia primaria. Al loro interno è presente una sorta di scheletro formato da filamenti di actina, che formano un’impalcatura che permette il mantenimento della struttura. Grazie a questo studio è ora noto che è la proteina RhoC a regolare l’actina dopo l’attivazione del recettore dell’endotelina.

         “Conoscere i meccanismi mediante i quali ciò accade permette di intervenire sulla cellula cancerosa in modo mirato, per fermare il processo di metastatizzazione con farmaci specifici”, spiega Rosanò, che insieme ai suoi colleghi dell’Istituto Regina Elena ha anche già sperimentato una molecola potenzialmente efficace: il macitentan. “In modelli sperimentali di carcinoma ovarico - spiega Bagnato - il trattamento con il macitentan inibisce la formazione di metastasi con un doppio attacco: quello contro il microambiente tumorale e quello mirato sulle cellule tumorali del carcinoma ovarico. Bloccando i recettori dell’endotelina, espressi sia sulle cellule tumorali che sulle cellule endoteliali, il macitentan arresta la formazione delle metastasi e di nuovi vasi che nutrono il tumore”.

Fonte http://salute24.ilsole24ore.com/articles/18245-tumore-all-ovaio-br-studio-italiano-svela-br-come-si-formano-le-metastasi

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