domenica 15 novembre 2015

Diagnosi preimpianto per aumentare successo fecondazione eterologa

Da quando, il 9 aprile 2014, la Corte Costituzionale dichiarava illegittimo il divieto di avere figli per mezzo della riproduzione assistita di tipo eterologo, molte cose sono cambiate. Ad oggi, sempre più coppie possono scegliere la fecondazione eterologa per avere un figlio, laddove non vi si riesca in maniera naturale per mezzo di rapporti intimi mirati. E forse, anche per questo motivo medici e scienziati si sono chiesti come aumentare il successo fecondazione eterologa, trovando la risposta in una serie di tecniche mirate.
Tra le tecniche relative alla riproduzione assistita vi è la diagnosi preimpianto: si tratta di una diagnosi che consente la corretta valutazione dello stato di salute dell’embrione, e che garantisce quindi una maggiore percentuale di successo rispetto ai metodi tradizionali.
Si tratta, quindi, di una possibilità in più per tutte quelle coppie che desiderano avere un figlio e che si affidano alla riproduzione assistita di tipo eterologo. La fecondazione eterologa rappresenta una speranza in più per tutte le coppie che vogliono avere un figlio ma non vi riescono per motivi di infertilità: a differenza della fecondazione omologa, questo tipo di inseminazione artificiale prevede l’uso di gameti esterni alla coppia, e ciò ha generato non poche polemiche per molti anni, tanto che in Italia non è stato consentito per molto tempo ricorrere a questa tecnica di procreazione medicalmente assistita.
Secondo medici ed esperti, la diagnosi preimpianto in relazione alla fecondazione eterologa è molto importante anche perché aiuta ad evitare gravidanze gemellari: grazie a questo metodo, infatti, si può trasferire un solo embrione, riducendo del tutto il rischio di iniziare una gravidanza gemellare.
Grazie alle nuove tecniche di diagnosi preimpianto, le percentuali di successo fecondazione eterologa si alzano in maniera molto consistente: si parla di circa il 70%, ottenuto grazie al fatto che gli embrioni sono coltivati fino a quando hanno raggiunto lo stadio di blastocisti. Inoltre, grazie alla tecnica di diagnosi preimpianto, si riduce anche il rischio di portare avanti una gravidanza che potrebbe evolvere con trisomia del cromosoma 21.

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