L’endometriosi colpisce prevalentemente le donne in età fertile, con un’incidenza maggiore tra i 25 e i 35 anni. Circa il 3-5% delle donne in periodo fertile sono affette dalla vera malattia endometriosica, mentre in una percentuale molto più elevata, è presente una condizione para-fisiologica temporanea, che va incontro a guarigione spontanea, caratterizzata da impianto di piccoli frammenti di endometrio fuori sede. Generalmente l’endometriosi non compare prima della pubertà e regredisce spontaneamente con la menopausa.
La gravidanza non sembra essere un fattore di rischio per lo sviluppo della patologia anche se, qualora l’endometriosi fosse presente prima della gestazione, la crescita della malattia appare accelerata.
La sua eziologia è multifattoriale ed enigmatica; lo sviluppo della patologia sembra non essere correlato all’etnia della donna né al suo status socio-economico.
Un’ipotesi possibile pare quella secondo cui l’endometriosi è il risultato della mestruazione retrograda, cioè di cellule dell’endometrio che risalgono verso le tube durante il ciclo mestruale.
Solitamente il tessuto endometriale si situa nelle ovaie (55% dei casi) dove da origine a cisti endometriosiche, anche chiamate “cisti cioccolato”, a contenuto ematico.
Tuttavia le cellule dell’endometrio possono localizzarsi anche a livello delle tube, in questo caso è possibile che si generino aderenze che sono causa di infertilità nel 40% delle donne colpite; o nel miometrio, lo strato muscolare dell’utero situato al di sotto dell’endometrio, e in questo caso si parla di adenomiosi.
Nell’ endometriosi, il tessuto situato all’esterno della cavità uterina continua ad essere soggetto all’influenza degli ormoni, pertanto ciclicamente si sfalda e può dare origine a sanguinamenti o dolore durante la mestruazione.
Nel 30% dei casi, la malattia è asintomatica e molte donne scoprono di soffrirne solo dopo indagini approfondite per la ricerca delle cause dell’infertilità. In caso di patologia sintomatica, le donne sperimentano metrorragia (perdite ematiche al di fuori del ciclo mestruale), dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali), dismenorrea (mestruazioni dolorose), aumento di volume uterino.
La diagnosi dell’endometriosi si effettua tramite esplorazione vaginale, esame ecografico, chirurgia laparoscopica.
Il trattamento può essere:
- farmacologico, grazie all’utilizzo di terapia ormonale che riduce la sintomatologia,
- chirurgico, in questo caso si asporta il tessuto endometriale dalla sede extra-uterina.
Tuttavia, poiché la causa della patologia potrebbe essere la mestruazione retrograda, le recidive dopo chirurgia sono elevate. Si ricorre all’intervento laparoscopico principalmente per trattare l’infertilità causata dalla patologia: dopo aver rimosso il tessuto e ripristinato la fertilità, la donna può avere una gravidanza a cui farà seguito l’introduzione di una terapia ormonale per ridurre il rischio di recidive.
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