Un approccio diverso
La struttura è stata accredita come primo centro italiano NIDCAP dopo cinque anni di training negli ospedali specializzati europei.
“L’adozione di questo metodo”, spiega Fabrizio Ferrari, direttore della Neonatologia del Policlinico, “comporta un cambiamento nel tipo di assistenza, passando da un approccio incentrato sul curare a uno basato sul prendersi cura. La realizzazione di questo cambiamento richiede un approccio multidisciplinare e il coinvolgimento di tutto il personale, che deve possedere le motivazioni e le competenze necessarie per accompagnare il neonato prematuro nel suo percorso evolutivo e sostenere la famiglia in questo tragitto. I piccoli devono essere toccati con estrema delicatezza perché sono molto sensibili al dolore e i continui esami a cui vengono sottoposti creano un forte stress. Per questo, oltre ai medici, gli infermieri hanno un ruolo fondamentale, visto che sono loro a passare la maggior parte del tempo con i piccoli. Devono, quindi, saper cogliere e interpretare le loro espressioni e capirne i bisogni”. Anche la famiglia assume un ruolo fondamentale: “Un tempo le neonatologie erano reparti chiusi, dove l’accesso dei genitori era limitato, visto quasi come un intralcio alle cure.
Oggi il nostro è un reparto sempre aperto dove i genitori possono recarsi liberamente, fatte salve le precauzioni tipiche di una terapia intensiva, e sono formati e incoraggiati a interagire con il neonato prematuro”,aggiunge Bruno Mordini, neonatologo del Policlinico. Gli ultimi studi dimostrano che l’adozione del modello NIDCAP produce effetti positivi sia a breve che a lungo termine, riducendo per esempio il numero medio di giorni di ventilazione meccanica necessari, favorendo il passaggio all’alimentazione orale, migliorando l’accrescimento ponderale e riducendo il numero dei giorni di ricovero. Inoltre, diminuisce sensibilmente la possibilità di problemi respiratori o lesioni cerebrali.
Sopravvivenza più alta
La Neonatologia del Policlinico di Modena dispone di 20 posti letto, di cui 8 di terapia intensiva e 12 di elevata assistenza. Ogni anno sono circa 450 i prematuri assistiti nella struttura. I dati mostrano una sopravvivenza maggiore rispetto alla media nazionale e regionale (che si è assestata negli ultimi anni intorno all’85%):la struttura ha, infatti, raggiunto una percentuale di sopravvivenza dei nati prematuri sotto il chilo e mezzo di peso (53 nel 2012) del 94,6%. Anche nel caso di nati con peso inferiore al chilo (27 lo scorso anno) si è visto un trend in continua crescita positiva, arrivando nel corso del 2012 a un indice di sopravvivenza del 92,6%.
Fonte http://www.quimamme.it/io-e-il-mio-bambino/2013/04/22/un-grande-riconoscimento-per-la-neonatologia-del-policlinico-di-modena/
Nessun commento:
Posta un commento