sabato 26 settembre 2015

La fecondazione in vitro non è l’unica risposta ai problemi di fertilità

         Molte persone però pensano erroneamente che la fecondazione in vitro ( FIVET)  siano la via migliore e  la più veloce per garantire una gravidanza.
         Non è proprio così e ce lo spiega nel suo nuovo libro il professor Robert Winston uno dei massimi esperti di fertilità e uno dei padri fondatori della fecondazione in vitro. Non che la Fivet non sia un percorso valido, su questo non ci sono dubbi, ma esistono  altre vie meno stressanti sia fisicamente che psicologicamente (e anche meno costose) che permettono il raggiungimento dello stesso obiettivo: diventare genitori.
         Nel libro “The Essential Fertility Guide” il prof Winston fa il punto della situazione delle varie tecniche di fecondazione ma anche sulle cause più comuni di infertilità e ipotizza che circa la metà delle coppie che vengono indirizzate alla FIVET potrebbero essere gestite con metodi alternativi.
         Purtroppo il settore della fecondazione assistita è estremamente redditizio in termini economici e secondo Winston  molto medici non prendono molto sul serio la questione infertilità e mandano le coppie dirittamente ai trattamenti costosissimi pur sapendo che hanno un tasso di successo di solo il 25%
         Il trattamento andrebbe invece valutato caso per caso proponendo cure e trattamenti diversificati in base alla problematica. La massiccia pubblicità data alla fecondazione in vitro ha portato la maggior parte delle persone a credere, erroneamente, che sia l’unico trattamento possibile e/o  quello di maggior successo . Questo è un messaggio estremamente sbagliato.

Quali sono le alternative alla fecondazione in vitro?

A seconda della causa, le alternative secondo il Prof Winston sono:
  • Trattamenti farmacologici per favorire l’ovulazione
  • L’inseminazione intra uterina (IUI)
  • Microchirurgia
  • Laparoscopica (minimamente invasiva)
  • Il trattamento per l’endometriosi

         Sempre secondo l’autore ogni anno vengono avviati alla fecondazione  in vitro un numero sempre più alto di coppie senza  indagare la vera ed effettiva causa del problema di fertilità che potrebbe essere trattato in modi alternativi.
         Alla fine sta nella professionalità e nell’etica del medico voler andare più a fondo per scoprire il problema seguendo attentamente e scrupolosamente la coppia,  ma anche i pazienti devono pretendere alternative meno stressanti e costose e che magari portano agli stessi risultati.
         La difficoltà a concepire è dovuta a problematiche femminili in poco più di un terzo dei casi. La causa più comune di infertilità femminile è la  mancata ovulazione (circa il 30 per cento) seguita dai danni alle tube di Falloppio (25%) , mentre l’endometriosi si trova in circa il 20 per cento delle donne infertili.
         In un altro terzo dei casi di infertilità, il problema è maschile. Nell’altro terzo rimanente la causa è legata ad entrambi.
         Inoltre, un numero considerevole di coppie ricevono la diagnosi di  ‘infertilità inspiegata’ che però ad accertamenti più approfonditi  può trovare un causa conosciuta.
         Molte coppie inoltre possono soffrire di due o più cause di infertilità.
         Uno degli errori che si fanno secondo Winston è ricorrere a un trattamento di fecondazione assistita quando non si ha una chiara idea del perchè se ne abbia bisogno.
         Le  coppie hanno bisogno di capire qual è il proprio problema e devono essere messe al corrente di tutte le varie possibilità in modo da poter fare una scelta consapevole, in base anche alle percentuali di successo delle alternative proposte oltre che in relazione ai costi.
Solo dopo aver fatto una serie di esami di approfondimento  accurati e di ultima generazione si può pensare a valutare il metodo più adatto di trattamento, che può essere una fecondazione in vitro  oppure no.
         Secondo il prof Winston la fecondazione in vitro è appropriata quando le tube di Falloppio sono così gravemente danneggiate che la chirurgia non può permetterne il recupero, quando  la donna non ovula e  farmaci per stimolare l’ovulazione non hanno dato i risultati sperati; oppure se un uomo ha un anormale o basso numero di spermatozoi.Può anche essere utile in alcuni casi di endometriosi e infertilità inspiegata, quando ci sono problemi con il collo dell’utero, quando le coppie hanno più problemi di fertilità, e quando c’è un alto rischio di avere  bambini con malattie genetiche di cui si è portatori,   caso in cui è necessario uno screening genetico preimpianto.
         ln conclusione per Winston la fecondazione assistita non è è l’unico trattamento per l’infertilità, e non è il migliore o il più riuscito. Ci sono molti trattamenti da valutare in base alla causa che a sua volta dovrebbe essere stabilita per prima.
         Purtroppo quando la gravidanza non arriva le coppie vengono prese dallo sconforto e sono più vulnerabili lasciandosi spesso illudere da false promesse da chi sulla fecondazione in vitro ci guadagna.
         La  ragione del libro quindi è di spronare le coppie  a rimanere lucide, a fare domande, informarsi per capire le cause e valutare la miglior strada da compiere per arrivare ad ottenere la gravidanza.
         Parere direi condivisibilissimo, un mio unico appunto è che tra le varie alternative proposte dal Prof.  Winston ne manca una che secondo me è fondamentale: lo stile di vita.
         Molte coppie hanno una ridotta fertilità perchè non conducono uno stile di vita sano: obesità, fumo, alcol e droghe sono nemici  scientificamente provati della fertilità.
         L’alimentazione, o meglio, un certo tipo di alimentazione  può portare risultati molto buoni in tema di miglioramento della fertilità soprattutto in chi soffre di sindrome dell’ovaio micropolicistico, ma anche in tutti quei casi in cui il sovrappeso comporta squilibri ormonali E questo è valido sia per l’uomo che per la donna.
Fonte http://www.periodofertile.it/fertilita/la-fecondazione-in-vitro-non-e-lunica-risposta-ai-problemi-di-fertilita

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