mercoledì 16 settembre 2015

Movimenti fetali

         Se alcune mamme sostengono di aver percepito i movimenti del loro bambino già a partire dalla decima/undicesima settimana di gestazione, in linea di massima si può affermare che questi diventino per tutte decisamente evidenti a partire dal quinto/sesto mese (dalla diciottesima settimana in poi) di gravidanza.         Non si tratta di una legge e, quindi, eventuali ritardi nella percezione non vanno presi come segnale che qualcosa sta andando storto. Ogni gravidanza, infatti, è una storia a sé e la “capacità di percezione” dipende da numerosi fattori.


PERCHÉ ALCUNE MAMME “NON” SENTONO IL LORO BAMBINO MUOVERSI?
       
 Va subito detto che, normalmente, le mamme alla seconda (o terza) gravidanza, percepiscono prima delle altre i movimenti fetali. Questo dipende semplicemente dal fatto che, rispetto alle altre, sanno esattamente cosa aspettarsi.         Le primipare, invece, tendono a non sentire nulla fino, più o meno, alla diciottesima settimana quando leggeri sfarfallii possono venire facilmente confusi con brontolii di stomaco o intestinali.

         Qualche chilo di troppo a inizio gravidanza, addominali perfettamente scolpiti e placenta anteriore, poi, possono ritardare la percezione fino a che i calcetti e i pugnetti del piccolo non diventano davvero evidenti e inequivocabili.         È bene, quindi, non allarmarsi eccessivamente confrontando la propria esperienza con quella di altre e pazientare fino a che i movimenti del bambino non saranno davvero evidenti (e accadrà prima o poi), tanto da non lasciare più alcun dubbio in proposito (generalmente a partire dal sesto mese).         È fondamentale che la futura mamma non si allarmi in questo senso. Tutti i bambini, infatti, si muovono sin dalle prime settimane di vita. All’inizio i loro movimenti sono oscillazioni involontarie e non controllate assolutamente non percepibili da nessuno (diffidare, quindi, di chi dice che sente il proprio bambino già alla decima settimana). Poi, man mano che il piccolo cresce, che i suoi arti si rafforzano e che gli organi si formano, i movimenti diventano sempre più precisi, rappresentando per il feto una forma di conoscenza primaria dell’ambiente che lo circonda.
 

LA REGOLA DEI 10 MOVIMENTI
         A partire dalla ventottesima settimana, viene spesso consigliato alla futura mamma di contare il numero di movimenti del bambino nell’arco delle 24 ore e di stare tranquilla se questi arrivano a 10 o più. Naturalmente il feto, completamente immerso nel liquido amniotico e intento a svilupparsi e crescere, alterna nell’arco della giornata fasi di sonno a fasi di veglia (le fasi di sonno superano di gran lunga quelle di veglia e non sempre coincidono con le fasi di sonno e veglia della mamma). In generale, però, un feto sano compie quando è sveglio numerosi movimenti e il numero 10 è la soglia minima per non allarmarsi.         Detto questo, va anche, però, precisato che questo conteggio non deve assolutamente diventare fonte di ansia e stress per la gestante, dal momento che i motivi per cui non sente il bimbo potrebbero essere innumerevoli: si muove di notte, “picchia” contro la parete di fondo dell’utero rendendo impercettibili i suoi movimenti, è tranquillo e si agita poco….
 

PICCOLI TRUCCHI PER INDURRE IL BIMBO A MUOVERSI
         Mamma e bambino, proprio attraverso il movimento, instaurano una sorta di rapporto prenatale che insegna ai due a conoscersi. La mamma, infatti, dopo le prime percezioni iniziali e i primi dubbi, impara a riconoscere i movimenti del suo piccolo. Col tempo è anche in grado di capire se il bambino sta muovendo le braccia, le gambe, la testina, se fa una capovolta, se ha il singhiozzo… e instaura con lui un vero e proprio gioco fatto di botte e risposte.         Molti neonati si agitano se la mamma si mette in una posizione che per loro non è comoda. O ascoltando la musica. O semplicemente al tocco della mamma (o del papà) sulla pancia.         Pare, poi, che tutti o quasi reagiscano al dolce. Uno zolletta di zucchero, un cioccolatino, una brioche li inducono al movimento. Naturalmente questo metodo, anche laddove funzionante, va limitato quanto più possibile per evitare l’innalzamento della curva glicemica (e un eccessivo aumento di peso). Ma è un sistema che può essere utile quando il piccolo “tace” da troppo a lungo.         Alcuni bambini se la mamma beve un sorso di acqua gelata. O, semplicemente, se si stende e rimane immobile in ascolto.         È da sapere, infine, che in generale il feto viene cullato dal movimento della mamma. Quindi passeggiate e camminate all’aperto, una nuotata, esercizi di yoga o pilates, tendono a rilassarli.

Fonte http://www.bambinopoli.it/gravidanza/Movimenti_fetali_/1900/

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