A cercare di indagare su quanto costi davvero un bambino è stata un’indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, i cui dati aggiornati ad aprile 2014 rivelano che la spesa per il primo anno di vita del bebè può variare tra 6.766 euro e 14.427 euro, con un aumento di circa il 3% rispetto al 2013.
Durante la gravidanza il Servizio Sanitario Nazionale offre una serie di esami e visite gratuite per seguire l’andamento della gestazione, ma molte prestazioni non sono coperte dal SSN: ad esempio test di gravidanza, alcuni esami del sangue, ecografie e visite (ne sono previste solo tre, una per ogni trimestre) acido folico etc.., e dopo la nascita del bebè i neogenitori si ritrovano soli a doversi fare letteralmente i conti in tasca.
“Dopo la nascita il peso economico si sente particolarmente. Non a caso molti Paesi nordici prevedono un regalo alle mamme, uno scatolone che in molti casi diventa anche culla, con tutti i prodotti necessari per cominciare", spiega Maria Grazia Pellegrini, ostetrica capo del Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma
Cosa si può fare per tagliare i costi?
L’esperta suggerisce di lavorare sull'allattamento al seno e aiutando le mamme a fare rete: “il costo del latte in polvere, ad esempio, è notevole. Eppure l'allattamento al seno, che è anche la migliore opzione per la salute del bambino e della mamma, è praticamente a costo zero. Il problema è che bisognerebbe fare di più per informare e sostenere le donne che allattano".
E aiutare le mamme a fare rete potrebbe aiutarle a tagliare i costi per i tanti oggetti che vengono acquistati dopo la nascita e che spesso durano solo poche settimane. Tanto, invece, si potrebbe fare promuovendo la rete delle mamme. “E questo è un compito che i consultori potrebbero svolgere. In
questo modo si potrebbe favorire lo scambio virtuoso di oggetti - passeggini, culle, scalda biberon eccetera tra famiglie, riducendo spese importanti”, aggiunge Pellegrini.
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