domenica 13 settembre 2015
Bambini non riconosciuti alla nascita: un’indagine per prevenire
Sono stati resi pubblici ieri a Roma i risultati di un’indagine sulla situazione dei bambini non riconosciuti alla nascita effettuata dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN) in collaborazione con ninna ho, progetto a tutela dell’infanzia abbandonata promosso daFondazione Francesca Rava e dal Network KPMG in Italia.
Il fenomeno del non riconoscimento materno riguarda in maggioranza donne di origine straniera. La maggioranza delle mamme che scelgono di non riconoscere i loro bambini, pur avendo fissa dimora, hanno partorito in una città diversa dalla propria residenza (ben l’84%). Il 48,2% non è sposata e solo il 12,5% ha un lavoro. Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 32,2% delle madri ha una scolarità medio-bassa (licenza elementare o di scuola media inferiore), il 19,6% ha un diploma di scuola media superiore, mentre l’1,8% è laureata.
Per quanto riguarda i motivi dell’abbandono, al primo posto troviamo il disagio psichico e sociale (37,5%), seguito dalla paura di perdere il lavoro o più in generale dai problemi economici (19,6%). La paura di essere espulse o di dover crescere un figlio da sole in un Paese straniero è un motivo scatenante per il 12,5% delle donne immigrate; segue la coercizione per il 7,1%; la giovane età (5,4%); la solitudine (5,4%) e la violenza (1,8%).
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