La scheda della Società statunitense dell’Obesità dedicata alla gestione del peso in gravidanza è intitolata “Un sano aumento di peso durante la gravidanza”, anticipando che, acquisire la giusta quantità di peso, produce benefici, sia per la madre che per il figlio. Si riportano quindi le possibili conseguenze negative di un eccessivo accumulo di peso: dal diabete gravidico all’ipertensione, dalla necessità di un parto cesareo al mancato recupero, dopo il parto, del peso precedente alla gravidanza. Si segnala anche che un eccesso di peso durante la gravidanza si può ripercuotere sulla salute dei figli, anche favorendo lo sviluppo di sovrappeso e obesità. Vengono proposti, inoltre, dei livelli di aumento di peso in relazione al valore dell’Indice di Massa Corporea precedente alla gravidanza. I dati riportati in tabella si riferiscono a gravidanze singole e non a quelle gemellari.
Dai valori riportati nella tabella si evince che, passando dal normopeso all’obesità, si riduce il margine di aumento di peso “sano” e questo è un aspetto tutt’altro che secondario, perché è verosimile che una donna sovrappeso od obesa abbia abitudini di vita che favoriscono ulteriori incrementi e rendono difficile rimanere entro i limiti proposti. D’altra parte la scheda fornisce anche indicazioni di massima su come prevenire eccessivi aumenti di peso. Riguardo all’alimentazione, si suggerisce di mangiare frutta e verdura, alimenti a base di latte e cibi ricchi di proteine, ma che abbiano una bassa concentrazione di grassi, nonché cereali integrali. Si chiarisce inoltre che, durante la gravidanza, non si deve “mangiare per due”, ma è sufficiente aggiungere circa 300 Calorie al giorno nel 2° e 3° trimestre. Tale indicazione ha un carattere generale e ciascuna donna dovrebbe concordare con il medico di riferimento il giusto incremento di Calorie da aggiungere alla dieta. Fra le raccomandazioni c’è quella, ovvia, di limitare i cibi con molte Calorie e ad alta concentrazione di grassi e di zuccheri, comprese le bevande zuccherate. Per il controllo del peso e per il mantenimento del benessere si consiglia anche di svolgere un’attività fisica e si specifica che essa può aiutare a evitare o prevenire sintomi come mal di schiena, stipsi e gonfiore addominale e a rendere più facile il parto. Anche a proposito dell’attività fisica, la scheda della Società statunitense dell’Obesità raccomanda di concordare con il medico quale e quanto esercizio svolgere, suggerendo, comunque che lo si affronti in maniera progressiva e compatibile con la funzionalità generale dell’organismo. Fra le attività proposte ci sono tre sessioni giornaliere di 10 minuti ognuna di cammino veloce, il nuoto o altri esercizi aerobici in vasca e l’uso della cyclette. La scheda della Società statunitense dell’Obesità conclude raccomandando di evitare alcol, fumo e droghe, durante la gravidanza, di assumere eventuali supplementinutrizionali prescritti dal medico e di gestire accuratamente lo stress, pianificando in anticipo le maniere migliori per affrontarlo.
Fonte: Institute of Medicine (US) and National Research Council (US) Committee to Reexamine IOM Pregnancy Weight Guidelines; Rasmussen KM, Yaktine AL, editors: Weight Gain During Pregnancy: Reexamining the Guidelines; Washington (DC): National Academies Press (US); 2009. 7, Determining Optimal Weight Gain.
Dai valori riportati nella tabella si evince che, passando dal normopeso all’obesità, si riduce il margine di aumento di peso “sano” e questo è un aspetto tutt’altro che secondario, perché è verosimile che una donna sovrappeso od obesa abbia abitudini di vita che favoriscono ulteriori incrementi e rendono difficile rimanere entro i limiti proposti. D’altra parte la scheda fornisce anche indicazioni di massima su come prevenire eccessivi aumenti di peso. Riguardo all’alimentazione, si suggerisce di mangiare frutta e verdura, alimenti a base di latte e cibi ricchi di proteine, ma che abbiano una bassa concentrazione di grassi, nonché cereali integrali. Si chiarisce inoltre che, durante la gravidanza, non si deve “mangiare per due”, ma è sufficiente aggiungere circa 300 Calorie al giorno nel 2° e 3° trimestre. Tale indicazione ha un carattere generale e ciascuna donna dovrebbe concordare con il medico di riferimento il giusto incremento di Calorie da aggiungere alla dieta. Fra le raccomandazioni c’è quella, ovvia, di limitare i cibi con molte Calorie e ad alta concentrazione di grassi e di zuccheri, comprese le bevande zuccherate. Per il controllo del peso e per il mantenimento del benessere si consiglia anche di svolgere un’attività fisica e si specifica che essa può aiutare a evitare o prevenire sintomi come mal di schiena, stipsi e gonfiore addominale e a rendere più facile il parto. Anche a proposito dell’attività fisica, la scheda della Società statunitense dell’Obesità raccomanda di concordare con il medico quale e quanto esercizio svolgere, suggerendo, comunque che lo si affronti in maniera progressiva e compatibile con la funzionalità generale dell’organismo. Fra le attività proposte ci sono tre sessioni giornaliere di 10 minuti ognuna di cammino veloce, il nuoto o altri esercizi aerobici in vasca e l’uso della cyclette. La scheda della Società statunitense dell’Obesità conclude raccomandando di evitare alcol, fumo e droghe, durante la gravidanza, di assumere eventuali supplementinutrizionali prescritti dal medico e di gestire accuratamente lo stress, pianificando in anticipo le maniere migliori per affrontarlo.
Fonte: Institute of Medicine (US) and National Research Council (US) Committee to Reexamine IOM Pregnancy Weight Guidelines; Rasmussen KM, Yaktine AL, editors: Weight Gain During Pregnancy: Reexamining the Guidelines; Washington (DC): National Academies Press (US); 2009. 7, Determining Optimal Weight Gain.
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