mercoledì 25 aprile 2018

Allattamento al seno: buone pratiche e consapevolezza!

       Inoltre, la produzione del latte si adegua ai bisogni e alle richieste del neonato. Alla poppata successiva verrà prodotta la quantità esatta che il bambino ha richiesto mediante la suzione nella poppata precedente! Il latte materno può essere conservato, qualora la situazione lo richiedesse. Inoltre, il bambino sa quando ha fame e quando è sazio, perché complicare una cosa così naturale con orari e limiti di tempo insensati? Ogni individuo, compreso un neonato, ha un suo modo di nutrirsi, con i suoi tempi e le sue necessità. Dunque, se è tutto così naturale e fisiologico, perché una mamma che allatta può andare incontro a così tanti problemi?

allattamento materno       Allattamento materno: problematiche
Spesso il motivo di tante difficoltà nell’allattare è proprio una scarsa o inadeguata informazione che viene fornita alle mamme. Innanzitutto ogni mamma deve sapere dove può trovare le ostetriche a cui affidarsi, non esistono solo quelle in ospedale. Ma anche nei consultori sparsi per tutto il territorio, oppure ostetriche libere professioniste che effettuano anche assistenza a domicilio. Deve ricevere tutto il supporto necessario dalla professionista a cui si rivolge, che la faccia sentire serena e sicura di allattare. La tranquillità è un elemento fondamentale sia per la mamma che per il bambino durante l’allattamento. Non si tratta solo di un momento un pasto per il bambino, ma è una fase di grande intimità, intesa e aromina tra mamma e figlio da cui entrambi ricavano enormi vantaggi.

       Nel momento in cui si presentano problemi quali ragadi, ingorgo mammario e mastite a malincuore molte mamme sono spinte ad abbandonare l’allattamento anche laddove non sarebbe necessario.

Allattamento e buone pratiche
       Studi scientifici dimostrano che il latte prodotto dalla mamma sia l’alimento migliore per i bambini fino ai 6 mesi di età. La stessa OMS raccomanda l’allattamento esclusivo al seno fino ai 6 mesi, integrandolo con l’alimentazione almeno fino ad un anno, due anni e oltre se la mamma e il bambino lo desiderano. Contiene tutti i nutrienti di cui il piccolo ha bisogno, oltre agli anticorpi essenziali per la formazione delle sue barriere di difesa, che dalla mamma passano al bambino. Promuovere l’allattamento al seno potrebbe salvare la vita a più di 800 mila bambini all’anno! Inoltre, allattare al seno ha grandi vantaggi anche per la mamma a breve e a lungo termine.

allattamento e buone pratiche       Mamma e bambino hanno bisogno di trovare la loro intimità e intesa, possibilmente subito dopo la nascita. Imparare a conoscersi e a capirsi è fondamentale anche per condurre al meglio l’allattamento al seno. Imparare insieme quale posizione è più comoda, quali sono i tempi preferiti dal bambino godendo insieme di questa intimità. Non scoraggiarsi mai difronte alle difficoltà che caratterizzano l’allattamento soprattutto all’inizio è molto importante. In casi difficili è bene sapere a chi rivolgersi, come detto prima, per non perdere questa importante risorsa  fornita dalla natura!

       UNICEF e OMS si battono continuamente per la promozione della salute, e a tal proposito nel 1990, hanno prodotto la “Dichiarazione degli Innocenti sulla protezione, la promozione e il sostegno all’allattamento al seno”. All’interno di quest’ultima è contenuta anche l’iniziativa “Ospedale amico del bambino“, avviata dall’UNICEF nel 1992. Essa prevede un riconoscimento ufficiale per quegli ospedali che promuovono l’allattamento al seno con una serie di azioni ben precise. Scopriamo in cosa consistono in modo che ogni mamma possa fare una scelta informata dell’assistenza che vuole ricevere!

I 10 passi: cosa sono?
       Un Ospedale amico del bambino deve dimostrare di rispettare il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, in particolare laddove si invitano le Strutture Sanitarie a non accettare forniture gratuite o a basso costo di latte artificiale, biberon e tettarelle. Tutte queste azioni devono essere verificate da Ispettori Ufficiali che, se tutto è regolare, rilasciano all’ospedale l’importante riconoscimento. I 10 Passi cui questi ospedali rispondono comprendono: la definizione di una politica aziendale per l’allattamento da far conoscere a tutto il personale, informazioni per tutte le donne sull’allattamento. Inoltre, in questi ospedali è rispettato il contatto pelle a pelle tra madre e neonato immediatamente dopo la nascita, il sostegno all’allattamento.

       Non vengono, inoltre, somministrati ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica, viene sistemato il neonato nella stessa stanza della madre (rooming-in), in modo che trascorrano insieme h24 la permanenza in ospedale. Si incoraggia l’allattamento a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento, senza la contaminazione con tettarelle artificiali o ciucci durante il periodo dell’allattamento. Viene anche promossa la collaborazione tra gli operatori della struttura, il territorio, e la comunità locale per creare reti di sostegno a cui indirizzare le madri alla dimissione dall’ospedale.

Fonte https://www.passionemamma.it/2018/04/allattamento-al-seno-e-buone-pratiche/

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