I derivati della vitamina A, quali appunto i retinoidi, hanno infatti mostrato effetti teratogeni; non solo possono indurre malformazioni fetali, ma tendono anche ad aumentare il rischio di sviluppare aborto.
E’ stato dimostrato che l’1% di tutte le malformazioni fetali sono legate all’esposizione all’acitretina durante la gestazione.
Proprio per questa ragione, gli specialisti sconsigliano in modo assoluto il loro utilizzo nelle donne gravide; benché la loro pericolosità sia tutt’altro che da sottovalutare, secondo diverse indagini emerge che i rischi derivati dall’esposizione all’acitretina in gravidanza non sono sufficientemente chiari alle donne, le quali paiono non essere esaurientemente informate in merito.
Poiché sono stati riportati casi di teratogenicità anche in donne che avevano sospeso da oltre 1 anno l’assunzione di retinoidi, i ricercatori dello studio sopracitato hanno preso in esame le raccomandazioni fornite dal “Piano di prevenzione della gravidanza” (Pregnancy Prevention Plan), le quali spingono verso un deciso no all’uso di retinoidi nelle donne sia prima, sia durante, sia dopo la gravidanza qualora non vengano adottati metodi contraccettivi validi.
In particolare, i ricercatori hanno sottolineato l’importanza di evitare l’esposizione all’acitretina in tutte le donne fertili che non hanno fatto uso di metodi contraccettivi nel mese precedente all’assunzione dei retinoidi, e che quindi, potenzialmente, potrebbero essere gravide.
L’indagine è stata condotta prendendo in esame un vasto campione di donne francesi (nello specifico 8.672) di età compresa tra i 15 ed i 49 anni e tutti i soggetti presi in considerazione avevano effettuato un trattamento a base acitretina tra 2007 e il 2013.
Dall’analisi dei dati è emerso che solo il 12% delle donne si era sottoposto al test di gravidanza prima dell’inizio della terapia farmacologica.
Si è inoltre reso evidente che tale percentuale, già di per sé significativa perché molto bassa, subiva un ulteriore calo sia in corso di terapia sia nei 2 anni immediatamente successivi alla sua sospensione.
Poiché al momento del follow-up sono state registrate 470 gravidanze tra le donne-campione, è possibile dire che 27 soggetti ogni 1000-anno sono esposti ad un rischio teratogeno acitretina-dipendente.
Alla luce di quanto emerso, gli autori dello studio invitano i medici a sottoporre ciascuna donna in età fertile ad un accurato esame (comprendente il test di gravidanza) prima di prescrivere acitretina, esortandoli inoltre a fornire alle assistite accurate informazioni in merito alla pericolosità dei retinoidi durante la gestazione e alla conseguente importanza di adottare metodi contraccettivi validi.
Fonte Compliance with pregnancy prevention plan recommendations in 8672 French women of childbearing potential exposed to acitretin.
E’ stato dimostrato che l’1% di tutte le malformazioni fetali sono legate all’esposizione all’acitretina durante la gestazione.
Proprio per questa ragione, gli specialisti sconsigliano in modo assoluto il loro utilizzo nelle donne gravide; benché la loro pericolosità sia tutt’altro che da sottovalutare, secondo diverse indagini emerge che i rischi derivati dall’esposizione all’acitretina in gravidanza non sono sufficientemente chiari alle donne, le quali paiono non essere esaurientemente informate in merito.
Poiché sono stati riportati casi di teratogenicità anche in donne che avevano sospeso da oltre 1 anno l’assunzione di retinoidi, i ricercatori dello studio sopracitato hanno preso in esame le raccomandazioni fornite dal “Piano di prevenzione della gravidanza” (Pregnancy Prevention Plan), le quali spingono verso un deciso no all’uso di retinoidi nelle donne sia prima, sia durante, sia dopo la gravidanza qualora non vengano adottati metodi contraccettivi validi.
In particolare, i ricercatori hanno sottolineato l’importanza di evitare l’esposizione all’acitretina in tutte le donne fertili che non hanno fatto uso di metodi contraccettivi nel mese precedente all’assunzione dei retinoidi, e che quindi, potenzialmente, potrebbero essere gravide.
L’indagine è stata condotta prendendo in esame un vasto campione di donne francesi (nello specifico 8.672) di età compresa tra i 15 ed i 49 anni e tutti i soggetti presi in considerazione avevano effettuato un trattamento a base acitretina tra 2007 e il 2013.
Dall’analisi dei dati è emerso che solo il 12% delle donne si era sottoposto al test di gravidanza prima dell’inizio della terapia farmacologica.
Si è inoltre reso evidente che tale percentuale, già di per sé significativa perché molto bassa, subiva un ulteriore calo sia in corso di terapia sia nei 2 anni immediatamente successivi alla sua sospensione.
Poiché al momento del follow-up sono state registrate 470 gravidanze tra le donne-campione, è possibile dire che 27 soggetti ogni 1000-anno sono esposti ad un rischio teratogeno acitretina-dipendente.
Alla luce di quanto emerso, gli autori dello studio invitano i medici a sottoporre ciascuna donna in età fertile ad un accurato esame (comprendente il test di gravidanza) prima di prescrivere acitretina, esortandoli inoltre a fornire alle assistite accurate informazioni in merito alla pericolosità dei retinoidi durante la gestazione e alla conseguente importanza di adottare metodi contraccettivi validi.
Fonte Compliance with pregnancy prevention plan recommendations in 8672 French women of childbearing potential exposed to acitretin.
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