mercoledì 2 settembre 2015

Un aiuto per la cicogna... dalla tavola

FAVORIRE IL CONCEPIMENTO: LA DIETA È ANCHE PER IL PAPÀ
         Una dieta sana ed equilibrata che aiuti il concepimento può essere proposta sia alla donna, per favorire l’ovulazione, garantire un buon processo ormonale e preparare l’utero ad accogliere l’ovulo fecondato, sia all’uomo, per una buona qualità degli spermatozoi chiamati a fecondare la cellula uovo. Ecco, dunque, gli alimenti più indicati per questa fase (ricordando, però, che sempre e comunque, la dieta debba essere quanto più varia e ricca possibile onde evitare squilibri alimentari).
 
  •          Zinco: lo zinco è un minerale fondamentale per il successo dell’attività riproduttiva e una carenza può determinare una cattiva qualità del seme riproduttivo, in particolare dello sperma maschile (non è un caso, infatti, che molti degli integratori che vengono prescritti quando si riscontrano problemi di fecondità siano a base di zinco). Il fabbisogno medio giornaliero è di circa 10 mg per l’uomo e 7 per la donna. Lo si trova principalmente nella carne, nel pesce, nel rosso d’uovo, nelle noci, nei legumi, nel latte, nei frutti di mare (ne sono ricchissime le ostriche), nel lievito di birra.

  • Acidi grassi monosaturi: si tratta di grassi “salutari” che contrastano l’azione dei grassi idrogenati (fritture, snack confezionati…) e favoriscono l’attività riproduttiva. Il principale tra questi acidi è l’olio extra vergine di oliva.

  • Carboidrati a basso indice glicemico: sono, soprattutto, pasta, pane e riso integrali.

    Da evitare: oltre a caffè, tè, alcolici (oltre al fumo di sigaretta che peggiora notevolmente la produzione di ovuli e la qualità degli stessi) i grassi idrogenati.
    Il peso influisce notevolmente sulla fertilità della coppia. Donne troppo grasse o eccessivamente magre, infatti, hanno meno probabilità rispetto a donne normopeso di rimanere incinta e portare a termine una gravidanza (uno studio della Harvard School of Pubblic Health ha dimostrato come una corretta alimentazione favorisca una buona ovulazione - il 66% di chance in più - e diminuisca i rischi di infertilità dovuti ad altre cause - del 27% -)

    IMPIANTO DELL’EMBRIONE

           Una volta avvenuto il concepimento, nell’arco di una decina di giorni dall’incontro tra lo spermatozoo e la cellula uovo, l’embrione è pronto per impiantarsi nell’utero. Questa è una fase molto delicata della gravidanza che molto spesso si interrompe qui prima ancora che la donna sappia dell’avvenuta fecondazione. I motivi per i quali alcuni embrioni si impiantano e altri no sono ancora abbastanza sconosciuti. Nel 90% dei casi, però, sembra che a determinare o meno il proseguimento della gravidanza sia la qualità dell’ovulo fecondato (uno zigote con problemi genetici, che non riesce a moltiplicarsi, che fatica a trasformarsi in blastocisti… viene automaticamente espulso dal corpo). L’ambiente, poi, che l’embrione trova nell’utero incide per un 10% nel successo del processo riproduttivo. A questo contribuisce in particolare il progesterone, un ormone che viene prodotto in grandi quantità e in modo del tutto naturale dopo l’ovulazione.
           Esistono, comunque, alcuni alimenti che favoriscono questo processo e consentono di creare i presupposti per l’avvio della gravidanza.
     
  •        Vitamine: tutte le vitamine giocano un ruolo centrale nel buon proseguimento della gravidanza sin dalle prime fasi. In particolare, però, la vitamina del gruppo B9, ossia folati e acido folico (si trova nel fegato, nelle arance, nei broccoli, negli spinaci, nei fagioli, nel lievito di birra, nel tuorlo d’uovo, nelle barbabietole, nel pane integrale), fondamentale nella produzione degli acidi nucleici (DNA e RNA) essenziale per la riproduzione delle cellule e per la formazione dei globuli rossi; la vitamina B6 (pesce, pollame, cereali integrali, lenticchie, germe di grano, spinaci, fagiolini, banane, frutta secca, semi di girasole, castagne) ed è coinvolta nella produzione di globuli rossi e nella crescita e riproduzione cellulare.

  •        Sostanze antiossidanti: il betacarotene, indispensabile per l’assorbimento della vitamina A, è importante in gravidanza in quanto regola l’ambiente uterino e la risposta ormonale.

           Secondo alcuni studi andrebbe limitato il consumo di ananas (in alcuni paesi africani viene usato per il suo effetto abortivo) e di prezzemolo. I PRIMI MESI DI GRAVIDANZA
    I primi mesi di gravidanza sono i più delicati, sia per la salute della mamma (spesso attanagliata dalle nausee e sottoposta a drastici cambiamenti fisici) sia per il bambino (il rischio di aborto spontaneo, infatti, è durante le prime settimane molto più elevato che in seguito). Per quanto un tempo si riteneva che in gravidanza la donna dovesse mangiare per due, a dire il vero questo è un mito da sfatare e l’introito calorico non dovrebbe superare le 300 calorie in più rispetto alla propria media giornaliera. La mamma dovrebbe cercare di avere una dieta varia ed equilibrata, intervallando i pasti in tanti piccoli spuntini, utili, talvolta, per superare le fastidiose nausee. Inoltre, per non incorrere nel rischio di contrarre la toxoplasmosi (questo vale per tutti i 9 mesi di gestazione) andrebbero eliminati insaccati, carne cruda, frutta e verdura crudi non lavati accuratamente.
     
  •        Omega 3: l’inserimento di alimenti ricchi di omega 3 dovrebbe riguardare tutta la gravidanza e i primi mesi di vita del bambino. Si tratta, infatti, di “grassi buoni” che favoriscono lo sviluppo cerebrale del feto prima e del neonato poi. Ne sono ricchi il pesce azzurro, i semi di lino, la frutta secca, soprattutto le noci.

  •        Vitamina B6: è una preziosa alleata contro le nausee e il vomito

  •        Ferro: è un minerale prezioso di cui spesso le donne incinta sono carenti. Lo si trova nella carne bianca e rossa, nella frutta secca, nel tuorlo d’uovo, nelle verdure a foglia verde, nei legumi.

Fonte http://www.bambinopoli.it/concepire/un-aiuto-per-la-cicogna-dalla-tavola/1600/

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